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30 km solo nel Centro Storico che ne pensate? PDF Stampa E-mail
Giovedì 03 Settembre 2009 15:48
     

Limite dei 30 all'ora in centro storico?
I vigili: "Sì, ma solo con gli autovelox"

La proposta dell'assessore alla Mobilità Sergio Marchi verrà discussa a fine mese, scettiche le associazioni dei pedoni
di Maria Elena Vincenzi
Autisti avvisati: niente più solo autostrade o grandi arterie, gli autovelox arriveranno anche nel centro di Roma. È questa la proposta lanciata da Carlo Buttarelli, comandante del Git, gruppo intervento traffico della polizia municipale. Idea che arriva all´indomani della presentazione, da parte dell´assessore alla Mobilità, Sergio Marchi, di una delle ipotesi previste nel piano strategico per la Mobilità sostenibile che prevede di abbassare in gran parte del Centro il limite di velocità a 30 all´ora. Iniziativa che verrà discussa solo a fine settembre, ma Buttarelli, responsabile del traffico capitolino, già pensa a come attuarla. «Per far rispettare il limite di velocità di 30 km orari - ha spiegato - sarà necessaria l´installazione di autovelox nelle zone coinvolte».

Ma il comandate del Git ha chiarito che «a Roma ci sono già delle zone in cui vige il limite di 30 chilomentri all´ora, si tratta delle cosiddette zone di pedonalizzazione privilegiata (Zpp), che si trovano ad esempio a Trastevere, nel rione Campitelli, nel rione Monti, in via del Corso, nel tratto che va da piazza Venezia a largo Chigi e in alcune altre zone del I Municipio». Una misura che, secondo l´assessore, dovrebbe garantire la sicurezza di tutti e, in particolare, di pedoni, ciclisti e scooter. Ma proprio loro, l´oggetto di tanta cautela, sembrano a dir poco scettici sull´iniziativa. «È una trovata inutile, solo propagandistica che non risolve affatto il problema della mobilità né di Roma né del suo centro storico», ha detto il presidente dell´associazione diritti dei pedoni di Roma e del Lazio, Vito De Russis.
Noi Ciclisti riteniamo Utile nelle Zone residenziali e in prossimità delle Scuole! Non solo in Centro Storico.
Maurizio Santoni

Comuni Da Roma a Milano a Verona: la nuova strategia

Rientro slow, le città a 30 all’ora

Rientro slow, lento: non solo per le code. È in ar­rivo un colpo di freno per il traffico in città. Attenti al nuo­vo cartello dei centri storici: Zona Trenta. I comuni italiani si allineano alle capitali euro­pee: velocità ridotta per le au­to nelle aree residenziali. Da Roma a Milano, a Bologna, a Verona, la ripresa rilancia la mobilità dolce e i progetti per migliorare la vivibilità e la qualità urbana. È la rivincita di pedoni e ciclisti (almeno sulla carta), ma anche la svol­ta tante volte annunciata per rendere più sicure le strade e adeguare le nostre città agli standard della Ue.

Una sfida trasversale che coinvolge le amministrazioni comunali di centrodestra e di centrosinistra nella battaglia antitraffico, contro l’invasione delle auto e i veleni dello smog. E forse anche l’atto finale di un lungo e contrastato percorso per creare isole pedonali e ambientali nei centri storici e chiudere alle auto le zone più residenziali e turistiche, dedicate allo shopping.

Non sarà un passaggio facile per Roma la progressiva pedonalizzazione del centro storico, come non lo sarà per Milano, dove è in corso da tempo un braccio di ferro tra la giunta e le associazioni dei commercianti sulle nuove isole ambientali, ma va incoraggiato il tentativo di rendere i percorsi urbani più vivibili e a misura di cittadino. In alcune zone centrali delle nostre città l’auto appare ormai come il mezzo più lento, meno competitivo (e più costoso) per muoversi. I risultati, nei centri dove le giunte sono riuscite a limitare il flusso dei veicoli e a rallentare la velocità in alcune strade residenziali, invitano a proseguire in questa direzione.

