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Rinviata a domenica 6 febbraio: Giro in Bici delle 7 Chiese nel Municipio XI°. PDF Stampa E-mail
Scritto da Santoni Maurizio   
Martedì 25 Gennaio 2011 19:21

 

 

 

 
IL RITORNO DELLE POLVERI SOTTILI
DOSSIER MAL'ARIA 2011
 
 
137,9 microgrammi per metro cubo di polveri sottili PM10 lungo la Via Colombo al piazzale Eur Fermi, 129,9 a Piazza Belli a Trastevere, 75,7 in pieno centro al Colosseo su Via dei Fori Imperiali, 67,9 al Ponte di Ferro, 63,7 a Viale Marconi e 60,3 a Viale Ostiense. Si dovrà purtroppo ricredere chi aveva pensato che le polveri sottili fossero “sparite”: nella Capitale il nuovo monitoraggio effettuato da Legambiente il 21 gennaio scorso, in una giornata piuttosto ventosa con piogge nei giorni precedenti, evidenzia valori ben al di sopra del limite medio giornaliero stabilito dalla normativa di 50 microgrammi per metro cubo di PM10, con una media complessiva addirittura di 78,9.
 
 
   
La Gazzetta di Stop the Fever City
Gennaio 2011 Numero 19
Grazie al tuo impegno per il clima, abbiamo risparmiato al pianeta
2.852.513.135,14 di CO2
stop ai sacchetti di plastica
Sacchetto di plastica addio!

Grande vittoria per l'ambiente: finalmente i sacchetti di plastica usa e getta verranno sostituiti da shopper in materiale biodegradabile.
Una piccola rivoluzione è in corso nelle vite di 60 milioni di italiani: finalmente per fare la spesa non sprecheremo più oltre 300 sacchetti di plastica usa e getta procapite l'anno! Le vecchie e inquinanti buste del supermecato verranno sostituite da shopper in materiale biodegradabile o con sportine riutilizzabili. Una grande vittoria per l'ambiente, una grande battaglia di civiltà vinta grazie anche alla nostra petizione stop ai sacchetti di plastica.

Ma il nostro impegno non finisce qui. Ora vanno seguiti l'iter dell'applicazione della legge e il cambiamento di abitudini degli italiani.
Per questo abbiamo aperto un blog, perché sia possibile scambiare informazioni e impressioni su quanto sta accadendo in tutta Italia nei supermercati, nei negozi sotto casa, nei mercati in piazza. Scriveteci e commentate!

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Lo sapevi che..

2100, ghiacciai alpini a rischio estinzione

Due ricerche pubblicate dalla rivista Nature Geoscience dipingono scenari inquietanti per il futuro a medio e lungo termine. A causa del riscaldamento del pianeta, entro fine secolo potrebbero scomparire il 75% dei ghiacciai alpini e il 70% di quelli neozelandesi. Ma il persistere delle emissioni nell'atmosfera porterebbe entro il 3000 alla fusione dell'Antartide occidentale e all'innalzamento del mare di 4 metri

Curiosità

Milano, nasce il primo “workspace” a impatto zero

Un’area di lavoro interamente ecosostenibile, con una superficie di oltre 50mila metri quadrati. Nascerà a due passi dall’aeroporto di Linate e potrebbe diventare il biglietto da visita green dell’Expo 2015. Avrà 6.500 metri quadri di pannelli fotovoltaici e produrrà 960.000 chilowattora di energia (900mila per il centro, i rimanenti 60mila per altri usi). Moderni impianti di recupero permetteranno di raccogliere ogni goccia di pioggia in grandi vasche sotterranee e incanalarla poi verso gli impianti di consumo.

Taglia le tue emissioni del 10% in un anno!

10:10 arriva in Italia con Legambiente e Stop the Fever
Insieme a 10:10 vogliamo chiedere a tutti i cittadini di Stop the Fever City di assumere un nuovo impegno per questo nuovo anno: tagliare le proprie emissioni del 10% nell'arco di 12 mesi!

Perchè solo con l'impegno di tutti è possibile fare realmente la differenza!

