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Il governo promette al Sud

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Alessandro De Pascale
GRANDI OPERE. In cerca del voto di fiducia dei cinque deputati del Mpa di Lombardo, Berlusconi nel suo discorso alla Camera rilancia sulle infrastrutture nel Mezzogiorno: «La Salerno-Reggio completata nel 2013».

Nel discorso tenuto ieri in Parlamento dal premier Silvio Berlusconi una parte rilevante era dedicata alle infrastrutture. Soprattutto a quelle del Sud. Un modo nemmeno troppo velato per incassare l’appoggio del Movimento per le autonomie (Mpa) di Raffaele Lombardo che al governo della Sicilia ha costruito una nuova maggioranza, la quarta, assieme al Pd, a Futuro e libertà e all’Udc. Escludendo il Pdl.
 
Così da conquistare la fiducia dei cinque deputati dell’Mpa. Berlusconi ha parlato di «interventi triplicati nel Mezzogiorno» dal 2002 al 2009 con la promessa di raggiungere nei prossimi tre anni «risultati importanti». Attraverso una nuova pioggia di denaro che nel Mezzogiorno raggiungerà «21 miliardi di euro, pari al 40 per cento degli investimenti complessivi in tutta Italia». Si parte del Ponte sullo Stretto. «Entro dicembre sarà pronto il progetto esecutivo», ha promesso il presidente del consiglio. Risate copiose da parte dell’opposizione sono invece arrivate quando Berlusconi ha parlato del «completamento delle opere sulla Salerno Reggio Calabria entro il 2013».
 
Il premier ha poi attribuito le difficoltà sui cantieri della A3 che dalla Campania arriva in Calabria, agli anni di governo del centrosinistra. Poi Berlusconi ha elencato tutte le altre previste al Sud: «Il sostanziale avanzamento di opere quali l’autostrada Telesina, l’asse autostradale Ragusa-Catania, la superstrada ionica 106, il raddoppio della superstrada Agrigento-Caltanissetta, le statali Olbia-Sassari e Carlo Felice, la rete metropolitana campana». Ma anche «i lavori in corso degli assi ferroviari Napoli-Bari e Battipaglia-Reggio e del nodo di Bari», spiegando anche che il Ponte è un «progetto fondamentale per la Sicilia che si inserisce nella realizzazione del Corridoio 1, Berlino-Palermo, che prevede l’alta capacità ferroviaria sino a Palermo».
 
Promettendo infine nuovi convogli ai pendolari «grazie alle risorse assegnate lo scorso anno e a quelle dell’acquisto di nuovi treni» che per il premier saranno «tutti da immettere nel Sud Italia». Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd non usa mezzi termini. «Dal discorso  di Berlusconi - spiega - sono scomparsi i rifiuti, sia quelli in strada a Napoli che gli altri  di Palermo. Inoltre nel 2001 l’esecutivo di Berlusconi, che in questi ultimi dieci anni ha governato quasi ininterrottamente l’Italia, nel Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef) affermava che la Salerno-Reggio Calabria sarebbe stata terminata nel 2006. Oggi il balletto è del 90 per cento della A3 completato nel 2013, il resto nel 2014, mentre per la parte non ancora cantierizzata non ci sono i soldi. Si tratta di una sostanziale presa in giro che ogni persona intelligente e informata è in grado di capire», attacca Realacci.
 
Per il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, «l’unico programma su cui Berlusconi chiede la fiducia è la sua personale impunità». E anche sull’energia «Berlusconi sacrifica le energie rinnovabili per il nucleare costoso, pericoloso ed insicuro», continua Bonelli, convinto che «le frottole del governo hanno le gambe sempre più corte».