Non bastano i divieti, certo. Come non basta allargare un marciapiede per migliorare la vivibilità urbana (anzi, qualche volta si creano così nuovi disagi con il restringimento delle strade): bisogna creare valide alternative all’auto, alla mobilità in centro e in periferia, con metropolitane, tram e bus in orario.

Il successo dell’esperimento di bike sharing a Milano per esempio, le bici in affitto del Comune, undicimila abbonamenti in poco più di otto mesi, 2.600 velocipedi prelevati ogni giorno, un boom di richieste che fatica ad essere soddisfatto, dimostra che i cittadini sono pronti ad una morbida svolta ambientale. Se ci fossero anche le piste ciclabili adeguate e i percorsi protetti, Milano potrebbe presto competere con Barcellona e allinearsi ad altre capitali europee nella mobilità chiamata sostenibile perché meno invasiva, inquinante e pericolosa.

Giangiacomo Schiavi
31 agosto 2009

(01 settembre 2009)

Sono daccordo al limite di 30 km/h
Simone Severi

Caro Maurizio,
Se a prima vista una proposta del genere può far inorridire, soprattutto gli automobilisti, riflettendoci e con i studi fatti alla mano é facilmente dimostrabile che un provvedimento del genere é condivisibile ed auspicabile.:

"L’istituzione di una Zona 30 comporta un aumento della SICUREZZA stradale. Riducendo la velocità dai 50 km/h ai 30 km/h si riduce di oltre la metà lo spazio di arresto e un concomitante aumento del raggio del cono visivo di chi conduce il veicolo. Il numero di incidenti tra veicoli, tra auto e biciclette e con i pedoni si sono ridotti del 40%, il numero dei feriti del 70% e questi ultimi hanno comunque riscontrato lesioni più lievi.
L’istituzione di una Zona 30 comporta, a seguito della riduzione del numero di fasi di accelerazione e frenata, una riduzione del consumo di carburante e, di conseguenza, una riduzione delle EMISSIONI INQUINANTI, quali ossidi di carbo nio –20%, ossidi di azoto -30%, idrocarburi -10% e polveri sottili, Pm 10..
Anche la RUMOROSITÀ del traffico si riduce di circa 5 dB, con punte fino a 10 dB, percepita dall’orecchio umano come una riduzione della metà.
A velocita’ ridotta LA CAPACITA’ DELLE STRADE E’ SUPERIORE: l’opinione comune, secondo cui diminuendo la velocità il traffico sia impedito, è sbagliata.
Aumentando la velocità, aumenta anche la distanza tra i veicoli e le esigenze di spazio (occupazione cinetica dello spazio). In una strada di città con numerosi incroci, uscite, posteggi, passaggi pedonali, veicoli lenti e veloci, il flusso dei veicoli diventa sempre più irregolare con l’aumento della velocità. La velocità ottimale sulla maggior parte delle strade urbane si situa tra 20 e 40 km/h.
LA PERDITA DI TEMPO E’ TRASCURABILE: se ci fossero Zone 30 in tutti i quartieri, la du rata del percorso medio dell’automobilista, da porta a porta, aumenterebbe solo del 3 %"

E ancora:
"In una recente puntata di quella splendida trasmissione televisiva che è Superquark hanno trasmesso un interessante servizio su uno studio condotto su una comunità di formiche giganti amazzoniche, che sembra riescano a percorrere in fila indiana anche molti km. senza mai fermarsi e senza mai scontrarsi.
Gli studiosi hanno verificato che ciò è possibile per due motivi: le formiche non tentano mai di superarsi a vicenda, e la velocità della lunga fila è tenuta bassa e costante, senza nessuna accelerazione e rallentamento.
le considerazioni sulle possibili applicazioni al traffico automobilistico sono venute di conseguenza, e un modello matematico mostrava come un traffico veicolare PIU' LENTO MA PIU' ORDINATO E REGOLARE avrebbe come conseguenza la riduzione drastica del fenomeno delle code e degli ingorghi, e una RIDUZIONE complessiva dei tempi di percorrenza."

