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Diretta a Ignazio Marino e ad 1 altro/a
 

Capocotta deve continuare a vivere! No alla chiusura dei chioschi

Cittadini per Capocotta Italia
Cittadini per Capocotta
Italia
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Sostenitori

Alla fine degli anni 90, l’area dunale di Capocotta era utilizzata a piacimento come discarica, tendopoli, latrina, luogo di prostituzione e di traffici illegali e sottoposta ad una tale pressione da spingere alcune associazioni ambientaliste a chiedere di trasformare l’intera area in Riserva integrale, interdetta al pubblico. Sulla spiaggia sorgevano numerosi chioschi abusivi, privi dei più elementari requisiti igienici, degli allacci alle reti idrica ed elettrica e degli impianti di scarico delle acque reflue, che finivano nella sabbia (e poi nella falda) o in mare. Non erano presenti i servizi indispensabili per una balneazione sicura, dal salvamento a mare al primo soccorso, né i servizi di sorveglianza e di pulizia.
Oggi, dopo quindici anni della attuale gestione, questo è solo un brutto ricordo che non si deve rivivere.
L’area dunale, grazie al servizio di vigilanza ed alla pulizia manuale, presenta evidentissimi segni di miglioramento e la vegetazione che la ricopre è rigogliosa come mai lo è stata in precedenza. La spiaggia è costantemente sorvegliata, pulita e presidiata da un efficiente servizio di salvamento a mare ed è una spiaggia veramente libera, dove tutti sono accolti senza limitazioni, se non quelle derivanti dalla legalità, dalla tutela del bene comune e dalla pubblica decenza e, soprattutto senza discriminazioni di alcun genere. Capocotta è, attualmente, un luogo sicuro, dove si può entrare gratuitamente 365 giorni l’anno e dove si può passare una giornata al mare anche utilizzando attrezzature proprie, usufruendo comunque di servizi gratuiti. , Ma è soprattutto un’esperienza in cui, gestori e frequentatori insieme, hanno dimostrato che è possibile coniugare la fruizione di un’area di grande pregio con la sua tutela

Tutto questo senza che sia stato sborsato un solo centesimo dal Comune di Roma che, anzi, incamera un canone. Amministrazione che ora ha avviato le procedure per la riacquisizione delle strutture di servizio di Capocotta, senza aver individuato, tramite una gara pubblica, un soggetto idoneo a cui affidarle.
È impensabile tornare indietro! È necessario proseguire su questa strada senza abbandonare, neanche per un giorno, l’attività di presidio e di tutela dell’area e mantenendo la possibilità di libero accesso da parte di tutti i cittadini. Per questo i cittadini CHIEDONO all’Amministrazione comunale di compiere il proprio dovere, intraprendendo le iniziative necessarie per l’organizzazione di una gara pubblica, per individuare i soggetti a cui affidare la spiaggia di Capocotta.
CHIEDONO, inoltre, all’Amministrazione comunale di consentire, nel frattempo, agli attuali gestori di proseguire l’attività, sospendendo il provvedimento con il quale si annuncia di volere procedere alla riacquisizione delle strutture e concedendo loro una proroga fino alla realizzazione della gara pubblica. Questa scelta, oltre ad essere l’unica possibile, eviterebbe di far gravare sulla cittadinanza i costi che l’Amministrazione dovrebbe necessariamente sostenere per garantire una seppur minima sorveglianza di un’area che si estende per 2,4 km e delle
strutture di pubblica proprietà; i costi derivanti dai possibili, gravi danni, anche ambientali, che potrebbero essere procurati alle aree incustodite ed alle persone che le frequentano; i costi derivanti dal mancato incameramento dei canoni versati dai concessionari per un periodo indefinito.
CHIEDONO, infine che, analogamente a quanto è stato fatto per i concessionari degli stabilimenti balneari. ai gestori dei lotti di Capocotta, venga accordata la proroga legale fino al 2020.