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Solidarietà a Roberto, aggredito in Bici da DELINQUENTI FASCISTI. PDF Stampa E-mail
Domenica 20 Giugno 2010 19:48
Piena solidarietà a Roberto nel rispetto della libertà di
pensiero ed azione.Le zecche,intanto è meglio precisarlo,
sono coloro che vanno con il motorino in modo incivile o in macchina senza rispettare gli altri.
E'il momento di chiarire ai signori ADOLESCENTI che
l'impostazione va' cambiata:è figo,è forte,è libero,è
responsabile chi si muove nel rispetto della Terra che ci
ospita non i gradassi che alimentano la violenza in
toto del mezzo meccanico.
Questo lo devono sapere tutti:ai nostri tempi c'è
una concreta e pacifica RIVOLUZIONE,quella di
limitare l'uso del motore a scoppio.
Mi aspetto la concreta azione dei giovani!
 
Saluti  Gianfranco  Di Pretoro
 
Ben detto. Perfetto. Sottoscrivo tutto.
Sono titubante ed imbarazzato nel proporre una piccolissima aggiunta al testo, se Gianfranco è consenziente.
Propongo di aggiungere a
"Questo lo devono sapere tutti:ai nostri tempi c'è
una concreta e pacifica RIVOLUZIONE,quella di
limitare l'uso del motore a scoppio e ridare il Valore alla Vita".
 
Un abbraccio
 
Vito De Russis
n.q. presidente Associazione Diritti Pedoni
 
 

 
Stavo tornando dal lavoro in bici, quando una macchina e un
motorino mi si sono affiancati. Qualcuno mi ha urlato contro
zecca e poi sono stato colpito con un casco alla nuca». Roberto
è un giovane attivista di sinistra della Casetta Rossa, lo spazio socioculturale
autogestito nel cuore di Garbatella vecchia. Roberto fa la cronaca di
quella che lui e i compagni non esitano a definire «l’ennesima aggressione
fascista accaduta a Roma».     
 
 
 



 

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Ultimo aggiornamento Lunedì 21 Giugno 2010 08:54