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I MONDIALI DI CICLOCROSS INSEGNANO AL GRANDE CICLISMO SU STRADA PDF Stampa E-mail

I MONDIALI DI CICLOCROSS INSEGNANO AL GRANDE CICLISMO SU STRADA

E’ ancora vivo in me l’entusiasmo trasmesso dagli ultimi mondiali di ciclocross in Lussemburgo.Una folla straripante per applaudire i lottatori del fango.Una specialita’ sportiva che si ben inserisce nel ritmo televisivo e nella totale godibilita’ dello spettatore.Dopo quanto espresso non posso che trovare spunti per migliorare il grande ciclismo su strada,lento nel modificare la regia obsoleta,lontana dai ritmi imposti dai nuovi media e dalle esigenze del pubblico .

I miei lavori,tutti  impegnati  a scoprire le nuove frontiere del ciclismo su strada,sono stati disattesi dalle dirigenze federali e dagli organizzatori.Si è pensato prevalentemente a mantenere il passato senza rinnovare il prodotto.Conclusione:tante gare non sono state piu’ organizzate,chi ha i soldi  sopravvive anche nel deserto e l’audience rispettabile è legato solo a certi eventi.Non voglio ripetere i lavori del passato(1984,1990,1996,1998,2007,2009,2010,2016) in quanto,viste le numerose pagine che li compongono,nessuno li leggera’ ma evidenziare qualche punto per superare la MONOTONIA di certe gare su strada.

E’ vero che le corse le fanno i corridori  ma  anche le motivazioni  legate all’evento,il pubblico presente ed i soldi messi in palio.

Signori organizzatori,invece di perdere tempo sul numero dei partenti alle gare, rinnovatevi  seguendo i miei consigli :

  1. DI GARA  INTORNO  ALLE 4  ORE o 160 km

Meno disagi per la viabilita’ ordinaria,meno costi  e soprattutto  una gara frizzante.Faranno  eccezione solo le “secolari”gare in linea come la Sanremo.

TRAGUARDI VOLANTI  CON  PREMIO  UNICO

Gli organizzatori  dovranno collocare i traguardi  volanti con punteggio ed abbuoni,almeno ogni 40 km.In questo modo terminera’ il lassismo e la monotonia di certe gare o tappe del Giro.

CIRCUITO

Sara’ la parola chiave del futuro ciclismo.Sia ben chiaro,non intendo i circuiti  dei  mondiali di ben 15 km  o il giretto finale nelle tappe in pianura.Intendo al contrario quanto segue:

  1. A del circuito massimo 5 km.Sono sufficienti alla formula 1,possono bastare ai ciclisti anche durante il mondiale.Tutti i concorrenti  hanno il chip sulla  bici e quindi non si fara’ confusione con i doppiati.

B Il pubblico presente dovra’ vivere almeno 1 ora di corsa “vera”.Si preveda pure un lungo giro di 100 km ma gli ultimi 60 dovranno essere  in CIRCUITO.

C Il circuito non deve previleggiare solo i velocisti ma tutti i concorrenti attraverso l’inserimento di salite,discese e curve.

D La sicurezza nel circuito dev’essere assoluta per i corridori.Pulizia perfetta del manto stradale,transenne ricoperte da materiale adeguato,riduzione dei mezzi meccanici  al seguito ecc.  

E Dopo quanto espresso non ritengo opportuna la neutralizzazione del tempo all’ingresso del circuito anche nelle gare a tappe.Se lo si puo’ capire nei tumultuosi arrivi in volata,non è comprensibile limitare la lotta in un circuito messo in sicurezza  come non mai.

F Una tappa del Giro di tanti anni fa’ ebbe un’enorme successo:fu’ un tappone con una famosa salita ripetuta piu’ volte.Sempre di circuito si tratto!

Se poi si ha la fortuna di trovare due atleti  che lottano appaiati fino all’ultimo  come Wout Van Aert  e Mathiew Van der Poel  nell’ultimo mondiale di ciclocross,il nostro sport diventa unico,insuperabile.

Signori Organizzatori,buon lavoro!

  1. Di Pretoro

Roma,1 2 2017