Limite dei 30 all'ora in centro storico? I vigili: "Sì, ma solo con gli autovelox"La proposta dell'assessore alla Mobilità Sergio Marchi verrà discussa a fine mese, scettiche le associazioni dei pedoni di Maria Elena Vincenzi Autisti avvisati: niente più solo autostrade o grandi arterie, gli autovelox arriveranno anche nel centro di Roma. È questa la proposta lanciata da Carlo Buttarelli, comandante del Git, gruppo intervento traffico della polizia municipale. Idea che arriva all´indomani della presentazione, da parte dell´assessore alla Mobilità , Sergio Marchi, di una delle ipotesi previste nel piano strategico per la Mobilità sostenibile che prevede di abbassare in gran parte del Centro il limite di velocità a 30 all´ora. Iniziativa che verrà discussa solo a fine settembre, ma Buttarelli, responsabile del traffico capitolino, già pensa a come attuarla. «Per far rispettare il limite di velocità di 30 km orari - ha spiegato - sarà necessaria l´installazione di autovelox nelle zone coinvolte».
Ma il comandate del Git ha chiarito che «a Roma ci sono già delle zone in cui vige il limite di 30 chilomentri all´ora, si tratta delle cosiddette zone di pedonalizzazione privilegiata (Zpp), che si trovano ad esempio a Trastevere, nel rione Campitelli, nel rione Monti, in via del Corso, nel tratto che va da piazza Venezia a largo Chigi e in alcune altre zone del I Municipio». Una misura che, secondo l´assessore, dovrebbe garantire la sicurezza di tutti e, in particolare, di pedoni, ciclisti e scooter. Ma proprio loro, l´oggetto di tanta cautela, sembrano a dir poco scettici sull´iniziativa. «È una trovata inutile, solo propagandistica che non risolve affatto il problema della mobilità né di Roma né del suo centro storico», ha detto il presidente dell´associazione diritti dei pedoni di Roma e del Lazio, Vito De Russis. Noi Ciclisti riteniamo Utile nelle Zone residenziali e in prossimità delle Scuole! Non solo in Centro Storico. Maurizio Santoni  Comuni Da Roma a Milano a Verona: la nuova strategia Rientro slow, le città a 30 all’oraRientro slow, lento: non solo per le code. È in arÂrivo un colpo di freno per il traffico in città . Attenti al nuoÂvo cartello dei centri storici: Zona Trenta. I comuni italiani si allineano alle capitali euroÂpee: velocità ridotta per le auÂto nelle aree residenziali. Da Roma a Milano, a Bologna, a Verona, la ripresa rilancia la mobilità dolce e i progetti per migliorare la vivibilità e la qualità urbana. È la rivincita di pedoni e ciclisti (almeno sulla carta), ma anche la svolÂta tante volte annunciata per rendere più sicure le strade e adeguare le nostre città agli standard della Ue. Una sfida trasversale che coinvolge le amministrazioni comunali di centrodestra e di centrosinistra nella battaglia antitraffico, contro l’invasione delle auto e i veleni dello smog. E forse anche l’atto finale di un lungo e contrastato percorso per creare isole pedonali e ambientali nei centri storici e chiudere alle auto le zone più residenziali e turistiche, dedicate allo shopping. Non sarà un passaggio facile per Roma la progressiva pedonalizzazione del centro storico, come non lo sarà per Milano, dove è in corso da tempo un braccio di ferro tra la giunta e le associazioni dei commercianti sulle nuove isole ambientali, ma va incoraggiato il tentativo di rendere i percorsi urbani più vivibili e a misura di cittadino. In alcune zone centrali delle nostre città l’auto appare ormai come il mezzo più lento, meno competitivo (e più costoso) per muoversi. I risultati, nei centri dove le giunte sono riuscite a limitare il flusso dei veicoli e a rallentare la velocità in alcune strade residenziali, invitano a proseguire in questa