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Cassani sulla “zona 30”: tra la velocità e la vita cosa scegliereste? PDF Stampa E-mail
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Cassani sulla “zona 30”: tra la velocità e la vita cosa scegliereste?

12 Gennaio 2023
 
 
 
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Mai come in questo periodo il tema della sicurezza stradale dei ciclisti è stato così caldo. Negli ultimi giorni abbiamo proposto diversi articoli in merito, che hanno suscitato notevole dibattito e, vista l’importanza della faccenda, continueremo a farlo anche in futuro.

In questo ambito, attraverso un post sui suoi canali social, si è fatto sentire anche l’ex CT della nazionale Davide Cassani, che si è schierato apertamente a favore della “zona 30” in città. Cassani ha fatto riferimento in particolare alla città di Milano, che dovrebbe diventare Città 30 a partire dal 1° gennaio 2024, ma in Europa sono già tante le grandi metropoli che hanno adottato questo provvedimento, come Bruxelles e Parigi.
Qualcosa, per fortuna, si sta muovendo anche in Italia, non solo a Milano…

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Si tratta di provvedimenti che tutelano soprattutto chi la bici la usa in città per gli spostamenti quotidiani, ma che riflettono anche il livello di cultura ciclistica di un paese e l’attenzione verso gli utenti più deboli. E che, è giusto non dimenticarlo, permettono anche di ridurre inquinamento e impatto climatico.
Di seguito riportiamo l’intero pensiero di Cassani sulla “zona 30”.

 

“Se si deve andare sulla luna va bene la velocità, ma se parliamo del nostro mondo, anzi delle nostre città italiane sappiamo che, andando più adagio, ci guadagnamo tutti, in particolare i pedoni.
Dal 2024 Milano potrebbe essere  tutta a “zona 30”.
Se andiamo piano non solo andiamo lontano ma ci arriviamo sani e salvi. 

Credo che questa sia una buona notizia e vi spiego il perché:

1. maggiore è la velocità delle auto più elevato il rischio di incidenti. I sinistri causati dalla velocità troppo elevata provocano il 43% dei morti ed il 70% dei feriti.

2. La probabilità di morire di un pedone investito da una vettura che viaggia a cinquanta orari è sei volte superiore rispetto ad uno che viaggia a trenta orari.

3. Riducendo la velocità da 50 a 30 orari gli incidenti gravi calano del 33%.

4. Con la riduzione del limite da 50 a 30 orari non si crea più traffico e non si allungano i tempi di viaggio in modo significativo. Si potrebbero perdere 2” ogni 100 metri ma nelle ore di punta non si perde nulla. 

5. Il calo di velocità abbassa l’inquinamento atmosferico perché si contiene il fenomeno del sollevamento delle polveri dal manto stradale, inoltre il pria (piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria) dice che l’abbassamento della velocità riduce gli ossidi di azoto grazie a una maggiore fluidità del traffico. 

 

Qualcuno potrebbe obiettare che a 30 km l’ora, un’automobile, un automezzo, è pressoché fermo. Ma si può scambiare la vita con la necessità di andare più lenti? Già la vita è così veloce, già passa così in fretta che se rallentiamo un momento e pensiamo di dedicarle una pausa in più, evidentemente guadagniamo giorni esistenziali.
Tra la velocità e la vita cosa scegliereste?”.

Se non siete convinti della differenza di un impatto a 30 o 50 km/h date un’occhiata al video qui sotto:

 

Di seguito un vademecum che abbiamo pubblicato qualche giorno fa per pedalare più in sicurezza. Va oltre il Codice della Strada, alcune riflessioni sono amare, ma finché le cose non cambieranno bisognerà tenerne conto: