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80 km di rete ciclabile a MILANO NEL VERDE. PDF Stampa E-mail
Lunedì 23 Novembre 2020 18:16
 

Covid a Milano, ottanta chilometri in bicicletta e tutti in regola per

accarezzare la città più verde

A centinaia impegnati sulle due ruote sull’anello che rispetta il lockdown. Assieme ciclisti normali e «da corsa»

di Giuseppe Guastella
 
 
Covid a Milano, ottanta chilometri in bicicletta e tutti in regola per accarezzare la città più verde
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Come equilibristi su una corda, accarezzano con le ruote il limite del comune di Milano attenti a non superarlo mai. Costretti causa lockdown a non sconfinare, grazie a una mappa scaricabile da internet, centinaia di ciclisti percorrono lo stesso anello di un’ottantina di chilometri scoprendo (o riscoprendo) le bellezze della città, dei parchi e delle campagne di periferia che solo la bicicletta consente di apprezzare. Da quando la Lombardia è diventata di nuovo zona rossa, i ciclisti che con le bici da corsa erano abituati a lunghi giri tra i comuni limitrofi sono costretti a non uscire dal territorio amministrativo della città, se vogliono evitare pesanti sanzioni.

Come riuscirci resistendo alla tentazione di violare le regole senza perdersi e seguendo un percorso che riporti al punto di partenza? In soccorso arriva «AbbracciaMi», una mappa interattiva (www.bici.milano.it/abbracciami) messa online a giugno dall’associazione «Milano bicycle coalition» per promuovere turismo in bici e i contatti tra zone diverse che torna utilissima agli atleti del fine settimana i quali, grazie al traffico scarsissimo al sabato e alla domenica per il lockdown, possono scorrazzare a tutta velocità anche sui tratti che inevitabilmente passano lungo le arterie stradali. Se ne incontrano a decine. C’è chi fa il giro in senso orario e chi antiorario. Quasi tutti aggiungono variazioni che allungano i 66 chilometri «ufficiali» fino a 80 ed anche 90. La filosofia è attraversare la corolla verde dei principali parchi di Milano, splendidi di colori in queste assolate giornate autunnali. Si passa dal parco delle Cave a quello Trenno per poi raggiungere il Parco Nord e il Parco Lambro mettendo solo di rado le ruote sulle strade aperte al traffico. «AbracciaMi», infatti, predilige piste ciclabili e corsie riservate.

 
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Marco Mazzei, 57 anni, presidente di «Milano bicycle coalition», è contento del successo della mappa, ma allo stesso tempo teme l’ eccesso di pubblicità. «Vorremmo evitare di contribuire a creare assembramenti rischiosi in questo periodo», dice. Ormai la mappa è nei cellulari e nei navigatori. «È popolarissima, a novembre abbiamo registrato migliaia di download», ammette. Infatti, solo per fare un esempio, sabato mattina due file di ciclisti in tutine lycra, caschetti e bici in carbonio hanno dovuto quasi fare la fila con altri colleghi più «normali» e meno attrezzati per rispettare le regole anticovid sulla passerella pedonale di viale Fulvio Testi. «A dire il vero, non è un itinerario pensato per la bici da corsa», aggiunge Mazzei spiegando che «l’idea è nata per consentire a chi vive a Milano di poter andare da una zona ad un’altra in bicicletta o a piedi utilizzando collegamenti che per molti sono sconosciuti». Il progetto vuole favorire «la conoscenza dei quartieri, delle persone e delle esperienze che la abitano. La bicicletta è un mezzo, meraviglioso, ma non il fine».

In effetti, la sensazione è di trovarsi in un’altra città, diversa da quella che si osserva tutti i giorni magari dall’auto imbottigliata nel traffico. Come quando si attraversano l’area a nord che, con i capannoni industriale vuoti, sembra ferma agli anni sessanta, oppure i nuovi edifici del Politecnico, fino ad ammirare dalla campagna la magnificenza dell’Abbazia di Chiaravalle. Non è obbligatorio percorrere l’intero tracciato. Ovviamente, ciascuno può scegliere il tratto più congeniale ai propri desideri e alle proprie capacità fisiche. Presto l’anello diventerà parte integrante della città. «Il progetto è stato adottato dalla Fondazione Cariplo che lo ha inserito nel programma di rigenerazione urbana “Lacittàintorno”», sottolinea Mazzei il quale annuncia che, con i finanziamenti stanziati dalla Fondazione, entro il 2021 saranno istallati più di 1.500 segali che indicheranno il tracciato.

Ultimo aggiornamento Martedì 24 Novembre 2020 08:25