direzione. Non bastano i divieti, certo. Come non basta allargare un marciapiede per migliorare la vivibilità urbana (anzi, qualche volta si creano così nuovi disagi con il restringimento delle strade): bisogna creare valide alternative all’auto, alla mobilità in centro e in periferia, con metropolitane, tram e bus in orario. Il successo dell’esperimento di bike sharing a Milano per esempio, le bici in affitto del Comune, undicimila abbonamenti in poco più di otto mesi, 2.600 velocipedi prelevati ogni giorno, un boom di richieste che fatica ad essere soddisfatto, dimostra che i cittadini sono pronti ad una morbida svolta ambientale. Se ci fossero anche le piste ciclabili adeguate e i percorsi protetti, Milano potrebbe presto competere con Barcellona e allinearsi ad altre capitali europee nella mobilità chiamata sostenibile perché meno invasiva, inquinante e pericolosa. (01 settembre 2009) |
Sono daccordo al limite di 30 km/h Simone Severi Caro Maurizio, Se a prima vista una proposta del genere può far inorridire, soprattutto gli automobilisti, riflettendoci e con i studi fatti alla mano é facilmente dimostrabile che un provvedimento del genere é condivisibile ed auspicabile.:
"L’istituzione di una Zona 30 comporta un aumento della SICUREZZA stradale. Riducendo la velocità dai 50 km/h ai 30 km/h si riduce di oltre la metà lo spazio di arresto e un concomitante aumento del raggio del cono visivo di chi conduce il veicolo. Il numero di incidenti tra veicoli, tra auto e biciclette e con i pedoni si sono ridotti del 40%, il numero dei feriti del 70% e questi ultimi hanno comunque riscontrato lesioni più lievi. L’istituzione di una Zona 30 comporta, a seguito della riduzione del numero di fasi di accelerazione e frenata, una riduzione del consumo di carburante e, di conseguenza, una riduzione delle EMISSIONI INQUINANTI, quali ossidi di carbo nio –20%, ossidi di azoto -30%, idrocarburi -10% e polveri sottili, Pm 10.. Anche la RUMOROSITÀ del traffico si riduce di circa 5 dB, con punte fino a 10 dB, percepita dall’orecchio umano come una riduzione della metà . A velocita’ ridotta LA CAPACITA’ DELLE STRADE E’ SUPERIORE: l’opinione comune, secondo cui diminuendo la velocità il traffico sia impedito, è sbagliata. Aumentando la velocità , aumenta anche la distanza tra i veicoli e le esigenze di spazio (occupazione cinetica dello spazio). In una strada di città con numerosi incroci, uscite, posteggi, passaggi pedonali, veicoli lenti e veloci, il flusso dei veicoli diventa sempre più irregolare con l’aumento della velocità . La velocità ottimale sulla maggior parte delle strade urbane si situa tra 20 e 40 km/h. LA PERDITA DI TEMPO E’ TRASCURABILE: se ci fossero Zone 30 in tutti i quartieri, la du rata del percorso medio dell’automobilista, da porta a porta, aumenterebbe solo del 3 %"
E ancora: "In una recente puntata di quella splendida trasmissione televisiva che è Superquark hanno trasmesso un interessante servizio su uno studio condotto su una comunità di formiche giganti amazzoniche, che sembra riescano a percorrere in fila indiana anche molti km. senza mai fermarsi e senza mai scontrarsi. Gli studiosi hanno verificato che ciò è possibile per due motivi: le formiche non tentano mai di superarsi a vicenda, e la velocità della lunga fila è tenuta bassa e costante, senza nessuna accelerazione e rallentamento. le considerazioni sulle possibili applicazioni al traffico automobilistico sono venute di conseguenza, e un modello matematico mostrava come un traffico veicolare PIU' LENTO MA PIU' ORDINATO E REGOLARE avrebbe come conseguenza la riduzione drastica del fenomeno delle code e degli ingorghi, e una RIDUZIONE complessiva dei tempi di percorrenza."
