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ORTI SOCIALI alla Garbatella, Inaugurazione Sabato 12 giugno PDF Stampa E-mail

 

 
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Orti Sociali Garbatella
30/giu/2005
di mauriziosantoni
 
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Le foto degli orti:

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Alla Garbatella nasce il primo orto comunitario di Roma, economia solidale km zero

Posted: 12 Jun 2010 09:27 AM PDT

orto in città RomaE’ stato inaugurato questa mattina, nell’ambito delle iniziative per la Festa delle cultura, il primo orto comunitario di Roma. Situato alla Garbatella nell’area verde compresa tra via Rosa Raimondi Garibaldi e via Cristoforo Colombo, fornirà ai cittadini romani prodotti rigorosamente biologici, a km zero, che potranno coltivare direttamente negli appezzamenti predisposti. I primi quindici sono stati assegnati già da qualche mese: due dei quali a scopo didattico, per un totale di 40 mq adibiti ad orto comunitario per i prossimi quattro anni.

Un’economia solidale, quella che ha ispirato la nascita dell’orto comunitario, che mira a rispettare l’ambiente e ad incentivare l’agricoltura biologica, perseguendo al contempo un fine ben più pratico: alleggerire le spese delle famiglie sempre più insostenibili per via delle conseguenze della crisi economica. In vista anche dei sacrifici previsti dalla recente manovra correttiva del governo, niente di meglio che puntare su frutta e verdura a buon mercato e di qualità, optando per un menù chilometri zero.

Come fa notare Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra, Ecologia e Libertà e vicepresidente della Commissione Ambiente della Provincia, l’orto comunitario è un nuovo modello di autoproduzione agricola, in espansione in Italia, ispirato dal principio del km zero, dell’agricoltura biologica e dell’economia solidale:

Da quasi un anno un gruppo eterogeneo di associazioni e realtà del territorio, tra cui Casetta Rossa Spa e Legambiente, che hanno dato vita al Coordinamento Orti Urbani Garbatella, con il sostegno della Provincia di Roma e del Municipio XI, ha deciso di riqualificare una parte di questo spazio verde dietro la Regione Lazio e di renderla fruibile ai cittadini. Questo è il primo orto comunitario realizzato a Roma. L’importanza di questa iniziativa sta nello sviluppo di un modello di autoproduzione agricola, in grado di alleviare le conseguenze della crisi economica sui redditi delle famiglie. Tra gli altri obiettivi del progetto vanno segnalati quello di aver riqualificato un’area abbandonata, altrimenti esposta al rischio di speculazione edilizia e di aver costruito un luogo dove sviluppare nuove relazioni sociali, al fine di favorire la solidarietà e il mutuo soccorso tra le famiglie e di ridurre la distanza tra giovani generazioni e anziani.

Pronti a coltivare nel cuore della città?

[Fonte: Ilmessaggero]

Fonti rinnovabili: l’economia si può salvare con un futuro più verde

Posted: 12 Jun 2010 06:33 AM PDT

fonti-rinnovabili-greenpeace-economia-verdeL’economia e la finanza mondiale sono dentro un pantano. Neanche il tempo di smaltire la crisi dei mutui subprime che la speculazione ha fatto barcollare la moneta con la quale facciamo la spesa di tutti i giorni. Il tutto in un contesto che vede una disoccupazione galoppante, non solo in Italia, ed uno scenario di bassa crescita nel nostro Paese così come nell’intera Eurozona che rischia di farci tornare indietro di decenni sotto molti punti di vista.

Come uscire dunque da questa situazione? Come si può salvare un’economia capitalistica e consumistica che negli ultimi 10-15 anni ha pensato solo ai profitti infischiandosene spesso del bene comune e della tutela della collettività?

Ebbene, la ricetta di Greenpeace è quella per cui occorre darà grande spazio all’industria delle energie rinnovabili che entro il 2030 ha il potenziale per poter creare la bellezza di 8,5 milioni di posti di lavoro; il tutto a patto, e non tutti i Governi lo stanno facendo, che i politici siano in grado di cogliere le opportunità di investire a favore delle generazioni future in un domani più verde.

Non a caso, in base ad uno studio reso noto lunedì scorso dall’European Renewable Energy Council (EREC) e da Greenpeace, se i Governi investissero nella creazione di nuovi posti di lavoro “verdi” salverebbero non solo l’economia, ma anche il clima dando finalmente un taglio alla dipendenza mondiale dai carburanti fossili in materia di approvvigionamento energetico.

D’altronde quello delle rinnovabili, anche ai tempi della crisi, è stato il settore che non solo ha mostrato i più elevati tassi di crescita, ma è stato in grado anche nei momenti più difficili di creare nuova occupazione mentre gli operai e gli impiegati degli stabilimenti di industrie e di società di servizi venivano mandati a casa. Dallo studio EREC – Greenpeace è emerso come su base annua il mercato delle rinnovabili e delle tecnologie ad esse collegate valga complessivamente nel mondo ben 100 miliardi di dollari, ma entro il 2030 i miliardi di dollari si moltiplicheranno per sei passando a 600 miliardi.

Guida Blu 2010, a gonfie vele Sardegna, Puglia e Toscana

Posted: 12 Jun 2010 03:03 AM PDT

ostuni vela blu

E’ appena stata pubblicata la Guida Blu 2010 di Legambiente e Touring Club Italia, la guida che ci mostra le località marine e lacustri migliori del nostro Paese. Quest’anno troviamo tante piacevoli novità, come le grotte marine, le aree portuali e gli itinerari per le barche, per avere una fotografia migliore della situazione italiana.