Logicamente stiamo parlando delle vie interne, del centro, delle zone residenziali, non delle arterie quali Colombo, Laurentina o altro... anche se qui ti assicuro che all'ora di punta 30 km/h neanche li tocchi! Per non parlare del GRA che anche se é a 3 corsie rimani sempre imbottigliato!!

In altre città (italiane) già esistono le zone 30 e ad esempio a Rimini ce ne sono molte e ti assicuro che lì funzionano senza bisogno dell'autovelox... hanno i dossi e nessuno si lamenta!

Un abbraccio

Francesca


LA GUIDA CALMA RIDUCE RUMORE INQUINAMENTO E CONSUMI
Dal 70 al 90 % della popolazione delle grandi città in Germania abita in Zona 30.
Oltre
17.000 Zone 30 realizzate in Germania e si tratta di “zone”, ossia spesso interi
quartieri,
non singole strade. A Buxtehude, nell’area metropolitana di Amburgo, si sono
misurati i
cambiamenti prima e dopo l’introduzione estesa delle zone 30.
Il cambio dello stile di guida, prima fatto di rapide accelerazioni e brusche
frenate, sostituito
poi da una guida più calma, con minori picchi di velocità ma più fluida, ha
mostrato benefici
effetti sia sull’ambiente che sul traffico.

RUMORE
A Buxtehude il rumore è diminuito dappertutto, con un riduzione massima di 7 dbA
(decibel A) *
Una riduzione di 10 dBA è percepita dall’orecchio umano come una riduzione della
metà.
Per ottenere una riduzione del rumore di 3 dBA senza diminuire la velocità del
traffico,
occorrerebbe diminuire il volume del traffico della metà.
Una riduzione di 5 dbA è chiaramente percepita dalle persone come una diminuzione
generale del livello di rumore.
La diminuzione del rumore nelle zone 30 dipende sia dalla riduzione di volume
(esclusione
del traffico di transito) sia dalla guida calma (diminuzione del limite di
velocità)
Il rumore è diminuito di 5bA anche su alcune strade principali
Benché su tali strade non sia diminuito il volume di traffico, la guida calma ha
fatto
abbassare anche il rumore sulle strade principali con traffico di transito.
Questo è avvenuto perché in quella città gli automobilisti hanno preso
l’abitudine di guidare
in maniera meno nervosa dappertutto.

INQUINANTI DELL’AMBIENTE
La guida calma (meno frenate e accelerazioni) riduce l’inquinamento dell’aria
A Buxtehude si è misurato prima e dopo la creazione delle Zone 30
- 10 %
- 20 %
Idrocarburi
(cancerogeni)
Monossido di Carbonio (CO)
(vie respiratorie sistema circolatorio, cancro del marmo)
Ossidi di Azoto (NOx) - 30 %
(piogge acide, smog estivo, vie respiratorie)
(al momento della rilevazione non era ancora obbligatoria la marmitta catalitica,
dati 1988)

CONSUMO DI CARBURANTE
A Buxtehude il consumo di carburante è diminuito del 12 %
Prima   11,9 Km litro
Dopo   13,5 Km litro


A VELOCITA’ RIDOTTA LA CAPACITA’ DELLE STRADE E’ SUPERIORE
L’opinione comune che diminuendo la velocità il traffico sia impedito è
sbagliata.
Aumentando la velocità, aumenta anche la distanza tra i veicoli e le esigenze di
spazio
(occupazione cinetica dello spazio).
In una strada di città con numerosi incroci, uscite, posteggi, passaggi pedonali,
veicoli lenti
e veloci, il flusso dei veicoli diventa sempre più irregolare con l’aumento della
velocità.
La velocità ottimale sulla maggior parte delle strade urbane si situa tra 20 e 40
km/h.

A VELOCITA’ RIDOTTA IL BISOGNO DI SPAZIO E’ MINORE
Per esempio, due mezzi pesanti che si incrociano a una velocità di 50 Km/h hanno
bisogno
di una carreggiata di 6,25 m.
A 40 Km/h è sufficiente una carreggiata di 5,50 m
(Standard definiti nelle normative tedesche EAE 85 e EAHV 93).

