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PECCATO,NON C'E' PIU' PIETA' PER LA MORTE DI UN CICLISTA!! PDF Stampa E-mail
Venerdì 01 Marzo 2019 15:51

PECCATO,NON C'E' PIU' PIETA' PER LA MORTE DI UN CICLISTA!!

La mattanza ciclistica continua.Ieri,la cattiva sorte ha colpito mortalmente un settantenne al km. 54,600 dell’Aurelia.Non ho il nome del malcapitato per abbracciare i suoi famigliari entrati nella tragedia senza fine del lutto.Sui Social Network,pero’, ci si  è affrettati a condannare il ciclista per aver scelto di pedalare su una strada statale senza sottolineare che quel vecchietto omicida non si è nemmeno degnato di fermarsi per una lacrima.

Quello che mi sconvolge ancora di piu’ è il menefreghismo di altisonanti associazioni o federazioni ciclistiche sempre piu’ impegnate ai progetti futuri che alla sicurezza del ciclista di oggi.Dove sono le reazioni per questa morte?La morte di un ciclista è anche la malattia incurabile di tutto il  movimento.

Non bisogna fare tanti ragionamenti per capire che il ciclista pedala con la paura perche’ sempre in balia dell’umore altrui.Ma noi esistiamo,lo dice il codice della strada,semmai,sono in torto le istituzioni che non ci considerano,non danno lo spazio che ci compete.

La convivenza del ciclista con altri mezzi piu’ veloci e pesanti è impossibile!Noi pedalatori dovremmo muoverci solo sulle ciclovie SEPARATE.Queste sono di difficile ubicazione e manutenzione,molto costose,quindi,purtroppo rare!Basta ricordare l’infinita odissea della Roma-Fiumicino per capire l’insensibilita’ del Comune di Roma verso la sicurezza del ciclista.

In Olanda,invece,quando le infrastrutture ciclabili  non possono essere reallizzate per la ristrettezza della carreggiata,si disegna a terra la corsia ciclabile,chiamata dal sottoscritto “CORSIA DI RISPETTO”.Il ciclista ha il suo spazio definito e gli automezzi possono invaderlo solo in sua assenza.Da quest’anno,tale infrastruttura viene evidenziata esternamente dalla BANDA RUMOROSA.Costa poco,non limita la circolazione e forse,avrebbe ridestato l’automobilista dell’Aurelia prima di investire il povero ciclista.

  1. Di Pretoro

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