Giovedì 10 alle ore 10,30 incontro con il Delegato del Sindaco sulla Sicurezza Stradale. |
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                             RIFLESSIONI  INTORNO  ALLA SICUREZZA                                                      CICLISTICA   PREMESSA  L’Art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge…….E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che,limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Quanto mi piace l’azione di certi giovani ciclisti che urlano il loro diritto alla dignità ,al bisogno di sentirsi liberi e rispettati.Purtroppo la nostra Democrazia è fondata sul lavoro di pochi,sul potere delle grandi lobby alla faccia delle minoranze. E’ inutile sbattere la testa:il ciclista in Italia è veramente l’utenteâ€deboleâ€della mobilità . In sintesi è in balia degli altri utenti,è il più esposto agli incidenti addirittura più dei pedoni proprio perchè non si rende conto della dura realtà ,del differenziale di peso e velocità degli altri mezzi.  Quali sono le cause di incidenti ? 1° Stato alterato del guidatore 2° Velocità eccessiva 3° Distrazione 4° Incapacità di guida 5° Stanchezza 6° Uso del telefonino 7° Scarsa visibilità 8° Strade malmesse 9° Scarsi controlli della polizia ecc. 10°Sanzioni basse  Con queste condizioni ci vuole coraggio ad immettersi nel flusso circolatorio cosi’ pazzesco come quello di Roma. Eppure i ciclisti della Capitale sono in aumento perchè l’uso quotidiano della bicicletta consente loro di liberarsi concretamente dalla schiavitu’ di una civiltà basata sull’immagine e sul consumismo più irrazionale.  Per crescere, il movimento ciclistico,insieme a quello dei pedoni,deve sperare in un politico lungimirante,amministratore coraggioso ed ideatore di notevoli incentivi verso queste categorie benemerite. Il primo intervento dev’essere quello culturale per far capire a tutti i cittadini l’importanza della convivenza reciproca sulle strade cosi’ tanto frequentate.  Subito dopo viene la legge che dovrebbe armonizzare la libera circolazione .  Terzo intervento,il rispetto assoluto delle norme condivise con controlli continui.  Questi tre punti costituiscono l’argine estremo contro l’anarchia  sociale.  Seguono alcune iniziative urgenti a favore del ciclista :  a)nelle zone a traffico limitato e’ necessaria solo tanta attenzione e qualche tabella turistica  per godersi al meglio la pedalata.Intendo le strade turistiche tematiche. b)nelle aree urbane non è consigliabile la convivenza con gli altri mezzi motorizzati.   L’ideale è la classica pista ciclabile a se stante o le aree verdi visto che il carburante del ciclista è l’aria possibilmente senza polveri di petrolio. In mancanza di questa,a seconda della disponibilità della carreggiata,si consiglia: - la Ciclopedonale sul marciapiede(realizzare gli scivoli,liberarli dalle auto e moto,migliorare la manutenzione soprattutto in presenza di foglie o buche.E’ da preferire la segnaletica iniziale di pericolo dei passi carrabili invece dei tanti paletti al centro della pista.)  -la pista ciclabile disegnata a terra sul lato destro della carreggiata(assolutamente,questa corsia va’ delimitata con la banda rumorosa o piccolo muretto,liberata dalle auto in doppia fila,dai tombini con la grada larga,dalle buche).  Va’ sottolineata l’esigenza di una strada diretta alla meta per uso ciclistico.Troppo spesso si notano Ciclopedonali scarsamente usate proprio perchè procedono a zig zag.  c)Le ciclostrade in uscita dalla città e verso mete turistiche richiedono una protezione particolare per il ciclista in quanto si eleva il differenziale di velocità con le auto. L’Ideale è una strada ciclabile a se stante ,lontana dai mezzi motorizzati con solo qualche breve tratto di collegamento forniti di tabellatura verticale e banda rumorosa.  d)I giovani sono gli assenti del movimento ciclistico perche’i genitori non li lasciano scorrazzare nelle strade trafficate.E’ vero che poi gli stessi cedono all’acquisto del motorino senza pensare all’inesperienza su due ruote dei loro figli. E’ necessario,dunque, trovare spazi ed aree da chiudere in prossimità delle popolose borgate in cui i ragazzi facciano attività sportiva ed educazione stradale.                                                                  Gianfranco  Di Pretoro  Federazione Ciclistica Italiana Regione Lazio  Roma CiclabileÂ
    12/2009 Â
Vigili in Bicicletta, Vigilanza con la tecnologia, campagne di sensibilizzazione rivolte agli automobilisti, isole ambientali (30 km), Isole pedonali, semafori a chiamata, bande rumorose, segnaletica verticale, orizzontale; Maurizio Santoni |