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Tab.1 monitoraggio PM10 e PM2,5 Legambiente Roma 21 gennaio 2011
Luogo
 
PM10
PM2,5

Piazzale Eur Fermi

 
137,9
 
24,8

Viale Marconi

 
63,7
 

15,9

 
Ponte di Ferro
67,9
 

16,6

 
Viale Ostiense
60,3
 

16,4

 
Via dei Fori Imperiali
75,7
 

18,6

 
Ponte Garibaldi, piazza Gioacchino Belli
129,9
 

60,5

 
Totale medio
78,9
 

23,7

 
 
 
Riparte con un nuovo monitoraggio e nuove iniziative “Mal'aria di città”, l'ormai storica campagna di Legambiente contro l'inquinamento atmosferico e a favore del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile. Nella Capitale tornano a sventolare dai balconi le lenzuola bianche “No allo smog” di Legambiente, quest'anno anche per dire no al progetto di parcheggio interrato previsto dal PUP Fermi.
 
Ma partiamo dall'analisi della situazione monitorata dai volontari ambientalisti, con l'unità portatile di misura delle polveri Personal Dustmonit fornita dalla Con.tec Engineering Srl, lungo il percorso di circa 10 chilometri coperto in 3 ore e 25 minuti, dall'Eur attraverso il centro fino a Trastevere. Un itinerario che ha messo in luce come una delle arterie più importanti della città passando per il Colosseo, sia intasata e deturpata dal traffico e danneggiata dalle emissioni inquinanti. Le zone interessate dal monitoraggio sono di natura molto differente tra loro, vengono tenute insieme da un comune nemico, le polveri fini.
 
 
 
Graf. 1 monitoraggio PM10 e PM2,5 Legambiente Roma 21 gennaio 2011

 
 
I DATI DELL'ARPA LAZIO PER LA CAPITALE
Analizzando i dati della rete di centraline dell'ARPA Lazio a Roma e nel Lazio la situazione è ancora più chiara: le belle giornate assolate dei primi giorni del 2011 hanno fatto schizzare in alto i valori della concentrazione media di polveri sottili, facendo registrare alle centraline numerosissimi superamenti nei primi venti giorni di gennaio.
Inizio d’anno non felice per i polmoni dei romani: a Roma al 25 gennaio erano già 119 gli episodi di superamento nelle centraline e, come sempre, il primato spetta a Corso Francia, con 16 superamenti, insieme a Largo Preneste e Via Tiburtina, con 14 superamenti ciascuna.
 
Nella Tab. 2 è indicato il numero giorni di superamento
dei limiti di legge nelle centraline a ROMA, al 25 gennaio 2011
Centralina
 
PM 10 nel 2011
numero giorni superamento/anno
Percentuale giorni superamento

Preneste

 
14
 
56%

Francia

 
16
 
64%

Magna Grecia

 
7
 
28%

Cinecittà

 
10
 
40%

Villa Ada

 
5
 
20%

Guido

 
3
 
12%

Cavaliere

 
6
 
24%

Fermi

 
11
 
44%

Bufalotta

 
11
 
44%

Cipro

 
9
 
36%

Tiburtina

 
14
 
56%

Arenula

 
8
 
32%

Malagrotta

 
5
 
20%
Totale
119
==

Elaborazione Legambiente Lazio su dati ARPA Lazio

 
 
Occorre ricordare che le giornate piovose determinano un naturale abbattimento delle polveri sottili mentre le giornate soleggiate mostrano la reale concentrazione delle stesse. Di conseguenza, i dati rilevati dalle centraline Arpa, nel 2010, ci portano a considerare che lo smog è stato frenato dalle piogge e non dalle politiche comunali per la limitazione del traffico privato impazzito; infatti il 2010 è stato l'anno più piovoso degli ultimi 5 anni con 97 giorni di pioggia.
 
Come possiamo verificare facilmente nella tabella 3, dal 2006 al 2010 i giorni piovosi nell'arco dell'anno sono quasi raddoppiati, passando da 50 a 97 (da un giorno su sette a quasi un giorno ogni tre).
 
Tab.3 giorni piovosi Roma
(stazione meteo Collegio romano)
Anno
giorni di pioggia
2006
50
2007
74
2008
84
2009
84
2010
97
Elaborazione Legambiente Lazio
su dati ufficio idrografico e mareografico di Roma
 
 
 
Se invece andiamo a ritroso nel tempo, nella tabella 4 possiamo verificare i giorni di superamento dei limiti di legge nelle stesse centraline, negli anni 2006 e 2010
 
Tab.4 numero giorni superamento PM10 Roma 2006 e 2010
Centralina
 
PM 10 nel 2006
numero giorni superamento/anno
PM 10 nel 2010
numero giorni superamento/anno
Arenula
98
15
Preneste
118
35
Francia
141
38
Magna Grecia
95
13
Cinecittà
97
32
Villa Ada
46
8

Elaborazione Legambiente Lazio su dati ARPA Lazio

 
 
 

Come si evidenzia bene, analizzando la centralina di fondo urbano Villa Ada, la riduzione delle PM10 nel 2010 è proprio da imputarsi al raddoppio dei giorni di pioggia, sono state proprio le condizioni climatiche ad influenzare l'inquinamento atmosferico, piuttosto che le inesistenti o dannose politiche dell’amministrazione comunale.