La Guida Blu 2010 conferma al primo posto tra le Regioni la Sardegna, ma è tutto il Meridione a trionfare, dato che piazza 4 Regioni tra le prime 5. L’isola sarda guadagna quest’anno 3,4 vele blu, seguita dalla Puglia (3,2) che supera per la prima volta la Toscana (3,1). Quarto e quinto posto vanno alla Campania con 2,69 vele e la Sicilia con 2,63. A seguire Abruzzo, Basilicata e Marche.

Legambiente spiega così la scelta di questa classifica:

In queste regioni l’eccezionale e riconosciuto pregio naturalistico, si sposa con l’impegno nella salvaguardia del paesaggio e del litorale e, soprattutto, con tante iniziative di sviluppo dei servizi e di valorizzazione e tutela del territorio.

I requisiti che devono essere soddisfatti per ottenere le vele blu sono prima di tutto la tutela del suolo e del paesaggio, con un occhio alla biodiversità e all’impatto che può avere su tutto questo l’attività turistica; lo stato della aree costiere, l’accessibilità e l’assenza di barriere architettoniche o naturali; la gestione dell’energia, dal risparmio energetico allo sfruttamento delle rinnovabili; i consumi idrici ed il trattamento delle acque reflue; la gestione sostenibile del rifiuti; le strutture sanitarie disponibili per i turisti; la sicurezza alimentare dei prodotti tipici locali; la qualità della vacanza e le iniziative intraprese sulle spiagge per migliorare la sostenibilità.

Considerando una classifica esclusivamente basata sul turismo lacustre, al primo posto troviamo il Trentino Alto Adige, con addirittura 5 vele, regina incontrastata tra le Regioni italiane, dato che al secondo posto troviamo la Toscana con sole due vele. Ma la qualità delle nostre spiagge è sicuramente migliorata rispetto al passato, tanto che quest’anno sono addirittura 14 le località ad ottenere il massimo della valutazione, cioè 5 vele blu, una in più dell’anno scorso: Pollica, Cinque Terre, Ostuni, Capalbio, Castiglione Della Pescaia, Nardò, Capraia, Salina, San Vito lo Capo, Bosa, Baunei, Noto, Posada e Otranto.

Nella Guida, arrivata alla decima edizione ed acquistabile direttamente dal sito di Legambiente, sono elencate 354 spiagge, 364 località costiere di mare e lago, 14 itinerari per diportisti, 50 grotte marine e diverse strutture ricettive, con l’elenco aggiornato dei 403 alberghi sostenibili che si sono guadagnati l’etichetta ecologica di Legambiente Turismo. Inoltre l’ultima novità di quest’anno sono gli eco alberghi, di cui già ci siamo occupati in passato, e sponsorizzati da Legambiente: due in Sardegna (Nuoro, Ogliastra), tre in Campania (Costiera Amalfitana, Litorale Domiziano, Piana del Sele), uno in Lombardia (valle Imania) e Marche (Fano) e due nel Salento (Santa Maria di Leuca e Gallipoli).

Monte dei Paschi di Siena inaugura la prima filiale ecologica

Posted: 12 Jun 2010 12:00 AM PDT

monte dei paschi di siena verde

La svolta ecologica ha influenzato il settore delle tecnologie, dell’energia e dei trasporti, ed ora pare aver contagiato il mondo della finanza, nel settore bancario. L’istituto Monte dei Paschi di Siena ha appena inaugurato a Castelnuovo Berardenga (SI), la prima filiale di una banca che rispetta in pieno i canoni delle nuove strutture ecosostenibili.

Al fine di recuperare un immobile rurale in stato di abbandono nelle campagne del Chianti, la banca toscana ha ottenuto una serie di risultati invidiabili: -30% di consumo energetico rispetto alla costruzione di una struttura tradizionale, -6.750 kg di Co2 emessi, isolamento delle strutture a norma, installazione di vetri basso-emissivi (vetri che fanno entrare i raggi del sole, ma non fanno disperdere il calore all’esterno), installazione di un tetto ventilato, di captatori verticali che permettono il recupero dell’acqua piovana, e non potevano mancare le energie rinnovabili.

L’elettricità ed il calore arrivano direttamente dalla Terra. Una pompa di calore geotermica riscalderà e raffredderà la struttura, mentre l’illuminazione verrà garantita da un sistema per ottimizzare la luce naturale. Anche il risparmio energetico è assicurato grazie a dei sensori che rilevano la quantità di luce presente in un dato momento in una stanza, regolando di conseguenza la luce emessa, e con dei rilevatori di movimento farà avviare l’illuminazione solo nel momento in cui una persona entra in un locale, spegnendola quando non c’è nessuno.

Per dare un ulteriore tocco verde, i progettisti hanno voluto inserire all’interno della struttura un tronco di cipresso, come a voler sottolineare il legame che la banca ha con la natura. Un albero che ovviamente deriva dalla campagna che circonda tutta la struttura. Grazie anche a quest’iniziativa, la Monte dei Paschi di Siena è stata inserita tra le aziende più ecosostenibili al mondo per

la capacità dimostrata di sapere realizzare la propria responsabilità sociale anche in fasi economiche critiche, continuando a generare valore per la clientela ed i territori

alla posizione numero 317.

Foto: [Ansa]