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IL PARCO DI CENTOCELLE PER LE BICICLETTE DI ROMA G.S.A. PDF Stampa E-mail
Domenica 23 Novembre 2014 08:22

 

Il parco di Centocelle

Quella che segue è una disamina della situazione attuale e futura dell’area del Parco di Centocelle, operata con le metodiche messe a punto e collaudate nei mesi scorsi col laboratorio dei “Diari della Bicicletta”. La prima illustrazione mostra semplicemente il confine del parco e rappresenta abbastanza bene quello che il parco stesso rappresenta ai fini della mobilità: una enorme bolla impenetrabile che obbliga ogni tipologia di veicoli, e persino i camminatori, alla sua “circumnavigazione”, dato che gli unici (due) accessi attualmente funzionanti sono entrambi sul lato di Via Casilina e distano tra loro poche decine di metri.

1-Perimetro(cliccare sulla foto per ingrandirla)

La seconda illustrazione mostra lo stato degli insediamenti all’interno del perimetro del parco. L’area più estesa (in blu) è rappresentata dal centro direzionale dell’Aeronautica Militare, ed immaginabilmente rimarrà “off-limits” a tempo indefinito. Le aree in rosso sono attività di sfasciacarrozze di cui si dovrebbe effettuare una ricollocazione in altra sede (anche e soprattutto per gravi problemi di percolato inquinante che sta mettendo a rischio la falda idrica sottostante), è quindi da attendersi che queste superfici possano essere prima o poi restituite alla fruizione dei cittadini. Le due aree in arancio (chiaro) subito a nord del’Aeronautica sono i perimetri di due ville romane, da decenni in attesa di una valorizzazione archeologica (che tipo di sistemazione avranno queste aree non è al momento dato sapere). In arancio più scuro c’è l’area dell’ottocentesco forte Casilino, anch’esso attualmente sotto gestione da parte dei militari ma in prospettiva da recuperare in chiave storico-culturale come altri forti sparsi nel territorio cittadino. Le aree in giallo sono occupazioni a fini di rimessaggio veicoli o ludici (campi sportivi e una piccola aviosuperficie per aeromodelli), le cui possibilità di riacquisizione nell’area del parco non sono anch’esse chiarissime (ad esclusione dell’aviosuperficie che è inclusa nei lavori di riassetto del secondo stralcio e dovrebbe probabilmente sparire).

2-Insediamenti(cliccare sulla foto per ingrandirla)

La terza illustrazione mostra lo stato attuale dei lavori di risistemazione del parco. Al centro (in verde) il “primo stralcio” sistemato nel 2006. A sinistra (in azzurro) il “secondo stralcio” i cui lavori dovrebbero partire all’inizio di dicembre 2014. A destra (in grigio) il “terzo stralcio” di cui non si sa nulla (se non ricordo male non è ancora stata effettuata neppure la fase progettuale).

3-Aree destinate a Parco(cliccare sulla foto per ingrandirla)

La quarta illustrazione mostra gli accessi esistenti e potenziali. Di questi gli unici “ufficiali” sono i due in alto: viale della Primavera e Stazione Trenino (quest’ultimo affaccia su una scalinata e risulta perciò molto scomodo per l’utilizzo in bici). Poi esistono diversi accessi “informali” ma mantenuti fruibili dal passaggio a piedi, in particolare i due sul lato di via Casilina e quelli a sud sul lato di via Papiria. I due a destra dal lato di viale Palmiro Togliatti sono o chiusi a discrezione dei gestori degli sfasci (Ciclabile Togliatti), o del tutto inesistenti ma da tenere in considerazione nel momento in cui quell’area dovesse essere risistemata perché di accesso ad un importante corridoio viario (Romanisti-Torrespaccata). Tutti gli accessi sul lato ovest sono attualmente inesistenti ma previsti dai lavori del “secondo stralcio” (Giulio Igino e Via degli Angeli), o suggeriti dalla necessità e dal buonsenso, in particolare quello che da via dei Ciceri imbocca il Vallo ferroviario dell’antica metropolitana di Mussolini e darebbe un accesso diretto al parco dall’interno del Quadraro Vecchio, evitando l’attraversamento di via di Centocelle.

4-Accessi(cliccare sulla foto per ingrandirla)

La quinta illustrazione mostra i “corridoi” attualmente esistenti all’interno del parco. In giallo quelli formalizzati e perfettamente fruibili del “primo stralcio”, in rosso sentieri ed ex-strade ancora in qualche modo percorribili (in modalità “stalker”, per chi ha visto il film di Tarkowskij) nell’area a ridosso degli sfasciacarrozze che va da via Casilina a via Papiria. Queti ultimi sono da ritenersi tracce per una futura sentierizzazione dell’area, anche semplicemente per consentire l’accesso alle aree già attrezzate da parte dei quartieri non strettamente adiacenti alle stesse.

5-Corridoi esistenti(cliccare sulla foto per ingrandirla)

La sesta illustrazione aggiunge ai corridoi esistenti quelli in previsione di realizzazione coi lavori del “secondo stralcio” (in verde). La rappresentazione non mostra i corridoi a progetto, ma è un esercizio immaginativo a partire dalle esigenze di attraversamento del parco. Mi sono permesso di inserire una “scorciatoia” tra la villa della Piscina e l’area militare, sicuramente non prevista dal progetto (ma evidente partendo da un’analisi utilitaristica in chiave di mobilità leggera).

6-Corridoi da realizzare(cliccare sulla foto per ingrandirla)

L’ultima illustrazione mostra le ricuciture territoriali operabili semplicemente rendendo fruibili i sentieri del parco in qualità di “corridoi ciclopedonali”. Si tenga presente che la lunghezza massima dei percorsi di collegamento tra gli accessi disegnati è inferiore a 2km, che in bicicletta si percorrono, senza correre, in circa sei minuti. A titolo di esempio si può pensare di raccordare l’abitato di Centocelle al Quadraro o a Don Bosco con dieci minuti di pedalata a passo tranquillo ed in totale sicurezza, e lo stesso vale per i quartieri adiacenti (Torpignattara, Alessandrino, Torrespaccata)

7-Connessioni(cliccare sulla foto per ingrandirla)

 In conclusione, quello che per la mobilità ciclabile del quadrante risulta attualmente una barriera, tale da obbligare i ciclisti a percorrere strade veloci e trafficate per spostarsi ai quartieri adiacenti (via Casilina, via di Centocelle, via Papiria), potrebbe con interventi minimi ed a “fruizione allargata” (pedoni, podisti, bambini) trasformarsi in un raccordo “verde”, veloce e perfettamente sicuro, ovviando alla necessità di chilometri di sistemazioni ciclabili.

A voler completare il quadro, pensando alla chiusura notturna del parco, sarebbe sufficiente completare, sistemare e rendere “ciclo-pedonali” i marciapiedi perimetrali, già oggi poco o nulla utilizzati dai pedoni (che per ovvi motivi preferiscono camminare dal lato stradale più prossimo agli edifici ed alla vita dei quartieri).

N.b.: per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il file da cui sono state estrattre le schermate di questa presentazione, disponibile nel formato .kmz per Google Earth.

Ultimo aggiornamento Martedì 25 Novembre 2014 19:16