Home I Progetti del Comune Roma Ciclabile? Discussione, interventi, senza Rete, facciamo Parole, servono Cose Concrete, FATTI.
Roma Ciclabile? Discussione, interventi, senza Rete, facciamo Parole, servono Cose Concrete, FATTI. PDF Stampa E-mail

Mi permetto di intervenire perchè i messaggi che vengono inviati in questi ultimi giorni sono veramente troppi e poco concreti.


 
Nessuno dubita che ogni associazione o ogni raggruppamento di ciclisti abbia la sua ricetta per incentivare l'uso della bicicletta. Però ci sono usi diversi della bici che ci dividono e ci fanno risultare disuniti. Ora poi che il Piano Quadro è entrato a tappe forzate nell'ultima fase, ovvero quella che doveva esserci un anno fa. Ma del per che e del per come di tale ritardo non c'è dato modo di sapere come se fosse chissà quale segreto di stato. Questo è il vero sintomo della poca considerazione che l'Amministrazione ha nei confronti dei suoi utenti / cittadini / clienti.

 
Il ciclista in sè non è benemerito se per fare una pista ciclabile di 12 Km farà spendere 1 milione e 750 mila euro. Come prescritto dalla legge 557 sarebbe opportuno valutare costi e benefici per una mobilità alternativa alla macchina che permetta di non fare traffico, ma perdonatemi la ciclabile fino a Ponte Galeria è tanto costo e poco beneficio in tal senso mentre se lo vedo dal punto di vista delle uscite sportivo o ludiche siamo tutti convinti che il beneficio c'è. Sarebbe stato più opportuno che tali soldi si fossero spesi per altre ciclabili vista la scarsità dei Km per abitante nel territorio urbano, oppure sulla riva opposta del Tevere a collegare le mini-città sull'Ostiense-Colombo o potenziare la linea ferroviaria.

 
Il ciclista urbano è benemerito perchè fa risparmiare alla collettività circa 600 € all'anno se si prende la bici almeno 3 volte a settimana e questi sono studi fatti in Inghilterra calcolando tutti i benefici (per ultimo quello ecologico). Ma questo non è mai dichiarato su nessun documento, ma se compreso farebbe spostare dalla colonna dei costi a quella degli investimenti la spesa per la ciclabilità. 

 
I politici finora (di qualsiasi colore o movimento o partito) a Roma non hanno appoggiato la mobilità alternativa attraverso la bicicletta dai tempi di Rutelli se non le ultime iniziative dell'Ass. Aurigemma di apertura dell'intermodalità con le pieghevoli. Lo abbiamo detto e ridetto e manifestato anche nella giornata nazionale delle biciclette dove si è rischiata l'identificazione da parte della polizia (fa ridere dopo i fatti del 15 ottobre ma invece è stata una cosa seria).

 
Se il Piano Quadro viene approvato credo che tutti gli interventi dei Municipi vengano collassati in esso, ma d'altra parte si potrebbe avere un unico punto dove si indicheranno le priorità di realizzazione delle ciclabili. Questo ha dei pro e dei contro, ma se costringerà Roma Capitale ad assumersi delle responsabilità certe benvenga. Perchè ad esempio si chiede perchè nel rifare lo spazio centrale di Via Giustiniano Imperatore non si sia fatta una ciclabile (a Piano Quadro) o a Via Sapori si siano messe le panchine dove dovrebbe passare la ciclabile i municipi diranno che è responsabilità dell'Ass. Ambiente (è scritto non è chiacchiera) e Ass. Ambiente dirà che i municipi sono autonomi nelle loro decisioni fino a che non c'è un Piano Quadro.

 
Si sono chiesti interventi sanzionatori almeno sulle piste ciclabili, ma dopo anni ancora ci sono tanti che ci parcheggiano allegramente. Per non parlare delle doppie file o dei limiti di velocità che ora provacono morti non solo tra i pedoni ma tra gli automobilisti. Con DTSM abbiamo fatto più volte misurazioni ma pochi ci hanno supportato e tanti muoiono ogni giorno a Roma.

 
Il Velodromo è stato abbattuto e non ci sono soldi per fare le ciclabili e non vedo perchè il comune si debba sobbarcare l'onere che forse compete al CONI o alla Federazione Ciclistica di costruire impianti che potevano essere bonificati. So che con questa affermazione avrò tanti contro però dobbiamo capire di chi sono le competenze. Non solo dovevano essere costruite delle piste ciclabili a compensazione di quell'abbattimento e invece nulla anzi sono pochi i nuovi quartieri che nascono che hanno delle ciclabili (inutili per altro perchè sono nel verde e non passano davanti ai servizi per i cittadini). 

 
Non solo si debbono costruire le ciclabili ma come detto nel Piano Quadro ci devono essere i soldi per la manutenzione. Ma ho dei dubbi che per la ciclabile di Torvergata (a parte Via Ciamarra) si debbano spendere tutti quei soldi al Km e che non si faccia nulla almeno per pulire dalle foglie e dalle spine le ciclabili (dai sono poco più di 100Km e quella del Tevere ogni tanto va sott'acqua o diventa ostaggio di stand che potrebbero essere anche sulla riva opposta). 

 
Stando alla Legge 557 le 'ciclovie' su strada non ci dovrebbero essere se non per alta affluenza  di ciclisti (1200 ora di punta!) per questo quando ho proposto ai dirigenti dell'Ass. Mobilità di fare striscia accanto alle preferenziali per spazio ciclabile non ho avuto risposta adeguata. 
Non sono i politici a dover cambiare, ma dobbiamo forse ripartire dalla conoscenza delle norme, chiederne di nuove e condividerle con i tecnici che poi dovranno realizzarle. Altrimenti saremo sempre stritolati e rimpallati.