Logicamente stiamo parlando delle vie interne, del centro, delle zone residenziali, non delle arterie quali Colombo, Laurentina o altro... anche se qui ti assicuro che all'ora di punta 30 km/h neanche li tocchi! Per non parlare del GRA che anche se é a 3 corsie rimani sempre imbottigliato!!
In altre città (italiane) già esistono le zone 30 e ad esempio a Rimini ce ne sono molte e ti assicuro che lì funzionano senza bisogno dell'autovelox... hanno i dossi e nessuno si lamenta!
Un abbraccio
Francesca LA GUIDA CALMA RIDUCE RUMORE INQUINAMENTO E CONSUMI Dal 70 al 90 % della popolazione delle grandi cittàin Germania abita in Zona 30. Oltre 17.000 Zone 30 realizzate in Germania e si tratta di “zoneâ€Â, ossia spesso interi quartieri, non singole strade. A Buxtehude, nell’area metropolitana di Amburgo, si sono misurati i cambiamenti prima e dopo l’introduzione estesa delle zone 30. Il cambio dello stile di guida, prima fatto di rapide accelerazioni e brusche frenate, sostituito poi da una guida più calma, con minori picchi di velocitàma più fluida, ha mostrato benefici effetti sia sull’ambiente che sul traffico.
RUMORE A Buxtehude il rumore è diminuito dappertutto, con un riduzione massima di 7 dbA (decibel A) * Una riduzione di 10 dBA è percepita dall’orecchio umano come una riduzione della metà. Per ottenere una riduzione del rumore di 3 dBA senza diminuire la velocitàdel traffico, occorrerebbe diminuire il volume del traffico della metà. Una riduzione di 5 dbA è chiaramente percepita dalle persone come una diminuzione generale del livello di rumore. La diminuzione del rumore nelle zone 30 dipende sia dalla riduzione di volume (esclusione del traffico di transito) sia dalla guida calma (diminuzione del limite di velocità) Il rumore è diminuito di 5bA anche su alcune strade principali Benché su tali strade non sia diminuito il volume di traffico, la guida calma ha fatto abbassare anche il rumore sulle strade principali con traffico di transito. Questo è avvenuto perché in quella cittàgli automobilisti hanno preso l’abitudine di guidare in maniera meno nervosa dappertutto.
INQUINANTI DELL’AMBIENTE La guida calma (meno frenate e accelerazioni) riduce l’inquinamento dell’aria A Buxtehude si è misurato prima e dopo la creazione delle Zone 30 - 10 % - 20 % Idrocarburi (cancerogeni) Monossido di Carbonio (CO) (vie respiratorie sistema circolatorio, cancro del marmo) Ossidi di Azoto (NOx) - 30 % (piogge acide, smog estivo, vie respiratorie) (al momento della rilevazione non era ancora obbligatoria la marmitta catalitica, dati 1988)
CONSUMO DI CARBURANTE A Buxtehude il consumo di carburante è diminuito del 12 % Prima  11,9 Km litro Dopo  13,5 Km litro
A VELOCITA’ RIDOTTA LA CAPACITA’ DELLE STRADE E’ SUPERIORE L’opinione comune che diminuendo la velocitàil traffico sia impedito è sbagliata. Aumentando la velocità, aumenta anche la distanza tra i veicoli e le esigenze di spazio (occupazione cinetica dello spazio). In una strada di cittàcon numerosi incroci, uscite, posteggi, passaggi pedonali, veicoli lenti e veloci, il flusso dei veicoli diventa sempre più irregolare con l’aumento della velocità. La velocitàottimale sulla maggior parte delle strade urbane si situa tra 20 e 40 km/h.
A VELOCITA’ RIDOTTA IL BISOGNO DI SPAZIO E’ MINORE Per esempio, due mezzi pesanti che si incrociano a una velocitàdi 50 Km/h hanno bisogno di una carreggiata di 6,25 m. A 40 Km/h è sufficiente una carreggiata di 5,50 m (Standard definiti nelle normative tedesche EAE 85 e EAHV 93).