 
 
 
 
 

LA SITUAZIONE NEL RESTO DEL LAZIO

 
Analizziamo di seguito la situazione delle PM10 in tutte le città del Lazio dove sono presenti le centraline di monitoraggio. I dati Arpa Lazio sono aggiornati ai primi 20 giorni di gennaio del 2011.
 
La situazione della Provincia di Frosinone.
Il Comune di Frosinone ottiene il podio della classifica dell’inquinamento da polveri sottili nel Lazio sia per l'anno 2010 appena terminato, dove il limite è stato superato per ben 108 volte, sia per i primi giorni di gennaio: il valore delle polveri consentito è stato superato già per 20 giorni. Emblematico è il caso di Ceccano che, durante tutto il 2010 aveva superato di 42 giorni il limite e in questo nuovo anno ha superato tutti i giorni i valori di legge come Frosinone, seguito da Alatri con 17 giorni e Ferentino con 15.
 
E’ di interesse anche il dato della centralina di Fontechiari, posizionata in un piccolo paese situato a 357 metri di altezza, circondato da colline e monti, è utilizzata per misurare la situazione di “fondo regionale”: i dati registrati mostrano che si è raggiunto per 5 giorni un incredibile valore superiore a 50micro grammi al metro cubo.
 
Tab.5 Provincia FROSINONE dati PM10 al 20 gennaio 2011
Centralina
 
Numero giorni superamento / anno per le PM10
% giorni superamento sul totale dall’inizio dell’anno
Ceccano
20
100%
Ferentino
15
75%
Anagni
8
40%
Alatri
17
85%
Fontechiari
5
25%
Cassino
8
40%
Frosinone scalo
20
100%
Frosinone Via Mazzini
16
80%
Totale
109
-

Elaborazione Legambiente Lazio su dati ARPA Lazio

 
 
 
 
La situazione in Provincia di ROMA
Un inizio d’anno non roseo nemmeno per 3 centraline poste nella provincia di Roma. Vediamo nello specifico i giorni di superamento nella tabella.
 
Tab. 6 Provincia di ROMA. Dati al 20 gennaio 2011
Centralina
 
Numero giorni superamento / anno per le PM10
% giorni superamento sul totale dall’inizio dell’anno
Colleferro
17
85%
Allumiere
0
0%
Civitavecchia
0
0%
Guidonia
9
45%
Ciampino
13
65%
Totale
39
-

Elaborazione Legambiente Lazio su dati ARPA Lazio

 
 
Nella provincia di Roma la situazione più preoccupante si registra a Colleferro, che ha già superato per 17 giorni i limiti di legge, grazie alla sua area industriale tristemente nota oltre che all’arteria autostradale e a un caotico traffico cittadino, seguita da Ciampino con 13 giorni e da Guidonia con 9 giorni.
 
 
La situazione nelle Province di Viterbo, Rieti e Latina
Nella tabella 7, riportiamo i dati della rete di monitoraggio dell’ARPA Lazio, per le Province di Viterbo, Rieti e Latina. Civita Castellana ha raggiunto 11 superamenti, seguita Latina Via Tasso con 10, Latina scalo con 9 e da Viterbo con 2 giorni. Rieti risulta la provincia meno inquinata.
 
Tab.7 Provincia di VITERBO al 20 gennaio 2011
Centralina
 
Numero giorni superamento / anno per le PM10
% giorni superamento sul totale dall’inizio dell’anno

Civita Castellana

 
11
 
55%

Viterbo

 
2
 
10%

Acquapendente

 
0
 
0%
Totale
13
-

Elaborazione Legambiente Lazio su dati ARPA Lazio

 
 
Tab. 8 Provincia di RIETI al 20 gennaio 2011
Centralina
 
Numero giorni superamento / anno per le PM10
% giorni superamento sul totale dall’inizio dell’anno
Rieti
7
35%
Leonessa
0
0%
Totale
7
0%

