Umbria in bici: anello di 335 km nel cuore d'Italia |
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Venerdì 21 Maggio 2021 06:51 |
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Umbria in bici: anello di 335 km nel cuore d'ItaliaQuesto anello cicloturistico permette di scoprire gran parte dell'Umbria in bici in 9 tappe di viaggio. L'itinerario affrontato in bicicletta da Simona e Michele inizia da Perugia, uno dei capoluoghi di provincia della regione, per inoltrarsi nel cuore verde della regione rientrando poi in città dopo 335 km di tracciato circolare. In questo articoloTappa 1: Perugia – FabroFinalmente ci siamo. Pronti a partire ma come sempre sistemate le ultime cose e caricate le borse sulla bici si sono fatte le 10 del mattino e il caldo comincia a farsi sentire. Il primo tratto di strada segue la ciclabile Perugia–San Feliciano per poi proseguire, usciti da San Sisto, sulla strada statale. Ogni volta che pedalo sulle vie principali non vedo l’ora di lasciarle per la paura concreta di essere investiti. Fortunatamente una volta arrivati a Capanne abbandoniamo l’asfalto e proseguiamo in parte lungo il tracciato della vecchia ferrovia Ellera–Tavernelle. Ripartiamo alla volta di Montegiove, dove so esserci un bar per poter mangiare e sorseggiare qualcosa di fresco. Tappa 2: Fabro - OrvietoDopo la faticata del primo giorno la tappa di oggi possiamo definirla di "trasferimento" e infatti si svolge perlopiù in piano. Da Fabro, seguendo bellissime strade bianche circondate da vigneti e calanchi, ci dirigiamo in direzione di Allerona Scalo. Tappa 3: Orvieto - TodiCerchiamo di partire di buon'ora per evitare le ore più calde e usciamo da Orvieto seguendo la vecchia strada che attraversa le mura, poi proseguiamo sul percorso selciato della stessa che ci porterà direttamente alla stazione. Inizialmente avevamo previsto di arrivare a Todi passando per Civitella del Lago ma, viste le temperature e la lunga salita per raggiungerla, decidiamo di proseguire lungo la strada che costeggia il bacino lacustre che in questo periodo, a causa della chiusura di un ponte, risulta quasi per niente trafficata.Lungo l'itinerario ci sarebbe anche la possibilità di effettuare la visita all'eremo della Pasquarella ma non ci fermiamo e puntiamo a Todi. Nel pomeriggio fa anche un bell'acquazzone che ha quale unico effetto, oltre che a tenerci piantonati nella chiesa di S. Fortunato, quello di scatenare una forte afa. Tappa 4: Todi - NarniPartiamo da Todi presto, perché la tappa sarà una delle più lunghe. Simona, che è celiaca, non è riuscita a trovare niente da mangiare per colazione nei bar del centro, e quindi alla Coop poco fuori Todi facciamo pausa rifornimento cibo, che consumeremo all'ombra e al fresco davanti al cimitero della città. Con lo stomaco pieno ripartiamo e, dopo pochi chilometri, in prossimità delle cantine Franco Todini, lasciamo l’asfalto per imboccare la sterrata che ci porterà, dopo vari sali e scendi e una lunga e ripida salita finale, alla frazione di Rosaro dove troveremo anche un bel fontanile ad accoglierci. Si riparte dopo mangiato in direzione Carsulae e qui sul percorso, dopo aver affrontato una lunga salita prima su asfalto poi su sterrato, troviamo la strada sbarrata da un cancello chiuso a protezione dell'area archeologica. Seconda fregatura della giornata di Google! Per fortuna un sentiero in mezzo al bosco permette di aggirare l’ostacolo e di ricongiungersi alla strada asfaltata quasi in prossimità del parcheggio di Carsulae. Qui incontriamo due ragazzi gentilissimi che ci spiegano in cosa consiste la visita. Ne vale sicuramente la pena ma richiede un po' di tempo, per cui decidiamo di ritornare con più calma in un periodo un po’ meno caldo. Dal sito ci attende la lunga discesa fino a San Gemini. Il centro storico merita sicuramente una visita, ma questa volta noi ci fermiamo solo in piazza perché avevamo già visitato San Gemini di recente. Si continua a scendere in direzione di Narni Scalo dove abbiamo prenotato un albergo per la sera (Hotel Narnia – gestione famigliare – ottimo rapporto qualità prezzo). Lasciate le bici in hotel saliamo al centro storico con l’autobus. Non avevo mai visto Narni: è veramente stupenda. Anche qui purtroppo non facciamo in tempo a vedere il duomo che troviamo chiuso e meriterebbe una visita anche Narni sotterranea. Ci ripromettiamo di tornare! La sera iniziamo a cercare un alloggio per il giorno dopo in cui dovremmo, da programma, raggiungere la Valnerina. Ahi noi, siamo arrivati nei giorni di Ferragosto ed è già tutto