Contributo dell'Associazione Diritti Pedoni sulla Mobilità Sostenibile |
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Martedì 15 Settembre 2009 06:56 |
![]() chiude il 22 con la giornata senza autoveicoli), il mitico Fulco Pratesi riempie la I^ colonna della I^ pagina del corriere della sera di Roma del 14.9.09 sul tema delle biciclette a Roma (solo nel titolo citato il "Bike sharing"); ci ricorda gli anni (36) che lui pedala e propone l'escamotage dei "marciapiedi promiscui" cioè il transito delle biciclette sui marciapiedi. Dove? Bontà sua: "accanto a un settore dedicato ai pedoni". Nell'esempio di fattibilità , il ciclista Pratesi propone un itinerario che include il viale delle Regine, cioè quel viale che collega il Verano a piazza Ungheria. Nel suo pezzo, ogni tanto, richiama l'esperienza di città estere. Tralascio il suo silenzio sul tragico bilancio annuale romano (da primato europeo) di morti e feriti per incidenti stradali, nei quali le vittime ciclisti stanno togliendo il primato alle vittime pedoni. Tralascio il suo silenzio sul "Bike sharing" di Parigi che ha l'obiettivo del 40% della mobilità con la bici condivisa (e stanno a buon punto). Tralascio il suo silenzio sulla inapplicata legge regionale Lazio del 1990 che impone la costruzione della pista ciclabile ben separata nella costruzione di nuove strade ed in presenza di manutenzione straordinaria della strada. Tralascio altro. Mi preoccupa l'"INQUINAMENTO CULTURALE"sostenuto dagli intellettuali : il marciapiede è il settore dedicato alla circolazione dei pedoni (art. 190 del CdS); così come, sulla strada, c'è l'area destinata alla circolazione dei veicoli e degli animali. Punto. Il viale dal Verano a p. Ungheria aveva due buoni marciapiedi e, nel centro della strada, vi era la sede riservata alle rete tranviaria. Per "agevolare" il transito e la velocità dei mezzi privati hanno: 1) reso transitabile agli autoveicoli la sede tranviaria; 2) hanno ridotto di molto il marciapiede per ricavare gli spazi di sosta autoveicoli; 3) con provvedimento valido per tutta la città (nel PGTU del 2005, a pag. 107) hanno legalizzata la sosta ed il parcheggio delle moto sui marciapiedi. Siamo, quindi, all'uso della "strada" già differenziato in qualità ed in quantità tra i vari usufruitori, esaltando i mezzi e penalizzando i pedoni.In questo quadro arriva la proposta di Pratesi. L'Associazione Diritti dei Pedoni che sostiene lo "STOP STRAGI PEDONI" (all.foto), che grida presenza della barbara ed inumana carneficina per incidenti stradali e per inquinamento, al fine di rendere un poco efficace l'art. 3 della Costituzione e rendere reale uno spicchio di "convivenza civile" ha proposto alla 8^ Commissione del Senato la introduzione dello "spazio condiviso": togliere tutta la segnaletica orizzontale (attualmente scarsa, maltenuta, non rispettata dai conducenti dei veicoli), quella verticale, semafori, ecc.(attualmente sorgente di illegalità diffusa e, quindi, alta scuola di violenza) fino ad eliminare i marciapiedi. Per attuare, così, la "mobilità sostenibile" efficiente ed efficace; il rispetto della dignità di ogni usufruitore della strada ad uso pubblico; un esempio di cosa è la "convivenza civile". |
Ultimo aggiornamento Martedì 15 Settembre 2009 14:09 |