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Martedì 12 febbraio 2008
Una Roma che si potrà vivere in Bici

Articolo su La Piazza Intervista a Maurizio Santoni

 
Una Roma che si potrà vivere in bici


Il progetto della rete ciclabile romana, in parte già realizzata e in parte da realizzare intorno alle dorsali principali del Tevere e dell’Aniene, mira a colmare il deficit di Roma riguardo alla mobilità ciclabile nei confronti di altre capitali europee. Il coordinamento Roma ciclabile, che raccoglie molte associazioni ciclistiche e ambientaliste, nasce il 3 aprile del 2002 e nel maggio del 2006 ha avanzato diverse richieste al sindaco Walter Veltroni, tra cui quella di costituire un ufficio Bici. Il portavoce Maurizio Santoni fa il bilancio della situazione ad oggi: “Avevamo chiesto la costituzione di un ufficio Bici che avesse i mezzi per pianificare e progettare la rete ciclabile romana: l’ufficio è stato attivato nel marzo del 2007. Al momento circa il 50% dei Municipi, con i quali abbiamo cominciato a discutere dal dicembre 2006, hanno presentato i progetti delle reti ciclopedonali all’ufficio Bici”. Secondo un comunicato stampa del coordinamento Roma ciclabile del 3 gennaio scorso, ad aver presentato i progetti sono stati i Municipi II, III, VI, X, XII, XIII, XV, mentre sono in fase di conclusione i Municipi I, XI, XVII, XIX. Gli altri, sono in ritardo. Una volta che l’ufficio Bici avrà tutti i progetti li vaglierà e li metterà in ‘rete’ (perché magari non tutti i Municipi avranno previsto il collegamento ciclabile sulla stessa strada). “Le linee guida – spiega Amedeo Trolesi dell’ufficio Bici - sono quelle di fare dei percorsi ciclabili basati sull’ intermodalità con metro, treno e bus, unendo i luoghi di forte aggregazione, dove è pensabile che il cittadino nell’ambito dei 5/6 km possa usare la bici anziché la macchina. Creare percorsi ciclo-turistici va bene. Ma noi siamo per creare una mobilità alternativa”. Quando arriveranno tutti i progetti dei Municipi l’ufficio Bici sottoporrà il piano della Rete ciclabile all’esame del Consiglio comunale, in modo tale che questo, se approvato, diventerà un documento vincolante per tutti gli assessorati. “E’ un modo per far sì che quando si rifaranno le strade si dovranno fare anche le piste ciclabili”, spiega Santoni. Un altro punto importante, presente nelle richieste fatte dal coordinamento al sindaco nel maggio 2006, è il collegamento lungo la pista del Tevere sino al mare: “C’è un finanziamento della Regione Lazio fermo da maggio 2006 – afferma il portavoce di Roma Ciclabile -. Sul lato sinistro del Tevere, verso Ostia, ci sono però problemi enormi, due proprietari privati che non concedono il passaggio, un cantiere navale e un canile. Inoltre vi sono 8 fossi, di cui ognuno necessita di un ponte ciclopedonale che costa 200/300mila euro”. Nei sopralluoghi invece si è evidenziato che il lato destro è tutto sgombro e si può arrivare a Fiumicino: perciò il collegamento sarà realizzato prima sul lato destro, poi quando possibile sul lato sinistro. “La Regione – sostiene Santoni - ha garantito che finanzierà sia il lato destro, sia il lato sinistro che il collegamento da Ostia Antica a Fiumicino, per un totale di 35 km: non c’è un problema di fondi ma solo un problema burocratico”. Dal 2001 al 2006 i km di piste ciclabili sono aumentati da 82 a 150 km e parallelamente l’utenza della bicicletta è aumentata dallo 0,4 allo 0,9%: segno di quanto possa essere utile una rete ciclabile attrezzata e sicura. “Il sogno – rivela Santoni – è che la rete ciclabile possa essere realizzata entro la fine della consigliatura, entro il 2010”.


Bike Sharing a Roma: a breve la sperimentazione in centro


Come annunciato lo scorso novembre dal sindaco Walter Veltroni e dall’assessore all’Ambiente Dario Esposito, la sperimentazione del Bike Sharing (il servizio di bicicletta condivisa) sarebbe dovuta partire il 15 gennaio, ma la partenza è stata rinviata a data da destinarsi: “Le prime postazioni saranno installate entro qualche settimana”, ha assicurato comunque l’assessore Esposito. Dopo i favorevoli riscontri avuti in altre città europee come Parigi, Lione, Barcellona e Berlino, a breve anche la nostra città conoscerà il Bike Sharing: la sperimentazione durerà 6 mesi, gestita dalla società spagnola Cemusa: in tutto il centro storico ci saranno 250 biciclette distribuite in 22 postazioni. Le biciclette avranno un colore rosso e saranno perfettamente identificabili. In questa prima fase di sperimentazione saranno date solo ai residenti e non ai turisti: l’interesse è infatti quello di capire quanto i romani siano interessati e monitorare quali percorsi fanno. In base a questo monitoraggio si deciderà come collocare le 20.000 biciclette pubbliche previste dal bando di gara che sarà indetto, dopo la fase sperimentale, per l’attivazione del servizio.