prenotato da Terni fino a Norcia e anche a Spoleto almeno fino al 17 agosto. Comincia a salire un po’ di tensione in quanto non riusciamo a trovare nulla per dormire e quindi programmiamo per l’indomani di incamminarci verso Terni per cercare, strada facendo, un posto per la notte, non escludendo come ultima possibilità quella di prendere il treno a Spoleto e tornare a casa. Tappa 5: Narni - TerniSi parte senza meta prestabilita, sperando vivamente che la destinazione non sia casa. Da Narni scalo si prosegue prima su strada asfaltata e poi su strade sterrate e secondarie fino alla periferia di Terni. Tappa 6: Terni - PiedilucoUsciamo di buon'ora dalla città in direzione della cascata delle Marmore passando davanti alle Acciaierie. Arrivati a Papignosaliamo verso il paese percorrendo la strada ripida ma breve: il paese è molto caratteristico con la sua posizione arroccata e gode di ottimo panorama. Proseguiamo poi in leggera salita per immetterci sulla strada che raggiunge Marmore. L'ascesa impegna ma per fortuna, tranne qualche breve tratto, la troviamo in ombra e al termine, passato il paese di Marmore, ci dirigiamo verso Piediluco. Seguiamo le indicazioni per il giro del lago che offre scorci incantevoli sul paese di Piediluco e sul lago stesso. Ripartiamo poi in direzione Arrone affrontando subito una bella salita con punte dell’8% fino al valico da dove comincia la discesa per Arrone. Questo è uno dei paesi più belli e caratteristici della Valnerina, con il suo centro storico arroccato e circondato dalle mura, le sue viuzze strette e la caratteristica torre dell’orologio. Usciti da Arrone proseguiamo lungo la Greenway del Nera fino alla cascata delle Marmore; qui ai ciclo-escursionisti è consentito transitare per il passaggio sotto la cascata, portando la bicicletta a spinta, per evitare il pericoloso tunnel stradale. Infine torniamo a Terni e ci concediamo un'ottima pizza (senza glutine e vegetariana per Simona) al Pantarhei, che offre oltre al buon cibo un locale molto curato e personale molto gentile. Tappa 7: Terni - SpoletoQuesta è stata forse la tappa più bella del giro, almeno dal punto di vista delle bellezze naturali e dei posti attraversati. Passiamo per la Cascata delle Marmore, che di mattina troviamo chiusa, e decidiamo di continuare a seguire la strada regionale fino a Ferentillo: è ancora presto e il traffico per fortuna ancora scarso, altrimenti arrivati alla cascata è consigliabile imboccare la Greenway del Nera. Giunti ad Arrone, che abbiamo visto il giorno prima, proseguiamo verso Ferentillo. Qui si trova il museo delle Mummie, che vale sicuramente la pena visitare e che noi abbiamo già visto durante altre gite. Imbocchiamo la Greenway che, attraverso sali e scendi e costeggiando il fiume Nera, dopo circa 14 chilometri ci conduce al bellissimo borgo di Scheggino. Scheggino da programma avrebbe dovuto essere una delle nostre tappe e da qui saremmo dovuti partire per affrontare la parte più dura del giro arrivando a Monteleone di Spoleto, Cascia, Norcia e Castelluccio di Norcia. Purtroppo per noi, ma per fortuna per gli operatori turistici, quest’anno l’Umbria è stata presa d’assalto dai turisti e in nessuna delle quattro località citate siamo riusciti a trovare un posto per dormire per i giorni a cavallo di Ferragosto. La vecchia ferrovia Spoleto Norcia è uno dei più bei itinerari escursionistici della regione, con le sue gallerie elicoidali e i suoi viadotti è un’opera di ingegneria che tutt'oggi si distingue, ed è stata avveniristica per i tempi in cui fu costruita. La salita, venendo dal lato della Valnerina, è lunga ma con pendenze massime intorno al 4% e culmina con la lunghissima galleria di Caprareccia che, con i suoi quasi 2 chilometri di lunghezza, permette di rinfrescarsi (anche troppo) dopo la lunga salita. Per percorrere questo itinerario della vecchia ferrovia, sia a piedi che in bici, occorre munirsi di una buona torcia per l’assenza totale di luce all'interno delle gallerie. Durante la salita si gode di uno stupendo panorama. Usciti dalla galleria di Caprareccia inizia la lunga discesa verso Spoleto. Arrivati in questa splendida città, questa volta ci limitiamo a una breve visita visto che diverse aree, compreso il Duomo, sono inaccessibili a causa della preparazione per l’imminente Festival dei Due Mondi e la città è stipata di turisti. Eravamo già venuti qui in bicicletta nel 2018 e le foto di seguito si riferiscono all'aprile di quell'anno. Spoleto merita una visita approfondita, e in particolar modo il Duomo, la Rocca Albornoziana e il