Elaborazione Legambiente Lazio su dati ARPA Lazio

 
 
Tab. 9 Provincia di LATINA al 20 gennaio 2011
Centralina
 
Numero giorni superamento / anno per le PM10
% giorni superamento sul totale dall’inizio dell’anno
LT-V.Tasso
10
50%
Aprilia 2
2
10%
Latina scalo
9
45%
Totale
21
-

Elaborazione Legambiente Lazio su dati ARPA Lazio

 
 
 
 
 
LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE LAZIO
A Roma e nel Lazio traffico e inquinamento continuano a farla da padroni. Nella Capitale bastano un po’ di belle giornate, come quelle del gennaio 2011, per far riemergere l'evidenza dell'allarme inquinamento atmosferico, frenato solo dalle piogge piuttosto che da politiche comunali per la limitazione del traffico privato impazzito. La ricetta è nota e vale per tutti i centri urbani: fermare le automobili che invadono ovunque le città, dove è ormai impossibile muoversi e respirare. Contro lo smog e il traffico servono azioni concrete, bisogna agire nel senso di una limitazione dei mezzi privati a vantaggio del trasporto pubblico.
 
La necessità di ridurre il caos del traffico privato è ormai chiara e irrinunciabile in tutto il Lazio: servono finanziamenti significativi, pubblici e privati, per ridare fiato alle ferrovie, alle metro, ai tram, mentre strumenti semplici come le corsie preferenziali protette devono essere estese a tutte le reti di trasporto pubblico principali, dando vita ad una nuova stagione di zone a traffico limitato e pedonalizzazioni, ma anche sventando opere inutili per la regione come il secondo GRA.
 
a) Chiediamo al Comune di Roma ed ai Comuni fuorilegge per smog un piano di provvedimenti immediati in caso di sforamenti consecutivi fondato su:
1. blocco totale della circolazione dopo cinque giorni consecutivi di superamento dei limiti di legge per le polveri sottili (a Roma in almeno due centraline), nel primo giorno utile (feriale ofestivo che sia);
2. due giorni a settimana di targhe alterne, per l’intera giornata, coordinando più città;
3. più controlli, impedendo che doppie e triple file, invasioni di corsie preferenziali e auto
sgangherate rimangano la norma;
4.giornate di limitazione del traffico, senza deroghe e permessi, nemmeno per le Euro 4 (quelle a gasolio, ad esempio, inquinano come un’auto Euro 0 a benzina -48 mg al km di PM10primario per le Euro 4 a gasolio,contro i 42 mg al km per le Euro 0 a benzina-)
 
 
 
Le proposte per Roma
Nella Capitale governata da Alemanno è invece semplicemente sparito il pacchetto antismog, niente targhe alterne o domeniche ecologiche, niente di niente, lasciando scorrazzare ovunque i pullman turistici, sfasciando le funzioni delle strisce blu, togliendo ore alla ZTL notturna. Oggi a Roma camion merci e automobili scorrazzano liberi, delle nuove tramvie e dell'8 a Termini s'è persa traccia, tante belle parole si dicono sulle isole pedonali ma non se n'è visto un metro quadro in più, il bike sharing è scomparso dalla città e il car sharing non decolla.
 
Per tutelare la salute dei cittadini, servono politiche e azioni concrete in tutta la città, al centro come in periferia, azioni che si debbono basare sul potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico.
 
Rilanciare la “cura del ferro”, continuando il lavoro sulle nuove metropolitane, e prevedere una nuova centralità strategica per le reti tramviarie. Il tram può essere una carta vincente per cambiare il trasporto pubblico in città, ma anche per cambiare la città stessa: tram sul Lungotevere, tram sulla Via Appia Antica, tram su Viale Togliatti..., a partire dal completamento della Linea 8 da Largo di Torre Argentina alla Stazione Termini (e non fermarsi a piazza Venezia), dal ripristino della linea 3, dalla valorizzazione del nuovo terminale tramviario della Stazione Termini, progettando la diramazione del tram 8 lungo Viale Marconi che possa collegare la Stazione Trastevere a la fermata Marconi della Metro B.
 
La pedonalizzazione del Colosseo e del centro storico non può attendere ancora, il grande progetto del Parco dei Fori (dal Tridente ai Castelli attraverso il parco dell’Appia Antica), va realizzato. bensì devono sollecitarne la messa a punto progettuale e l’attuazione, prevedendo anche l’estensione nelle strade adiacenti dell’orario della ZTL a tutta la giornata.
 
