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Tasse Locali stangata nel 2011. Grazie B....ni PDF Stampa E-mail
Scritto da Santoni Maurizio   
Giovedì 16 Dicembre 2010 16:30
 

Tasse locali: la stangata del 2011

pubblicata da BERLUSCONI chi è? il giorno giovedì 16 dicembre 2010 alle ore 15.17
 

http://www.laveracronaca.com/index.php?option=com_content&view=article&id=785%3Atasse-locali-la-stangata-del-2011&catid=1%3Aultime&Itemid=29%EF%BB%BF

 

Giovedì 16 Dicembre 2010

 

 

Nel 2011 aumenteranno le tasse, soprattutto quelle locali; un’ impennata verso l’alto per quest’ultime del 7,2%, mentre quelle statali saliranno del 3,6%. Il dato emerge da uno studio condotto da Krls Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani e certifica come le tasse locali passeranno da 111,8 a 119,9 miliardi mentre quelle statali subiranno anche esse un incremento seppur minore. Nello studio effettuato, la Krls Network of Business Ethics ha analizzato la somma delle imposte versate dai contribuenti ai Comuni, Provincie e Regioni, imposte che ogni singolo ente locale applic ai propri residenti intesi sia come persone fisiche che giuridiche.

 

 

Per quanto riguarda i Comuni sono state esaminate le principali fonte di gettito come Ici, Irpef, Cosap e tariffa rifiuti urbani. Per la Provincia, invece, l'imposta sulla Rc auto, l'addizionale sulla bolletta dell'Enel, la quota parte della Tarsu e l'imposta di trascrizione. Per la Regione, infine, l'Irap, la compartecipazione all'Iva, all’addizionale regionale sull'Irpef e la compartecipazione sulle accise della benzina. Sempre nello studio di Contribuenti.it viene anche chiarito come avviene la ripartizione delle imposte tra gli enti locali: il 54,3% va alle Regioni, il 40,1% dei Comuni ed il rimanente 5,6% alle Province.

 

Interessante notare anche la differenza che questi aumenti avranno tra città e città; in testa alla classifica degli aumenti delle tasse locali (triste primato) troviamo Napoli; il capoluogo campano sarà il comune nel quale la pressione tributaria locale crescerà di più nel 2011. Ogni singolo abitante del comune partenopeo, infatti, verserà nel prossimo anno ai propri enti locali, imposte, tasse, tributi e addizionali varie per 2.612,20 euro contro una media nazionale di 1.790,30 euro; tuttavia, si legge nel rapporto, è importante sottolineare come tra le entrate tributarie comunali del capoluogo partenopea vi sia la tassa rifiuti, che contribuisce chiaramente a falsare la classifica incidendo da sola per ben 569,20 euro contro la media nazionale di 264,50 euro.

 

Al secondo posto delle città che saranno più vessate dalle tasse locali troviamo Milano con un totale di  2505,00 euro; terza posizione per Aosta (2426,20 euro) seguita da Bologna (2470,10 euro) e da Roma (2469,80 euro) che si piazza al quinto posto. Ultimo posto a livello nazionale per un’altra città campana, Campobasso, che con “soli” 890,40 euro pro capite si piazza in fondo alla classifica in una posizione ben più invidiabile dei corregionali di Napoli.

 

“Le ragioni di questa crescita – secondo il presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, - sono da ricercarsi principalmente nella assenza di un Garante per la sorveglianza dei tributi. Bisogna istituire al livello regionale presso Lo Sportello del Contribuente la figura di ‘Mister Fisco’. La Sua attività dovrà essere indirizzata verso tre filoni principali d’azione: la sorveglianza della tassazione degli enti locali; il coordinamento e ed il confronto con le altre istituzioni locali e nazionali nel contrasto all’evasione fiscale; il monitoraggio della tax compliance favorendo il dialogo tra le associazioni dei contribuenti, le amministrazioni finanziarie e gli agenti delle riscossione.”