Ponte delle Due Torri. Dopo la nostra pausa aperitivo, che abbiamo adottato di rito ogni sera, proseguiamo per l’agriturismo in cui arriviamo all'ora di cena. Tappa 8: Spoleto - AssisiRipartiamo alla volta di Spoleto, visto che la sera prima lungo la strada abbiamo incrociato la ciclabile Assisi - Spoleto e, imboccata la pista, proseguiamo in direzione di Bevagna. Anche la tappa di oggi inizialmente doveva essere divisa in due con la salita a Montefalco e il pernottamento nei pressi di Bevagna, ma anche qui in zona non abbiamo trovato nulla per dormire e quindi abbiamo deciso di saltare la visita di Montefalco e puntare su Assisi, dove invece abbiamo prenotato un albergo. Arrivati ad Assisi comincia una leggera pioggia, che purtroppo non ci permette di utilizzare la piscina dell'albergo, su cui avevamo fantasticato durante la pedalata. Prima di cena facciamo una visita alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, che custodisce al suo interno la chiesetta della Porziuncola, e poi ci godiamo il solito aperitivo. Tappa 9: Assisi - PerugiaPartiamopresto e saliamo ad Assisi nella speranza, vana, che in giro non ci sia ancora troppa gente ma, già alle 9 del mattino, troviamo la cittadina strapiena. Facciamo un giro visitando la Basilica di Santa Chiara e la Cattedrale di San Rufino, mentre non riusciamo a vedere la Basilica di San Francesco perché per entrare troviamo una fila interminabile che serpeggia lungo tutta la strada e il porticato della piazza inferiore, con tanto di esercito a vigilare. Qui facciamo un ciclo-giro e passiamo per la chiesa di San Costanzo, i Giardini del Frontone, la chiesa di Sant’Ercolano e poi Corso Vannucci con l’immancabile foto innanzi alla fontana; scendiamo poi per via Maestà delle Volte, la via dell'Acquedotto, la chiesa di San Francesco al Prato. Abbiamo finito il nostro giro dell'Umbria in bici e corriamo dritti a casa dove ad aspettarci ci sono i nostri adorati amici a 4 zampe!!! ConclusioniIl giro è stato fantastico e, considerato il nostro scarso allenamento e il caldo insostenibile, credo che meglio di così non potevamo fare. Essendo una delle sue prime esperienze cicloturistiche devo fare i miei complimenti a Simona, che ha affrontato tutte le salite con grande tenacia e non si è mai lamentata né per la stanchezza né per il caldo, ma anzi è stata sempre avanti a tirare e dare il passo. L'unico rammarico è quello di non essere arrivati a Castelluccio di Norcia, che è una delle punte di diamante della nostra regione, purtroppo ad oggi quasi totalmente rasa al suolo dal terribile terremoto del 2016. Speriamo tanto che non venga abbandonata a se stesso e che un giorno, come fa la sua spettacolare fioritura ogni anno in primavera, torni a risplendere. Ricordo, riguardando vecchie foto, quanto fosse piacevole camminare per le sue viuzze ogni volta che ci capitavo, ammirando anche i suoi panorami circostanti unici al mondo... Questo viaggio in bici ci ha permesso di scoprire scorci nascosti della nostra Umbria, in cui ormai vivo da 22 anni e a cui sono molto affezionato. Alcune città non le avevo mai visitate, altre solo velocemente e in maniera superficiale, altre ancora ho avuto il piacere di riscoprirle. Ci sono posti che, anche se visti più volte, non stancano mai come i paesi della Valnerina (Arrone e Scheggino) e posti come la ciclabile Spoleto-Norcia, che percorsi per la prima volta tantissimi anni fa quando ancora era chiusa al pubblico, e dove non mi stancherò mai di tornare. In Umbria ovviamente ci sono ancora molte altre strade che meritano di essere affrontate e molti luoghi più che degni di essere visitati, e personalmente credo che la bicicletta sia uno dei mezzi migliori per viaggiare perché permette di gustarsi tutte queste bellezze con la dovuta calma. Questo giro dell'Umbria in bici è stato un punto di partenza con il quale abbiamo cercato di toccare alcune delle principali città e paesi umbri, ma che attraverso mille varianti può essere utilizzato e integrato per scoprire questa regione piena di borghi meravigliosi, dove è possibile trovare ancora moltissime strade non asfaltate per viaggiare in sicurezza. Un grazie particolare va alla mia compagna di vita e di viaggio, ideatrice iniziale di questa esperienza, con l'augurio che questo sia il primo di una serie di avventure insieme alla scoperta dell'Umbria, dell'Italia, e chissà anche del mondo, con un diverso punto di vista. Un'ulteriore ringraziamento speciale va anche a Perugia Bike e al suo Presidente, che ci ha fornito le divise per il viaggio. Alla prossima! |