Bisogna garantire l’offerta necessaria di servizio pubblico per invertire l’attuale trend crescente verso l’uso del mezzo privato: ciò deve essere perseguito attraverso un drastico miglioramento della qualità del servizio (orari, comfort, etc.) e un deciso aumento della quantità dell’offerta, puntando anche sulla realizzazione di sistemi di segnalazione e regolazione del traffico che privilegino il mezzo pubblico rispetto a quello privato; nel piano vanno integrati i diversi sistemi di mobilità, le reti tranviarie, i filobus e il trasporto su gomma, anche con mezzi elettrici, avviando reti di trasporto pubblico intercomunali in particolare con servizio verso le stazioni ferroviarie e i presidi sanitari, con corsie preferenziali protette, o corridoi anche extra urbani per il COTRAL; serve subito un piano a costo zero per realizzare e proteggere mille chilometri di corsie preferenziali, corridoi della mobilità e strade riservate al mezzo pubblico, a partire dalle strozzature in cui i mezzi rallentano la loro corsa (tramite il sistema satellitare AVM).
 
Nell’ambito di ciascun Municipio devono essere individuate zone dedicate alla fruizione esclusiva dei pedoni e devono essere definiti dei protocolli di gestione per queste aree che prevedano, oltre all’ordinaria manutenzione, anche interventi di sistemazione ed attrezzamento, laddove ciò fosse necessario e funzionale alla migliore fruizione; crediamo sarebbe vincente scommettere su una rete di spazi pedonali in centro nel rione Trastevere, lungo la direttrice Portico d'Ottavia - Via dei Giubbonari, ma anche nelle aree semi centrali e periferiche: pedonalizzazioni e limitazioni del traffico urbano devono espandersi, far riconquistare spazio libero ai cittadini, rilanciando interventi di “traffic calming” (marciapiedi più larghi, barriere protettive...), puntando con grande determinazione su queste scelte, realizzando una rete di almeno 50 luoghi e percorsi pedonalizzati all’interno della città, prevedendo 100 aree a pedonalizzazione programmata, per due ore nel pomeriggio di ciascun giorno feriale e per intero nei giorni festivi, creando 20 “Strade a priorità di bambino”, anche sulla scorta di esperienze già avviate in altri Paesi europei, con il modello della “moderazione del traffico”; attorno a tutte le aree pedonali di cui al precedente punto devono essere poste in essere condizioni di regime di traffico vincolato con l’obiettivo di attuare per ciascun Municipio una Zona a Traffico Limitato sul modello della ZTL cittadina, attivando allo stesso tempo in tutti i perimetri delle ZTL i varchi elettronici; incentivare la mobilità sostenibile, sfruttando fino in fondo opportunità come l’auto collettiva del “car sharing”, o l’auto condivisa del “car pooling”, motorini elettrici, lavorando con i mobility manager delle aziende pensando a buoni trasporto per i dipendenti. Il servizio del car sharing va esteso, per arrivare presto in tutti i Municipi, come il byke sharing nell’ottica di invogliare e rendere veramente competitivo anche il trasporto “alternativo” è necessario realizzare collegamenti ciclabili protetti senza soluzione di continuità, partecipando il più possibile le scelte in questa direzione con i cittadini negli ambiti di quartiere, in considerazione della specifica forma di trasporto che ragionevolmente coinvolge brevi percorrenze, approvando e realizzando subito il Bici plan comunale.
 
Va riprogettata la distribuzione delle merci, con i mezzi commerciali tra i maggiori responsabili della produzione di polveri, programmandole attraverso piazzole di scambio fuori dalla ZTL e l’uso di veicoli elettrici o a basse emissioni inquinanti, investendo anche su progetti come Log On, utilizzando le nuove tecnologie per rendere molto più efficiente tutto il sistema della logistica a servizio del trasporto delle merci.
 
Anche sul fronte dei controlli serve una riorganizzazione, con una maggiore presenza dei Vigili Urbani; ampliando ulteriormente il numero degli agenti in servizio nelle zone ove ve ne sia carenza; automatizzando i servizi al cittadino che riempiono di personale gli uffici nei Municipi e ne svuotano le strade.
 
La partecipazione dei cittadini deve essere assunta a standard di qualità nel processo di progettazione di tutti gli interventi per il traffico e il trasporto e non deve essere considerata come un doveroso e fastidioso confronto della fase post progettuale di verifica e/o valutazione.
 