LA PERDITA DI TEMPO E’ TRASCURABILE
Se ci fossero Zone 30 in tutti i quartieri, la durata del percorso medio
dell’automobilista, da
porta a porta, aumenterebbe solo del 3 % al massimo.
A Buxtehude sono state misurate le perdite causate dall’attraversamento di Zone 30:
il
tempo di spostamento totale è risultato solo di poco superiore.
Il tempo perso con le limitazioni di velocità è stato riguadagnato con una
circolazione più
fluida, più regolare, meno conflittuale.

AUMENTANO I PARCHEGGI E IL VERDE CON LE ISOLEAMBIENTALI
Nel PUT di Milano 1999 si è verificato che, dalla trasformazione di due tipiche
strade
esistenti (15 m di larghezza, carreggiata di 8 m) in diverse forme di strade
parcheggio o
strade residenziali, si recuperano posti macchina per i veicoli dei residenti, spazi
pedonali e
una maggiore convivialità della strada.

IN UNA STRADA MODERATA MIGLIORA LA SICUREZZA DEI PEDONI
Diminuendo la velocità da 50 a 30 km/h lo spazio di frenata diminuisce di oltre la
metà .
Alle velocità moderate è più facile evitare gli incidenti che coinvolgono gli
utenti deboli della
strada (bambini, anziani, ciclisti)
Alle basse velocità è più facile comunicare tra automobilista e pedone, percepire
le
intenzioni reciproche, evitare i comportamenti pericolosi.
Alle basse velocità gli automobilisti sono più disposti a fermarsi per dare
precedenza ad un
passaggio pedonale.

UN AMBIENTE PIU’ VIVIBILE FAVORISCE LA RINASCITA DEI QUARTIERI
E DEL COMMERCIO LOCALE
La quasi totalità degli acquirenti dei negozi di quartiere sono pedoni. Un ambiente
urbano
più vivibile favorisce le attività economiche del quartiere.

LA MODERAZIONE DEL TRAFFICO DIMINUISCE NUMERO
E GRAVITA’ DEGLI INCIDENTI STRADALI
Velocità di collisione 20 Km/h      Probabilità di decesso 10 %
                                   40 Km/h                                          
30 %
                                   60 Km/h                                          
85 %
                                   80 Km/h                                          
100 %

DIMINUISCE IL NUMERO DEGLI INCIDENTI
Ad Amburgo, in una zona 30, la diminuzione della velocità V85 (velocità non
superata
dall’85 % dei veicoli) è stata solo del 4,6 %, ma il numero dei feriti è
diminuito del 26 %.
A Friburgo in Brisgovia, dove oltre alla moderazione del traffico, si sono adottate
campagne
di informazione e controlli radar piuttosto che ostacoli sulla carreggiata, il numero
dei feriti
è diminuito del 76 % e non ci sono stati più feriti gravi.

Autore del saggio: G. Di Giampietro, arch, phd – Centro di documentazione
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Fonti
Bonanomi Lydia (1990 e 1995) Le Temps de Rue. Vers un nouvel aménagement de
l’espace
rue, IREC-EPFL-GCR, Lausanne (fonte primaria: Flächenhafte Verkehrsberuhigung, Bonn
1988).
BFU-BPA-UPI (1991), Misure di Moderazione del traffico. Convegno di perfezionamento
per i
delegati per la sicurezza, Huber C., Frei U., Scaramuzza G., Ufficio Svizzero per la
prevenzione degli
infortuni, Berna
ATA-VCS-ATE (1995) Zona 30 Gente contenta, Associazione Traffico e Ambiente, Berna,
Tesserete,
Losanna
Gandino Bruno, Manuetti Dario (1993) La città possibile, Red edizioni, Como
Comune di Milano (1999), 1° aggiornamento del Piano Generale del traffico Urbano
Archivio Webstrade su CD ROM (1999-2000) e in Internet
http://www.webstrade.it/ricerca/register/CDGiuridica.
html
Citta’ per l’uomo e non per le auto
http://www.vittimestrada.org

Ultimo aggiornamento Giovedì 10 Settembre 2009 17:01