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PISTE CICLABILI A ROMA. DIBATTITO APERTO. PDF Stampa E-mail

corsie ciclabili

Condivido e sottoscrivo. E medito. Ed un po' mi preoccupo
perché la strada è un bene comune fondamentale per
il movimento (alias essenza della vita). Se sulla strada non c'è
Parità nei Diritti e nel rispetto della Dignità delle persone che
usano le 4 mobilità (pedonale, ciclabile, TPL e veicoli privati),
c' è la violenza, la barbaria, la morte , e tanto altro che contribuisce
a rendere pericolosa qualsiasi mobilità.
Concludo ricordando che alla mobilità ciclabile va dato - sulla
carreggiata e non sequestrando o cancellando marciapiedi - tutto
quello che spetta per Diritto e per Dignità , non i rimasugli o  i
GRAB scenografici (per "distrarre" la luce dal problema).
Cordialmente.
Vito De Russis
i sequestri dei marciapiedi 
Da: "gianfranco" Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
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Cc:
Data: Wed, 6 Jan 2016 20:02:46 +0100
Oggetto: R: corsie ciclabili

> Caro Corrado
 

>  
 

> Ti ringrazio per il magnifico lavoro.Come non essere daccordo conte sul significato culturale e pratico nei riguardi della rete ciclabile.Mi permetto di aggiungere quanto segue:
 

>  
 

> A e B  Non mi fido assolutamente del rispetto dei motorizzati  delle semplici corsie disegnate a terra.
 

> 1 Quando non ci sono auto in sosta a destra(tipo S.Bibiana)la corsia andrebbe evidenziata a SX almeno con la BANDA RUMOROSA
 

> 2 Quando ci sono auto in sosta bisognera’ distanziare la corsia almeno 75 cm dai mezzi in sosta –Foto 3 .Va’ bene anche Via Portuense.
 

> 4 Nelle strade di scorrimento o in uscita dalla citta’,dove la velocita’ dei mezzi supera i 50kmh, bisogna SEPARARE  la corsia ciclabile dalle altre.Almeno con un bordo in cemento.
 

>  
 

> Saluti   Gianfranco  Di  Pretoro
 

> FCI LAZIO
 

>  
 

> Da: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. [mailto: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ] Per conto di ciclabile tiburtina
> Inviato: mercoledì 6 gennaio 2016 15.47
> A: assemblea
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> Oggetto: corsie ciclabili

 

>  

> Si fa tanto parlare di “decoro urbano” e di “sicurezza”… ma proviamo a declinare i due sostantivi nell’ottica di un cittadino virtuoso, che stà avanti al “Protocollo di Kyoto”  e alla “Conferenza di Parigi”, ossia il Ciclista, uno che quando si sposta per la città non inquina e non è un pericolo per gli altri. Per il Ciclista, appunto cittadino modello, i concetti di decoro urbano e sicurezza vengono  mirabilmente sintetizzati e rappresentati dalla “bike lane”,  la corsia ciclabile (vedi foto qui sotto)

Immagine incorporata 1

> A Roma sono svaniti nel nulla i diversi km di corsie ciclabili promessi in passato da alcuni amministratori, e al momento né possiamo vedere realizzati solo 2 esempi: uno istituzionale (PortaPortese),     e uno popolare (Santa Bibiana):

>   Immagine incorporata 2Immagine incorporata 3

> Senza nulla togliere ai pregi della prima, volevo soffermarmi su quelli della seconda.

> L’intervento popolare, anche se di fattura più semplice e rozza, oltre che ad assicurare ai ciclisti il fondamentale requisito della sicurezza ( la corsia viene rispettata dalle auto anche in casi di traffico intenso) ha un altro importante pregio che manca alla prima. Parlo della capacità di aver rotto l’apparente muro di indifferenza che cittadini portano con sé. L’aver dimostrato che la strada può, e deve, essere considerata “bene comune”. I cittadini hanno spontaneamente realizzato e mantenuto una piccola opera utile alla comunità stessa.

> E un bene comune non deve essere di esclusivo appannaggio di una sola categoria di cittadini (i veicolo-motorizzati) ma anche e soprattutto dei cittadini virtuosi e più esposti ai pericoli della strada.

> A fronte dell’ormai lampante incapacità (quando non volontà) della pubblica amministrazione (minuscolo) di garantire e gestire i cambiamenti necessari  in materia di spostamenti urbani ecologici e sicuri come quelli ciclistici, i cittadini possono, anzi devono, oltre a pretendere questi cambiamenti, attivarsi per realizzarli.

> La corsia ciclabile, oltre a  garantire sicurezza, soprattutto educa:

> ·         I ciclisti, a volere e pretendere dello spazio per loro in carreggiata.

> ·         Gli automobilisti, a rispettare gli utenti della strada più esposti e lenti.

> ·         Gli amministratori, indicandogli una maniera di intervento efficace ed economica.

> Esorto quindi tutte e tutti ad attivarsi a favore delle corsie ciclabili, anche solo parlandone a ciclisti e non ciclisti, costruendo una coscienza popolare, e informo che presto a Roma verrà realizzata una seconda ciclabile popolare …

> A presto,

> Corrado