Un quadro disastroso che difficilmente i neo Assessori all'Ambiente e alla Mobilità potranno risolvere se questa non diventerà una priorità strategica del Sindaco e dell'intera Giunta. La vera sfida a Roma si gioca sul miglioramento della qualità della vita dei cittadini ma il Sindaco sembra proprio infischiarsene.
 
 
MAL'ARIA CONTRO IL PUP DI VIA FERMI A ROMA
E' questo il contesto nel quale Legambiente con Mal'aria è scesa in piazza al fianco dei cittadini dei comitati contro il PUP di Via Enrico Fermi a Roma. Il progetto del PUP Fermi è surreale, si inserisce in un'area molto trafficata dove ci sono però già circa 800 posti auto ricavati in un parcheggio in funzione sulla stessa via, vuoto per il più dei giorni, e in un altro parcheggio già costruito sulla via affianco, ma chiuso per motivi sconosciuti. A che pro allora questa opera? Si dimostra ancora una volta che il programma urbano parcheggi ha perso la sua vocazione originaria legata alla riduzione del traffico. La domanda allora rimane sempre la stessa, sulla base di quali scelte vengono programmati questi parcheggi? Per realizzare 401 posti auto interrati, dei quali 179 box pertinenziali e 202 posti auto a rotazione, si metterebbero inoltre seriamente a rischio 78 essenze arboree presenti nell'area, tra le quali 28 platani rigogliosi e sani, che costituiscono un significativo patrimonio ambientale della zona.
 
 
EFFETTI DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO SULLA SALUTE: PM10 E PM2,5
L’inquinamento atmosferico è un termine, oggi purtroppo noto a tutti, che indica l’insieme degli agenti fisici chimi e biologici che modificano le naturali caratteristiche dell’atmosfera. L’inquinamento atmosferico è un noto fattore di rischio per la salute, numerosi studi ed indagini epidemiologiche confermano i gravi effetti sulla salute causati dallo smog prodotto in massima parte dal traffico automobilistico. Gli inquinanti più importanti dell’aria sono: Biossido di zolfo (SO2), Monossido di carbonio(CO),Ossidi di azoto(NOX); Idrocarburi; Ozono(O3); Piombo(Pb); Polveri sottili (Pm).
 
Lo Studio Epiair
Lo scorso novembre 2009, è stato presentato lo studio epidemiologico “EpiAir-Inquinamento atmosferico e salute: sorveglianza epidemiologica e interventi di prevenzione” - lavoro avviato nel 2007 dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM, organismo di coordinamento tra il ministero del lavoro e le Regioni) e coordinato da Francesco Forastiere, del Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale della Regione Lazio - i cui dati  dimostrano come esista una correlazione scientificamente dimostrabile tra i picchi di smog, che comprende oltre al PM10 altre sostanze inquinanti (NO2-biossido di azoto ed O3-ozono), ed il numero dei morti ed i ricoveri per malattie cardio-vascolari e respiratorie, ma non solo.
 
Sul fronte della mortalità, lo studio ha preso in esame 276.205 soggetti di 35 o più anni residenti in 10 dieci città italiane, tra cui Roma, e deceduti nel Comune di residenza nel periodo 2001-2005. Per quanto riguarda il PM10, è stato riscontrato un effetto immediato su tutte le cause di morte esaminate, con conseguenze sin da subito per la mortalità cerebrovascolare e da subito fino al terzo giorno per la mortalità respiratoria. Considerando solo le morti per cause naturali, l’aumento del rischio di mortalità è di 0,69%. Gli effetti più gravi di tutti e tre gli inquinanti si hanno però considerando i soli decessi per cause respiratorie, dove le percentuali di aumento del rischio di mortalità a esposizione immediata sono rispettivamente del 1,6% per il PM10, 1,2 per NO2 e 1,4 per O3. Valori che aumentano di molto considerando invece un periodo di esposizione di 5 giorni (3,1% per PM10, 2,9 per NO2 e 2,8% per O3).
 
Sul fronte dei ricoveri, lo studio ha invece esaminato 701.902 pazienti residenti e ricoverati nelle 9 città prese in esame sempre nel periodo 2001-5, dimostrando l’impatto a breve termine dell’inquinamento atmosferico sulla morbosità cardiovascolare e respiratoria.
 
