- Di Pretoro Roma,15 9 2025
Federazione Ciclistica Italiana Lazio
Responsabile Piste Ciclabili e Sicurezza
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Preg.ti Organizzatori del Convegno
LA MOBILITA’ PER TUTTI
Settimana Europea della Mobilita’ 2025
Per motivi famigliari non potro’ essere presente al convegno in oggetto(19 9 2025) ma invio agli organizzatori quello che sarebbe stato il mio intervento a nome e per conto della Federazione Ciclistica Italiana Lazio.
Nessuno mette in discussione il potenziale del trasporto pubblico in Europa.Per forza di cose,Roma Capitale d’Italia,doveva partecipare al consorzio del Progetto Europeo UPPER.Come ogni incontro di cosi’ alto livello,portera’ tante stimolanti novita’ per migliorare il settore.Per questo Vi auguro buon lavoro!
Naturalmente,la Federazione Ciclistica Italiana Lazio,in considerazione dei numerosi pedalatori vittime di incidenti(Foto n.1-2-3-4),si sarebbe aspettato un convegno mirato alla sicurezza stradale piu’ che al trasporto dei cittadini.In particolare,i ciclisti,nell’AREA METROPOLITANA della CAPITALE,sono in balia di tutti.Una vergogna sensa limiti.Nelle Nazioni civili del nord Europa,lo spazio dedicato al ciclista,in citta’ e fuori,non manca mai.A Roma,invece,si lotta solo per averlo in citta’!Eppure,i confini di numerosi Municipi vanno ben oltre il GRA.Non è sempre il Sindaco di Roma il Responsabile dell’Area Metropolitana?Se la “mobilita’ è per tutti”,Sign. Roberto Gualtieri, è il momento di pensare anche ai tanti cicloturisti che per raggiungere il mare,i Castelli ed i laghi vicino la Capitale, rischiano la vita per la concomitanza con i motorizzati.
In attesa della Roma-Ostia,la conclusione della Roma-Fiumicino ed altre ciclovie separate dalla viabilita’ ordinaria(Foto n.5 )dobbiamo far riconoscere l’esistenza del ciclista agli altri utenti della strada.Si collocano segnali di pericolo di animali e mai la presenza dei ciclisti.In Olanda,chi pedala,ha sempre il suo spazio ben riconosciuto sull’asfalto anche se la strada è larga 7 metri.Sono le corsie che ho sempre chiamate”di rispetto”(Foto n.6-7).Queste non limitano la larghezza della strada perche’ possono essere invase quando non è presente il ciclista(Foto 8 ).Ultimamente,per salvare i ciclisti dalla distrazione imperante del motorizzato,l’Olanda ha delimitato esternamente la corsia predetta con la banda rumorosa(Foto n.9).Con quest’ultima soluzione,la sicurezza del ciclista arriva al 35%.Tale corsia ciclabile,costa poco e permette la fitta rete.Anche se le Regioni possono realizzarle in piena autonomia,credo che sia opportuno,inserirle nel Codice della Strada.Per questo motivo ho scritto piu’ volte al Ministro delle Infrastrutture e per conoscenza al Presidente della Repubblica ed al Capo del Governo.Nessuno mi ha mai risposto.Pazienza,pero’,finche’ i ciclisti saranno in pericolo sulle strade,insisto!
Altro punto dolente è l’INESPERIENZA DEI GIOVANI verso l’uso della bicicletta.Questa disattenzione politica si riversera’ negli adolescenti quando andranno in moto o peggio ancora,nella convivenza stradale tra i motorizzati piu’ maturi.Le famiglie preferiscono giustamente che i loro figli facciano gli sport al sicuro limitando l’uso della bicicletta a qualche sporadico giretto durante la buona stagione.Quello che meraviglia,pero’, è la continua attenzione degli Amministratori locali verso la cementificazione di impianti per i soliti sport.Milioni e milioni di Euro per quelli della palla.Per il ciclismo niente,neanche 1 milione di Euro per un Ciclodromo polivalente vicino alla periferia delle grandi citta’.
Cos’è il ciclodromo?Innanzitutto non confondiamo il ciclodromo(Foto n.10) con il velodromo coperto(Foto n.11),dove si gareggia nelle specialita’ della pista.Il ciclodromo e’ l’impianto sportivo allo scoperto comprendente un circuito ciclabile asfaltato della lunghezza massima di 2.000 mt.Nasce come percorso alternativo per gli allenamenti e le gare ciclistiche che solitamente si svolgono nelle strade aperte al traffico.Nella sua area,l’impianto,puo’ accogliere altre attivita’ ricreative purche’ non pericolose ai ciclisti durante l’attivita’.La FCI Lazio,in considerazione della enorme superficie romana,ne ha chiesti sempre 4 per un costo totale di circa 4.500.000 di Euro(contributi europei,fondi statali,credito sportivo,Regione e sponsor).
Perche’ il ciclodromo in una citta?
-Riqualifica i popolosi quartieri di periferia,favorendo l’incontro dei suoi abitanti ed in particolare degli appassionati della bicicletta.L’impianto,liberato da ogni vincolo, si presta ad essere polivalente per soddisfare le varie esigenze salutistiche degli abitanti locali come,ad esempio, i percorsi fitness,il centro anziani,la pesca sportiva,il gioco delle bocce ecc:.
-Costituisce la casa del ciclismo romano,il punto d’incontro per i numerosi cultori di questo straordinario sport,ogni giorno,dopo la scuola,al termine del lavoro soprattutto se l’anello sara’ illuminato dall’energia solare.
-Permette di praticare il ciclismo in completa sicurezza,lontano dai pericoli delle strade trafficate.Favorisce l’educazione dei giovani(Foto n.12) a muoversi in equilibrio sulle due ruote.Questa abilita’ li aiutera’ a districarsi meglio nei traffico veicolare anche nel futuro se useranno altri mezzi.
-Consente di vedere completamente lo spettacolo delle gare ciclistiche giovanili.
-Favorisce la creazione di posti di lavoro nel campo ciclistico(ciclofficine,noleggio),sportivo(altre specialita’),salutistico(ginnastica,running,massaggi),alimentare ecc.
Ci sarebbe molto da parlare sulla sicurezza dei ciclisti(strade malmesse,controllo delle forze dell’ordine,campagne di pubblicita’ per evidenziare la vulnerabilita’ dei pedalatori,la rivisitazione del rinnovo patenti attualmente ridicolo ecc) ma andrei esageratamente fuori tema del Convegno.Non mi rimane che ringraziarVi per aver ascoltato il lamento sconsolato dei ciclisti FCI Lazio.
- saluti Gianfranco Di Pretoro