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7,7 milioni di contributi per acquisto di Bici Esauriti presto PDF Stampa E-mail
Martedì 29 Settembre 2009 20:34

 

Agevolazioni I fondi del governo per l’acquisto: previste 65 mila richieste

Brescia e Rimini, record di clic E il Sud ignora gli incentivi

ROMA — Le stime dicono che al­la fine si arriverà a 65 mila biciclet­te vendute, 15 mila in più rispetto alla precedente edizione degli in­centivi per le due ruote. E gli inte­ressati farebbero bene a stringere i tempi perché già domani rischia di andare esaurito il fondo da 7,7 mi­lioni di euro messo a disposizione dal ministero dell’Ambiente.

Secondo i dati aggiornati a ieri sera sono quasi 30 mila gli italiani che hanno comprato una bicicletta sfruttando gli incentivi governati­vi disponibili da venerdì. In media è stato firmato un contratto ogni 2 secondi. Un successo soprattutto al Nord, che copre il 70 per cento del venduto su tutto il territorio na­zionale. Mentre il Centro (15 per cento) il Sud (10) e le isole (meno del 5) si spartiscono le briciole del­la torta. A guardare la classifica per città al primo posto c’è al momen­to Roma, con 554 biciclette vendu­te, seguita da Rimini con 441, che però in rapporto al numero di abi­tanti è in testa insieme a Brescia. Nella classifica generale seguono Milano con 439 e Torino con 407. Poi è la volta di città più piccole ma dalla mobilità virtuosa come Forlì (226) e Vicenza con 215. Per trovare il primo grande capoluogo del Sud bisogna scendere giù fino alla posizione numero 23 con Reg­gio Calabria, 99 biciclette a pari me­rito con Zogno, 9 mila abitanti in provincia di Bergamo. Venti gradi­ni più in basso c’è Palermo, 74 pez­zi venduti, anche stavolta ex aequo con un paesino di 9 mila abitanti, Asola, nel Mantovano. Napoli, in questa classifica ancora provviso­ria, è addirittura non pervenuta.

Soddisfatto il ministro dell’Am­biente Stefania Prestigiacomo: «Stiamo dando l’opportunità di ac­quistare a condizioni vantaggiose i mezzi più ecologici che ci siano». L’incentivo è pari al 30 per cento del prezzo e non può superare i 200 euro per le bici normali ed i 450 euro per quelle a pedalata assi­stita, che in salita riducono lo sfor­zo grazie ad un motore elettrico. Ri­spetto agli incentivi della primave­ra scorsa, questo tipo di bicicletta sta avendo più successo. Rappre­senta il 10 per cento del totale, con­tro il 5 di pochi mesi fa.

Ed è un segnale positivo per l’aria che respiriamo: con ogni pro­babilità chi compra una bicicletta con la pedalata assistita ha inten­zione di usarla non solo per la pas­seggiata della domenica ma tutti i giorni per andare al lavoro. Come un mezzo di trasporto vero e pro­prio. Fatto raro in Italia dove solo il 4 per cento degli spostamenti vie­ne fatto a pedale, contro il 10 per cento della Germania e l’inavvici­nabile 25 per cento di Olanda e Da­nimarca. Non solo questione di pi­grizia visto che in Italia ci dobbia­mo accontentare di 7 mila chilome­tri di piste ciclabili, la metà dell’In­ghilterra e addirittura un quinto della Germania che certo hanno un clima meno favorevole. Con l’ag­gravante che le nostre ciclabili so­no spesso pensate solo per la scam­pagnata in famiglia e non per colle­gare le diverse zone delle città. Ma forse il successo di questi incenti­vi, oltre che la riprova dell’eterna corsa al risparmio, è anche il segna­le di un cambiamento: «Nel nostro Paese — dice il ministro Prestigia­como — sta crescendo una nuova cultura della bicicletta. Una cultura che fa bene all’ambiente e anche al­la salute degli italiani».

L. Sal.
27 settembre 2009

Ultimo aggiornamento Mercoledì 30 Settembre 2009 13:37