Per quanto riguarda il PM10, in correlazione con i picchi di smog, aumentano i ricoveri per asma, bronchite e polmonite nei bambini da zero a 14 anni. Terribile l’associazione tra inquinanti e ricoveri per asma, per i quali si osserva un effetto prolungato che dura fino al quinto giorno sia negli adulti che nei bambini. Percentuali molto più alte si sono riscontrate in relazione alle malattie polmonari per tutte le età (aumento del rischio in seguito a esposizione prolungata 0-5 giorni rispettivamente di 3,44% per il PM10 e dello 7,62% per NO2), ma ancora più preoccupante è la relazione tra l’aumento di NO2 e i ricoveri di asma per i bambini, dove l’incremento è del 8,77%.
 
Gli altri studi
L’Osservatorio Epidemiologico della Regione Lazio ha puntato l’attenzione sui più piccoli, sottoponendo a visite periodiche 3.000 bambini suddivisi in tre gruppi residenti a Roma, in una zona ad alto inquinamento industriale (Civitavecchia) e in un’area agricola della provincia di Viterbo, rivelando che nei primi due anni di vita c’è un aumento di asma e malattie respiratorie e patologie bronchiali. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità il rischio di contrarre leucemie per i bambini che vivono in aree trafficate (5.000 veicoli al giorno) è del 270% in più rispetto ai bambini che vivono in zone poche trafficate (500 veicoli al giorno); le malattie respiratorie dei bambini che vivono in quartieri trafficati aumentano del 20% rispetto a quelli che vivono in aree meno congestionate.
 
 
SMOG E CAMBIAMENTI CLIMATICI
Intervenire sulle modalità di trasporto è necessario anche per vincere un’altra grande sfida, quella dei cambiamenti climatici. Infatti i trasporti oltre ad essere i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico in città,sono la seconda maggiore fonte di emissioni di CO2 eq. in Italia dopo la produzione di energia. Per questo l’Unione Europea con la Direttiva 443/2009 ha dato il via a obiettivi di riduzione delle emissioni dalle nuove auto immatricolate imponendo l’obiettivo di 120 grammi CO2 per chilometro che verrà raggiunto in modo graduale entro il 2015, per poi abbassarsi a 95 g/km entro il 2020. Secondo il rapporto “Reducing CO2 Emissions from New Cars: A Study of Major Car Manufacturers”, curato dal network europeo Transport & Environment, nel 2008 nel settore delle autovetture i produttori hanno ridotto le emissioni di CO2 dei modelli complessivamente venduti sul mercato europeo del 3,3%, portando la media di settore ad un notevole miglioramento di 153,5 gCO2/km. Ma per migliorare ulteriormente questo risultato sono necessari e urgenti interventi anche sulle altre categorie di veicoli a partire dai mezzi commerciali leggeri. Su questo però l'Italia ha chiesto limiti meno severi, una proposta che va in direzione opposta rispetto agli obiettivi europei di riduzione e agli impegni che tutti i Paesi devono prendere per ridurre le emissioni di gas serra.
 
 
IL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA’ DELL'ARIA
Lo scorso 10 dicembre 2009 il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato il Piano per il risanamento della qualità dell’aria,in attuazione del d.lgs 351/99, dopo che lo stesso era già stato adottato dalla  Giunta Regionale il 23 giugno 2008. Il piano ha lo scopo di definire misure affinché sia ridotto il rischio di superamento dei limiti di inquinamento atmosferico nelle zone nelle quali tali limiti sono stati superati per uno o più inquinanti e mantenere la migliore qualità dell’aria nel resto del territorio regionale, seguendo la classificazione atmosferica approvata con DGR n. 767 del 1/08/03.
 
Tra le novità ci doveva essere il bollino blu in tutto il territorio regionale in vigore dal 1° gennaio 2010 (che fine ha fatto?), azioni speciali per Roma e Frosinone e iniziative per ridurre le emissioni inquinanti degli impianti di riscaldamento e di quelli industriali.
 
