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TORNA IL BIKE SHARING A ROMA A NOVEMBRE. PDF Stampa E-mail

Roma, torna il #bikesharing

bikesharingIl bike sharing romano non ha mai funzionato molto bene. Troppo pochi gli stalli e poche quindi le biciclette.

Sull’onda però dell’arrivo dei nuovi sistemi di Carsharing, si è molto discusso sulla possibilità di reintegrare anche un sistema di bikesharing che possa realmente contribuire alla riduzione delle emissioni nella nostra città.

Proprio durante la presentazione di Enjoy a Roma, abbiamo chiesto a Guido Improta, assessore alla Mobilità, quando si sarebbe fatto qualcosa per la mobilità davvero ecosostenibile. Ci rispose che entro giugno sarebbe stato discusso in campidoglio il ritorno del bikesharing in modalità elettrica.

Così è stato.

L’asca fa sapere che ieri, 20 giugno, è stato approvato il progetto che dovrebbe partire a novembre.

“Oggi la giunta ha approvato una delibera per l’avvio di un servizio sperimentale di bike sharing con pedalata assistita – afferma  il sindaco di Roma, Ignazio Marino- Il servizio sara’ finanziato con i proventi del Car Sharing e la partenza è prevista in novembre proprio per utilizzare i fondi che si saranno resi disponibili nel frattempo. Dopo la prima fase sperimentale ci aspettiamo, come già con il car sharing, una crescita veloce del servizio dopo i primi mesi. Le stazioni del bike sharing sono previste ai capolinea dell’Atac e alle fermate metro del centro storico: piazza Cavour, piazza dell’Oro, piazzale Flaminio, piazza San Silvestro, piazza Barberini e piazza Venezia”.

Di certo non possiamo sperare che in breve tempo Roma possa avere un servizio come quello di Parigi ma davvero la soluzione migliore per la nostra città sono le bici elettriche? È vero, Roma è sui colli, ma prima di tutto si dovrebbe fare i conti con i furti, i vandali e le difficoltà organizzate e gestionali di qualunque servizio. Una bici elettrica farà gola ai ladruncoli e avrà bisogno di una manutenzione davvero più assidua e quindi di più denaro.

A parità di costo, non sarebbe stato più utile diffondere su un’area più vasta delle biciclette tradizionali? Ai ciclisti l’ardua sentenza.