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SICUREZZA DEL CICLISTA e del PEDONE PDF Stampa E-mail
Martedì 10 Novembre 2015 20:32

SICUREZZA DEL CICLISTA :UNA SOLA PAROLA "SEPARAZIONE"

  1. CHIARE QUANDO  SI TRATTA  DELLA  SICUREZZA  DEL CICLISTA

 

E’ inutile prendersi in giro.La situazione attuale del pedalare in bicicletta è cosi’ drammatica che bisogna urlare:VOGLIAMO IL NOSTRO SPAZIO IN CITTA’ E FUORI,VOGLIAMO  PEDALARE  “SEPARATI “ DALLE  AUTO E  MOTO !Vi allego la risposta ad una mia comunicazione di Tommaso Corsi,ciclista sopravvissuto ad un’investimento sulla Cristoforo Colombo,uscito dal coma dopo 5 giorni.Lui vale piu’ di tante chiacchiere !

 

Tale richiesta è decisiva per avviare una seria politica della mobilta’ ciclistica.Il mio pensiero va’ anche agli agonisti,gli unici a doversi allenare per forza in mezzo alle auto.Propongo a tutti gli utenti ciclisti,ma soprattutto per gli agonisti, di separare con cordolo artificiale o banda rumorosa  le strade in uscita dalla citta’(fase di riscaldamento e defaticamento).Fuori,in pianura,ho visto in Olanda,atleti professionisti della Rabobank allenarsi sulle ciclostrade (vedi foto)ad oltre 50kmh.Per i lavori dietro motori,un buon ciclodromo,potrebbe essere utile allo scopo evitando i pericoli del traffico aperto.Rimangono le salite,ma una volta a settimana, è bello pedalare lontano,in liberta’.

 

Dopo quanto detto non rimane che educare i giovannissimi  al ciclismo in spazi chiusi,meglio se ricavati nelle popolose borgate.

 

  1. Di Pretoro

 

Federazione ciclistica Italiana Lazio

 

Responsabile piste ciclabili e viabilita’

 

Roma,11 11 2015    

 

 

SICUREZZA DEL CICLISTA e del PEDONE

Caro Alfredo

Ho ascoltato qualche minuto fa’ il tuo intervento su TG3 Lazio.Sono state parole  appassionate  e ti ringrazio a nome degli amici  pedalatori della FCI Lazio e non.Naturalmente sono d’accordo con te sulla pericolosita’ della velocita’ ma come ben sai non è la sola a portarci via tante persone innocenti.In citta’ sono piu’ pericolosi gli sportelli delle auto che si aprono improvvisamente o le moto che zig zagano che le auto oltre i  30 kmh.Fuori  citta’,è solo utopia controllare la velocita’ dei mezzi.I ciclisti pedalano sfiorati da tutti,lungo le strade nazionali,provinciali  e comunali.Gli automobilisti rallentano dove c’è l’autovelox e poi riprendono la velocita’ piu’ forte di prima.Il Tudor  ed i controlli  della polstrada altra illusione sul fronte della sicurezza  capillare a favore del ciclista.Non parliamo poi di chi guida distratto(telefonino) o sotto gli effetti di prodotti che riducono l’efficienza a guidare.Noi li a pedalare sperando che la “meteorite”non cada proprio sulla nostra testa.Cosi’ non è piacevole muoversi. Oggi,il consiglio che do’ un ragazzo è di pedalare a Villa Pamphili o altri luoghi chiusi

Caro Alfredo,insisti pure sulla riduzione della velocita’,sulle ovvie sottrazioni meno velocita’ meno morti ma aggiungi sempre che per i ciclisti ci vuole lo SPAZIO SEPARATO  dalle auto come il marciapiede per i pedoni.Quest’ultimi  hanno incidenti prevalentemente nell’attraversamento della strada o quando il marciapiede non esiste.    

  1. Di Pretoro
  1. LAZIO
Ultimo aggiornamento Giovedì 12 Novembre 2015 07:17