LA PERDITA DI TEMPO E’ TRASCURABILE Se ci fossero Zone 30 in tutti i quartieri, la durata del percorso medio dell’automobilista, da porta a porta, aumenterebbe solo del 3 % al massimo. A Buxtehude sono state misurate le perdite causate dall’attraversamento di Zone 30: il tempo di spostamento totale è risultato solo di poco superiore. Il tempo perso con le limitazioni di velocitàè stato riguadagnato con una circolazione più fluida, più regolare, meno conflittuale.
AUMENTANO I PARCHEGGI E IL VERDE CON LE ISOLEAMBIENTALI Nel PUT di Milano 1999 si è verificato che, dalla trasformazione di due tipiche strade esistenti (15 m di larghezza, carreggiata di 8 m) in diverse forme di strade parcheggio o strade residenziali, si recuperano posti macchina per i veicoli dei residenti, spazi pedonali e una maggiore convivialitàdella strada.
IN UNA STRADA MODERATA MIGLIORA LA SICUREZZA DEI PEDONI Diminuendo la velocitàda 50 a 30 km/h lo spazio di frenata diminuisce di oltre la metà. Alle velocitàmoderate è più facile evitare gli incidenti che coinvolgono gli utenti deboli della strada (bambini, anziani, ciclisti) Alle basse velocitàè più facile comunicare tra automobilista e pedone, percepire le intenzioni reciproche, evitare i comportamenti pericolosi. Alle basse velocitàgli automobilisti sono più disposti a fermarsi per dare precedenza ad un passaggio pedonale.
UN AMBIENTE PIU’ VIVIBILE FAVORISCE LA RINASCITA DEI QUARTIERI E DEL COMMERCIO LOCALE La quasi totalitàdegli acquirenti dei negozi di quartiere sono pedoni. Un ambiente urbano più vivibile favorisce le attivitàeconomiche del quartiere.
LA MODERAZIONE DEL TRAFFICO DIMINUISCE NUMERO E GRAVITA’ DEGLI INCIDENTI STRADALI Velocitàdi collisione 20 Km/h     Probabilitàdi decesso 10 %                                   40 Km/h                                          30 %                                   60 Km/h                                          85 %                                   80 Km/h                                          100 %
DIMINUISCE IL NUMERO DEGLI INCIDENTI Ad Amburgo, in una zona 30, la diminuzione della velocitàV85 (velocitànon superata dall’85 % dei veicoli) è stata solo del 4,6 %, ma il numero dei feriti è diminuito del 26 %. A Friburgo in Brisgovia, dove oltre alla moderazione del traffico, si sono adottate campagne di informazione e controlli radar piuttosto che ostacoli sulla carreggiata, il numero dei feriti è diminuito del 76 % e non ci sono stati più feriti gravi.
Autore del saggio: G. Di Giampietro, arch, phd – Centro di documentazione Webstrade.it (c) 2001 c/o DiAP, Politecnico di Milano via Bonardi 3 20133 Milano - http://www.webstrade.it
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- tel-segr-fax 02-4474-978 Fonti Bonanomi Lydia (1990 e 1995) Le Temps de Rue. Vers un nouvel aménagement de l’espace rue, IREC-EPFL-GCR, Lausanne (fonte primaria: Flächenhafte Verkehrsberuhigung, Bonn 1988). BFU-BPA-UPI (1991), Misure di Moderazione del traffico. Convegno di perfezionamento per i delegati per la sicurezza, Huber C., Frei U., Scaramuzza G., Ufficio Svizzero per la prevenzione degli infortuni, Berna ATA-VCS-ATE (1995) Zona 30 Gente contenta, Associazione Traffico e Ambiente, Berna, Tesserete, Losanna Gandino Bruno, Manuetti Dario (1993) La cittàpossibile, Red edizioni, Como Comune di Milano (1999), 1° aggiornamento del Piano Generale del traffico Urbano Archivio Webstrade su CD ROM (1999-2000) e in Internet http://www.webstrade.it/ricerca/register/CDGiuridica. html Citta’ per l’uomo e non per le auto http://www.vittimestrada.org
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