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MATTIA,DOLCE MATTIA,CHE NE SARA' DI NOI CICLISTI? PDF Stampa E-mail
 
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MATTIA,DOLCE MATTIA,CHE NE SARA' DI NOI CICLISTI?

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Da: Gianfranco di Pretoro < Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. >
Inviato: venerdì 3 ottobre 2025 21:34
A:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Oggetto: MATTIA,DOLCE MATTIA,CHE NE SARA' DI NOI CICLISTI?

 

Gianfranco Di Pretoro                                                           Roma,3 10 2025

Federazione Ciclistica Italiana Lazio

Responsabile piste ciclabili e sicurezza

Email: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

                                                                                                 -Preg.to MATTEO SALVINI

                                                                                                   Ministro dei Trasporti

                                                                                                 -Preg.to FRANCESCO ROCCA

                                                                                                  Presidente della Regione Lazio

                                                                                                 -Preg.to ROBERTO GUALTIERI

                                                                                                  Sindaco di Roma                                                               

 

                          MATTIA,DOLCE MATTIA,CHE NE SARA’ DI NOI CICLISTI ?

                                                                       Lettera Aperta

Onorevole Ministro Matteo Salvini e Presidente Francesco Rocca,Signor Sindaco Roberto Gualtieri,capisco le Vostre difficolta’ in un momento complicato per la Nazione ma consentite un momento di sfogo ad un cittadino sofferente.Ieri a Roma,è stato investito ed ucciso Mattia Liguori mentre attraversava la strada in bicicletta(Foto 1).Un ragazzo di appena 17 anni,sensibile alle problematiche ambientali e della societa’,amante della musica e della liberta’ di pensiero.Lui era la punta di diamante del movimento ciclistico,di una generazione in via di estinzione,quella che preferisce pedalare invece di fermarsi nell’interno delle microcar(Foto 2).Il solo pensiero alla famiglia sofferente di Mattia, m’impedisce di stare zitto.Devo fare qualcosa affinche’ diminuiscano questi brutti incidenti.

 

La trascuratezza politica ad ampio spettro ci rende invisibili dagli altri utenti della strada.Siamo stanchi dei sporadici contentini o delle ciclopiche opere pluriennali lontanamente alla luce!Troppo spesso ci sentiamo presi in giro(Foto 3-4-5).Lo stesso Codice della strada pretende che noi occupiamo le piste ciclabili quando ci sono o tenere la destra della carreggiata.Niente da eccepire se le trovassimo in buono stato(Foto 6-7), invece ,sono spesso la via preferita per andare all’inferno.

 

Noi esistiamo come tutti gli utenti e quindi,vogliamo che sia riconosciuto il nostro spazio su tutte le strade come nel nord Europa.

 

In onore di Mattia Liguori,mi permetto di ribadire ,ancora una volta i miei consigli, per la sicurezza del ciclista in citta’ e fuori:

 

IN CITTA’

-Basta con l’assurdita’ italiana e romana in particolare,delle piste ciclabili ciclopedonali.Una pericolosa confusione(Foto 8-9).Ciclisti e pedoni possono convivere ma solo quando lo spazio è sufficiente per due corsie ben distinte(Foto 10-11-12).

-Gli attraversamenti della carreggiata devono essere consentiti solo attraverso il pulsante attivato dal pedone o dal ciclista non autonomamente o peggio senza(Foto 13).Nelle ore notturne,la zona dev’essere maggiormente illuminata(Foto 14).

-Le aree verdi permettono una mobilita’ ciclistica piu’ sicura.E’ decisivo,pero’,che le corsie di attraversamento siano asfaltate(Foto 15) e non con biostrasse e similari che si spaccano dopo poco tempo come avviene tuttora a Villa Pamphili(Foto 16).

-Sono tanti i giovani appassionati della bicicletta ma le famiglie frenano la loro intenzione per i pericoli della strada.Una grave lacuna che si ritorcera’ loro quando andranno in moto o in auto.L’abilita’ ciclistica vale piu’ di una racchettata!Eppure,voi politici continuate a costruire impianti costosi per i soliti sport.Per il ciclismo niente,proprio niente o quasi.I ragazzi delle nostre popolose periferie pedalerebbero felici e sicuri nell’interno dei CICLODROMI(Foto 17).E’ sufficiente l’anello asfaltato di 2.000 mt.per realizzare la casa del ciclismo.L’impianto con tanto di foresteria è polivalente e costa non piu’ di 1.200.000 Euro.Per una citta’ grande come Roma,ho sempre chiesto 4 Ciclodromi da collocare nei punti cardinali.Attendo la risposta da anni!

 

FUORI CITTA’,LUNGO LE STRADE EXTRA URBANE, VERSO LE METE TURISTICHE

-Le Ciclovie separate dalla viabilita’ ordinaria offrono una buona sicurezza(Foto 18).In Olanda,lo spazio si ricava spesso dalla bonifica delle cunette laterali,pericolosissime anche per i motorizzati(Foto 19).

-Quando la strada è stretta,nel nord Europa,è sempre ben evidente lo spazio per il ciclista.Sulla carreggiata è visibile la corsia ciclabile(Foto 20).Questa infrastruttura non restringe la strada perche’,in assenza del ciclista,il motorizzato puo’ invaderla.E’ sufficiente inserire questa novita’ nel Codice della strada o nel Regolamento viario regionale.Ultimamente,in Olanda,a causa della distrazione di chi guida,si è deciso di  collocare la banda rumorosa nella parte esterna della corsia(Foto 21).In tante strade italiane,la corsia predetta,gia’ esiste(Foto 22) e, pertanto va’ semplicemente completata con il logo della bicicletta e la banda rumorosa.E’ certo che questa corsia,offre al ciclista, una sicurezza di circa il 35%.

 

Distinti saluti

 

  1. Di Pretoro

 

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