 
Bike Sharing - sarebbe stato bello poter contribuire alla realizzazione del bando, forse qualcuno lo ha fatto, però togliamo per ora dalla lista perchè sarà oggetto di gara a sè. 

 
Le Zone 30 o realmente a traffico limitato ci sarebbero anche ma se non c'è chi le fa rispettare allora sono solo contentini. Vorremmo che davanti a tutti ospedali, scuole, uffici pubblici ci sia un autovelox o un poliziotto per far andare tutti più piano, rallentatori agli attraversamenti pedonali (ma non si può chi dice per le autoambulanze, chi per i mezzi pubblici, ma intanto la gente muore... sempre a causa di regole da cambiare), semafori a chiamata realmente funzionati e attraversamenti ciclabili segnalati secondo norma. Questa sarebbe sicurezza vera. 

 
Occorre poi che tutti si parli ai ciclisti per far rispettare il CdS sia nell'uso delle ciclabili (significa che le bici da corsa debbono andare sulle ciclabili - ma questo spesso non è rispettato e a ragione - quindi altra regola da cambiare???) avere le luci e i catarifrangenti (qui c'è anche l'incoscienza di tanti e anche in questo caso le bici da corsa come devono essere attrezzate??) e rispettare i semafori. 
Vedo tanti che vanno sulla corsia centrale della Colombo o della Nomentana (dove c'è l'apposito cartello di divieto di accesso per le bici). Andando avanti così ci faranno mettere il casco, la targa e pagare l'assicurazione per la responsabilità civile (divenendo un obbligo e non una buona pratica). 

 
Per quanto riguarda le ciclabili a breve ci sarà l'aggiornamento dell'indagine fatta da Agenzia per il controllo della qualità dei servizi del comune di Roma (pubblicata il 16/12/2010)  per dire quanto poco si è fatto per far andare dal 4 o 5 al 6 scarso le piste attuali e quanto non è stato fatto come controllo sulle nuove piste realizzate. 

 
Il mio intento con queste note è quello di razionalizzare e cercare di scoprire l'acqua calda (ci sono già denunce, indagini, lettere, etc.) ma non c'è dialogo tra noi che usiamo la bici per capire non cosa è meglio per me singolo (o associazione di settore o di quartiere) ma prioritario per tutti. Non c'è dialogo con l'Amministrazione e all'interno dell'Amministrazione facendo diventare tutto complesso e moltiplicare cariche ma non evidenziare responsabilità.
A suo tempo chiesi di fare il Forum sulla ciclabilità proprio con lo scopo di farci sedere tutti a discutere di quello che volevamo realizzare, prima di confrontarci in ordine sparso con l'Amministrazione. Il Forum si è fatto ma con altre finalità e quindi siamo di nuovo in ordine sparso ognuno nel giusto ma con le armi spuntate. Solo in pochi poi capiscono e si fanno indietro perchè ci sono troppe voci e nessun cambiamento. Favorendo l'immobilismo. 

 
Non ho ricette, ma ho imparato a vedere e sono pronto ad ascoltare chi altro voglia ascoltare. Di decaloghi da 2 anni a questa parte ne abbiamo fatti e disfatti almeno 3 o 4 ... ma nessuno si è fermato per fare una verifica, per cercare un po' di silenzio per ascoltare l'altro e trovare le vere priorità. 

 
Buone Pedalate. E buona riflessione a tutti

 
Marco Latini - a titolo completamente personale da ciclista urbano romano 

 

Il giorno 19 ottobre 2011 23:38, gianfranco di pretoro < Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. > ha scritto:
Di seguito i punti da perseguire nella Capitale :
 
1 Il ciclista va' riconosciuto dalle autorità come un benemerito della
citta':si muove senza inquinare l'aria,non consuma euro e non disturba
con rumori molesti
 
2 Ci vuole un politico motivato per avviare una serie di incentivi a favore del ciclista
 
3 Le azioni pacifiche del ciclista sono motivate e comprensibili
 
4 L'ufficio Bici deve sollecitare presso i vari assessorati la mobilita' in bici ed attivarsi per approvare il  Piano Quadro della ciclabilita'
 
5 IMPEGNI URGENTI :A pista lesionata di Castel Giubileo,B Sottopasso
del GRA via Flaminia C Riapertura pista verso Magliana D Manutenzione
più efficiente
 
6 Piste ciclabili disegnate a terra ma separate dalla viabilità motorizzata almeno dalla banda rumorosa.
 
7 Pericoli in agguato: A paletti B Persone C apertura sportelli auto
D cartelli sulla pista E tombini in linea di marcia  F buche G auto sulla pista o in doppia fila
 
8 Internodalita' ben organizzata con spazio in o fuori  vettura dedicato alla bici.
 
9 Bike Sharing -centro storico-intermodalita' e pubblicita'.
Obiettivo primario:servire il cittadino che rinuncia al mezzo privato.
Favorire gli abbonati dei mezzi pubblici con l'uso gratis della bici per la prima mezz'ora.
 
10 Ciclodromi nelle popolose borgate per educare i giovani alla
strada ed i velodromi per l'agonismo.
 
11 Instituire numerose zone 30 nel centro storico,nelle borgate e
nei nuovi insediamenti urbani.
 
12 Ciclovie turistiche fuori della viabilità motorizzata e ben segnalate.
 
13 Concludere la Roma-Fiumicino lungo il fiume Tevere
 
14 Realizzare il progetto della Litoranea da Torvaianica a Fregene.
 
In allegato le foto relative ai vari argomenti.
 
                                                   Gianfranco  Di Pretoro
 
 Federazione Ciclistica Italiana-Comitato Regione Lazio