Nello specifico, il Piano individuava tre aree, in base ai diversi livelli di inquinamento, nelle quali si interviene con azioni differenziate, sia strutturali che emergenziali. La zona A (Roma e Frosinone) è quella di maggiore criticità, sia per l'entità dei superamenti dei valori consentiti, sia per la quantità di popolazione esposta. Qui erano previste misure di riduzione drastica dei livelli di inquinamento, come domeniche ecologiche, targhe alterne, parcheggi di scambio, ottimizzazione del trasporto merci. Per Roma, in particolare, erano in programma quattro domeniche ecologiche ed almeno due giorni feriali a settimana di targhe alterne entro marzo prossimo. Nella zona B (che comprende 31 Comuni: oltre ai capoluoghi provinciali anche altri Comuni soprattutto in provincia di Roma, Frosinone e Latina), dove si riscontrano superamenti o alto rischio di superamento dei limiti, limitazioni della circolazioni, ammodernamento e potenziamento flotte servizio pubblico, adozioni piani traffico e traffico merci. Per la zona C (il resto della Regione) si prevedevano misure di mantenimento della qualità dell'aria soprattutto attraverso la riduzione delle emissioni di impianti di combustione ad uso civile e industriale ed il controllo delle emissioni dei veicoli.
 
La normativa nazionale stabilisce che le Regioni predispongano e adottino i Piani per il risanamento della qualità dell'aria e quindi l'approvazione finale del Consiglio regionale dà veste normativa al piano stesso e vincola le altre amministrazioni a rispettarne le disposizioni. Il varo del documento da parte dell'aula, in vigore dopo 60 giorni dalla pubblicazione, vincola gli Enti locali a rispettarne le disposizioni. La Regione potrà esercitare il potere sostitutivo in caso di inadempimento. L'Arpa impianterà un sistema di controllo in grado di effettuare previsioni a 24, 48 e 72 ore. In caso di rischio di superamento dei limiti, l'agenzia allerterà tempestivamente i comuni interessati. Alla Asl Rm E è affidato il monitoraggio epidemiologico.
 
Sul piano dei finanziamenti, la delibera permetterà firmare un accordo con il Ministero dell'Ambiente per accedere ad un finanziamento di 10 milioni di euro, elevabile a 15 purché aderisca anche il Comune di Roma. Nel bilancio di previsione 2009 - 2011, in ogni caso, le spese in tema di risanamento della qualità dell'aria ammontano a circa 3 milioni e 800 mila euro totali.

 Carissimi, vi ricorderete l'anno scorso, in conclusione del Trofeo Tartaruga, presso l'Urban Center del Municipio XI abbiamo presentato alle competenti autorità comunali e municipali le nostre proposte per una mobilità sostenibile che vi invito a rileggere.     Saluto tutti Anna Maria

E' PASSATO UN ALTRO ANNO: TANTE PAROLE NIENTE FATTI

L'ARIA  DI ROMA PEGGIORA: LA CAPITALE DAL 62° AL 75° POSTO IN ITALIA
OPERAZIONE MAL’ARIA NEL
 
MUNICIPIO XI
 
 
DOMENICA 30 GENNAIO 2011  
      
CONTRO LO SMOG PER UNA MOBILITA’
 
SOSTENIBILE

 

 

 

 

 

sensibilizzare amministrazioni locali e cittadini del pesante inquinamento dell’aria che provocano gravissimi danni alla salute

 

:

 

 

Partenza Via C. Colombo

Via delle Sette Chiese – S.Eurosia,

Piazza D. Sauli – S.Francesco Saverio,

Circonvallazione Ostiense – S. Galla,

Via Ostiense – Basilica di S.Paolo,

Piazza Caduti della Montagnola – Gesù

Buon Pastore,

Piazza Martiri dell’Uganda – SS. Martiri

dell’Uganda,

Viale di Tormarancia – Nostra Signora di

Lourdes.

Arrivo Via C. Colombo Regione Lazio

 

OPERAZIONE

 

MAL’ARIA

 

NEL MUNICIPIO XI

 

DOMENICA 30 GENNAIO 2011

 

Circolo Garbatella di Legambiente - Associazione di volontariato

Onlus. Iscritta nel Registro Regionale

Sede: Via Rosa Raimondi Garibaldi 30 - 00145 Roma

- tel/fax 06.5110949 - tel 06.51602421

e mail legambiente.garbat@ libero.it -

 

 

CONTRO LO SMOG

 

PER UNA MOBILITA’

 

 

SOSTENIBILE

 

 

per

provocato da una cattiva gestione del traffico urbano, causa prima nelle città delle

 

pericolose polveri sottili

 

 

GIRO IN BICICLETTA

 

lungo l’itinerario di sette chiese del

 

Municipio XI

 

 

Appuntamento: ore 9,30

 

Regione Lazio lato Colombo

 

Partenza ore 10,00

 

Arrivo: ore 12,30

 

Percorso

 

 

Ultimo aggiornamento Domenica 30 Gennaio 2011 08:38