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L’Italia che riparte (piano) in bici: dal 3,1 al 3,8% sul totale degli spostamenti quotidiani PDF Stampa E-mail
Lunedì 21 Dicembre 2015 13:31

L’Italia che riparte (piano) in bici: dal 3,1 al 3,8% sul totale degli spostamenti quotidiani

15 dicembre 2015
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Foto © Gionata Galloni / BC
  1. in Italia le buone abitudini quando ci si sposta: nel 2014 le percorrenze medie quotidiane a piedi, in bicicletta o sui mezzi pubblici locali sono cresciute, rispetto all’anno precedente, dal 28,2% al 30,9% sul totale degli spostamenti, segnando così – ed è la prima volta da diversi anni a questa parte – un incremento del tasso di mobilità sostenibile. Nello specifico della bicicletta, il 2014 ha registrato un aumento degli spostamenti su due ruote dal 3,1% al 3,8%. A rivelarlo è il 12esimo rapporto sulla mobilità dell’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (Isfort) in collaborazione con le associazioni di categorie Anav e Asstra pubblicato in novembre.

In un anno gli spostamenti a zero impatto ambientale, come la pratica del bike to work, sono aumentati di un quarto, mentre le percorrenze sul trasporto pubblico locale sono cresciute di quasi l’11%. Secondo lo studio di ISFORT (consultabile sul sito dell’Istituto) i dati sono la prova che gli italiani “hanno ripreso a muoversi”, nonostante il tasso di mobilità sostenibile resti inferiore ai valori di dieci anni fa, quando gli spostamenti giornalieri in bus o in bicicletta valevano oltre il 35% (e, aggiungiamo noi, è ancora anni luce distante dal modal split delle grandi città ciclabili del nord Europa, dove i soli spostamenti in bici arrivano a toccare il 40%).

Nel capitolo sulla mobilità dolce in Italia il rapporto elenca le città che più si sono spese nello sviluppo di reti ciclabili: la miglior prestazione è di Milano che coi suoi 88 km ha più che raddoppiato dal 2008 al 2013 le piste in relazione al territorio comunale, superando Firenze (87km) e Bologna (76km). La più virtuosa rimane Torino con 137 km di ciclabili sul territorio urbano.

Da una parte la mobilità sostenibile torna a crescere – una scelta quotidiana per una fetta di europei – ma dall’altra i risultati dello studio ISFORT fotografano un’Italia in cui l’automobile resta ancora il mezzo di trasporto preferito. Nel 2014 oltre il 70% l’ha scelta, mentre la crisi economica ha causato una contrazione nell’uso della bicicletta, mezzo di trasporto più diffuso tra gli italiani negli anni pre-crisi. Un dato che lo studio spiega, ad esempio, con viaggi più lunghi per quei pendolari spinti a vivere nelle periferie da un costo della vita elevato.

“Noi di Fiab – precisa la presidente Giulietta Pagliaccio – avevamo già percepito un aumento delle biciclette in giro per le città italiane. Il dato che invece più mi preoccupa – prosegue – è quel 58,4% di automobilisti che non vogliono cambiare abitudini negli spostamenti”.

Se è vero che il rapporto ISFORT ci conferma ancora come popolo di automobilisti, qualcosa è cambiato nella percezione dei cittadini di dove debbano essere investiti i soldi nei comuni: il 77% vorrebbe più risorse nella mobilità ciclabile e nel bike sharing, uno strumento che convince 4 giovani su 5.