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Notizie di una volontaria dal Burkina Faso. PDF Stampa E-mail
Scritto da Santoni Maurizio   
Lunedì 18 Gennaio 2016 15:26

Ciao a tutti,
Scusandomi per non aver potuto fare dall' Italia l'aggiornamento sul Burkina Faso, approfitto di questo momento in cui sono passati già 5 giorni dal mio arrivo a Sokourani (Bobo Dioulasso-Burkina Faso).
Chiedo scusa se non potrò allegare le foto al momento perchè sono connessa con una chiavetta locale con 3 Giga.
Sono ospite di "Casa Sara" una casa famiglia gestita da due missionarie italiane laiche (che accolgono 19 bambini affidati dal tribunale): loro mi hanno offerto uno spazio per stare con loro questo mese per poter studiare un nuovo modo di iniziare a fare cooperazione internazionale fra un'impresa italiana (Il Granello di Senapa) ed un'attività missionaria religiosa che dipende per il 70% dagli aiuti internazionali di diverse ONG.
Soggiornare nella casa famiglia mi consente di cogliere meglio quali siano le priorità alimentari da un lato e la sostenibilità dall'altro.
La finalità del "non-progetto" è la sostenibilità totale: l'Africa agli Africani.
Superata la prima difficoltà a stare all'interno del recinto di cemento della struttura (che poco mi si addice perchè amo avere libertà di spostamento personale) vi posso già raccontare qualcosina che sarà l'inizio di attività che porteranno un segno concreto...diciamo che se non avessi il desiderio di contribuire a portare "Casa Sara" all'autonomia gestionale (con minimi interventi da parte mia), non mi sarei fermata qui perchè, per me, non avrebbe alcun senso fare una esperienza Africana di diverso tipo.
Lasciare l'Africa agli Africani è quello che mi spinge a trovare un modo nuovo ed un sistema di gestione anche per la mia impresa in Italia che non deve essere un sistema per fare profitto, ma un nuovo modello di creare "rendita" per se stessi e per gli altri in relazione gli uni con gli altri...
A tal proposito parteciperò a dei corsi di economia di comunione organizzati dall'Università Bicocca di Milano al mio rinetro in Italia per comprendere, a livello teorico, alcune questioni da tradurre nel pratico; finchè rimangono impresse nei libri, queste questioni, allora si creeranno sempre delle "strutture" di aiuti e la relazione non sarà mai una quotidiana relazione, ma sempre e solo una struttura di "dipendenza" costruita caso per caso...
A tal proposito i risultati si faranno attendere parecchio tempo, ma non ho fretta. Si stima che il "non-progetto" porterà una condivisione di 3 anni e successiva continuità nell'indipendenza e sostenibilità quando, solitamente, le ONG organizzate impiegano circa 2 settimane per la stessa cosa che, poi, porta le strutture a rimanere "vuote" e senza una continuità di "senso".
Affrancarsi dalle ONG, dunque, diventa cosa buona.

Questi i primi passi:
- Abbiamo iniziato con il montare il modello di arnia che ho portato dall'Italia è che è "duplicabile" qui in Africa...non ci sarà dipendenza di nessun materiale da importare dall'Italia, ma sarà possibile creare tutto con una falegnameria locale.
- Abbiamo posizionato la nostra arnia, vicino ad un alveare tenuto da un burkinabè in un vaso di terracotta...
QUesto Burkinabè sarà l'apicoltore con cui costruiremo assieme un metodo valido seguendo le sue conoscenze e le mie e mettendole assieme...così facendo l'apicoltore non sarà costretto ad uccidere le api ogni volta che vorrà prelevare il miele.
- Con questo "scambio di idee" l'apicoltore riuscirà a produrre un miele di qualità esclusivamente a "Km zero" a differenza del miele che produce ora ad elevata fermentazione.
Miele di qualità burkinabè. Il passaggio successivo sarà quello di far loro comprendere l'importanza del prodotto che hanno creato, un prodoto che è solo loro e che vale perchè non è prodotto da nessun'altra parte nel mondo.
Spesso gli Africani si fanno "sfruttare" dalle multinazionali perchè non si rendono nemmeno conto di quanto valga il prodotto che coltivano e producono...basta che qualcuno prometta loro "due soldi" e svendono il loro lavoro.
QUesto va superato piano piano...
- A questo punto attendiamo che l'arnia venga popolata spontaneamente...ci può volere una settimana, un mese, un anno...potrebbe non essere popolata mai. Pertanto attendiamo di fare il passo successivo. Se l'arnia verrà popolata, la mia visita successiva sarà in Gennaio 2017, non prima. Nel frattempo Casa Sara prenderà confidenza con la nuova inquilina. Non si corre.


Al mio rientro in Italia preparerò una valigia da fare arrivare a "Casa Sara" con il prossimo gruppo di Italiani che si recheranno in loco. Sarà intorno a fine Febbraio. Nella valigia ci sarà una tuta da apicoltore, un affumicatore, una leva ed i guanti che serviranno come attrezzatura di base per l'apicoltore locale. Purtroppo non è possibile acquistare questo vestiario in loco perchè l'unica ditta che lo produce è una ONG Tedesca ed i costi sono tripli rispetto all'Italia. Stiamo studiando un modo per acqustare l'attrezzatura in Burkina Faso da imprenditori locali.

Visto che le cose vanno avanti, avrei da chiedevi alcune cose:
- Se qualcuno (preferibilmente di Piacenza e Provincia) volesse regalare qualche busta di legumi sarà ben accetta dai bambini di Casa Sara. I legumi servono anche per "tamponare" i buchi nella valigia visto che dobbiamo raggiungere i 23 Kg...
- Per quanto riguarda le adozioni delle arnie in Val Trebbia chiederei ,a chi ha prenotato la propria arnia, di provvedere al saldo della propria quota perchè al mio rientro non riuscirò ad anticipare le spese per tutti...il raccolto del miele è ancora lontano per poter far fronte anche alle spese di "anticipo".
E se, col passaparola, riuscissimo a far adottare ancora una decina di arnie saremmo a "cavallo" fin da subito a partire dall'Italia...
- Infine rimangono una sessantina di Kg di millefiori per "svuotare" il magazzino di Travo e terminare il miele 2015 per fare spazio al miele 2016...chi volesse ordinare del miele dico grazie!

Ci sentiamo tra una decina di giorni per le novità sull'orticoltura e per scoprire se l'arnia è stata già popolata...
A presto!
ANgela