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Risposta della Polverini alla lettera al Messaggero del Comitato No Corridoio Roma/Latina. PDF Stampa E-mail

 

 

 
 
 
TARQUINIA / 16-04-2010
AUTOSTRADA TIRRENICA, STOP AL PROGETTO / autostrada A12, altra vittoria per i cittadini. Maremma e Tuscia esultano


 
Ultime notizie Maremma e Tuscia: stop ad autostrada tirrenica, vittoria dei cittadini liberi - un altro colpo messo a segno dai cittadini. Dopo la delibera unanime del Consiglio Provinciale di Viterbo a dicembre scorso, a sostegno del documento presentato dal Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia e dal Comitato Amici della Maremma, contro l'autostrada che avrebbe devastato la fertile pianura costiera viterbese, è arrivato poche ore fa anche lo stop della Ragioneria Generale dello Stato contro l'inutile opera; secondo quanto riportato dal Sole 24Ore, infatti, Ministero dell'Economia e RGS hanno puntato l'attenzione sul rinnovo delle concessioni autostradali e in particolare su quella tra Anas e la Sat, piu' conosciuta come Tirrenica o "Spacca-Maremma".

Lo stop ordinato dalla Ragioneria, si sostiene, blocca il passaggio al Cipe per il rinnovo della convenzione, dal momento che a fronte di un costo dell'opera di 3,5 miliardi di euro alla fine della concessione (2046) e' previsto un "valore di subentro" rilevante (3,7 miliardi). Un costo che alcuni definiscono troppo elevato per le casse dello Stato. Tale valore di subentro sarebbe stato determinato dal fatto che il piano finanziario, stranamente, non prevede ammortamenti. Inoltre, non e' previsto ne' il potere di Anas di disporre la decadenza in caso di reiterate violazioni da parte del concessionario, ne' l'accollo del costo del progetto definitivo, nel caso in cui non sia approvato in sede di Conferenza dei servizi, al concessionario.

La Ragioneria insomma ha fiutato un pessimo affare per lo stato. Per Tarquinia al centro di un territorio già massacrato dalle centrali termoelettriche, il pessimo affare per lo stato si sarebbe tradotto in un altro colpo inferto alla salute dei suoi abitanti, anche grazie alla complicità del sindaco pro-tempore della città tirrenica Mazzola, che un'anno e mezzo fece votare alla sua silente maggioranza in Consiglio Comunale il sì all'autostrada in casa, aggiungendo inquinamento ad inquinamento. Alcuni giorni fa la vittoria contro il quarto gruppo della centrale di Torrevaldaliga Sud bocciato per iniziativa del Movimento No Coke Alto Lazio e del Forum Ambientalista, oggi l'autostrada. Piccole vittorie che dimostrano che uniti si può molto, anche contro i mestieranti della politica.

A questo punto la messa in sicurezza dell’Aurelia, diventa un diritto dei cittadini che l’aspettano da decenni. La sicurezza stradale dovrà essere una priorità per tutti coloro che fino ad oggi hanno rimandato questi lavori:l’adeguamento dell’Aurelia per evitare altri incidenti,altre morti.

Comitato Cittadini Liberi
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IMPEDIRE LA COSTRUZIONE DELL’INCENERITORE
CHIUDERE LA DISCARICA DI  RONCIGLIANO!!
 
Queste le novità: il TAR Lazio ha rinviato di circa un mese l’udienza di merito dei tre ricorsi presentati; la Corte dei Conti dopo la prima udienza del marzo scorso non ci ha ancora comunicato come e quando intende proseguire l’esame del nostro ricorso; a seguito del presidio che abbiamo svolto il 25 marzo sotto il tribunale di Velletri due nostri compagni sono stati ricevuti dal Procuratore Generale della Repubblica e pur non avendo ottenuto particolari rassicurazioni sui nostri esposti, abbiamo almeno potuto constatare che le carte non si sono perse.
 
Il 6 marzo abbiamo dato vita ad una buona manifestazione a Roma nei pressi della Prefettura ed i cittadini/e dei nostri territori sono stati presenti in misura significativa, insieme alle altre vertenze del Lazio con le quali vogliamo costruire un percorso contro le devastazioni ambientali e per l’autogoverno popolare.
 
Ora non possiamo non prendere in considerazione i noti cambi della guardia intervenuti nelle amministrazioni del comune di Albano e della regione Lazio.
Per quanto riguarda il comune competente per territorio la coalizione vincente in campagna elettorale ha manifestato una apparentemente unanime opposizione al progetto di inceneritore di Cerroni, per cui ora non ci attendiamo altro che il riscontro dei fatti conseguenti.
A livello regionale la Polverini sembra intenzionata a seguire la nefasta linea di più discariche e più inceneritori, già si parla di un quinto impianto di incenerimento come indicato da Alemanno e da Attila-Bertolaso. Su questo terreno la prospettiva non può che essere quella della contrapposizione frontale.
 
Ci aspettano nuovi passaggi di lotta per ottenere la chiusura della discarica di Roncigliano dopo trent’anni di seppellimento di rifiuto tal quale, l’esaurimento di sei invasi presunti regolari e di altri alla buona di dio, la distruzione di centinaia di ettari di terreno agricolo, ma soprattutto la cancellazione del mortifero progetto di inceneritore di Cerroni-ACEA-AMA,  in gara anche per l’oscar della truffa.
 
 
 
 
   AVVISO AI NAVIGANTI    
 
 
Fiumicino ha una storia che affonda le sue radici in tempi antichi testimoniata dai numerosi siti archeologici presenti nell’area, tra i quali spicca il Porto di Traiano, purtroppo ancora oggi di proprietà privata, in un territorio di notevole pregio anche dal punto di vista naturalistico. Una storia antica di grande sviluppo nel passato, e solo durante l’ultimo secolo Fiumicino è stata protagonista di un urbanizzazione legata sostanzialmente alle attività di pesca e agricoltura.
La mancanza di politiche di valorizzazione ha portato nel tempo ad una generale decadenza del territorio, collocando Fiumicino tra le periferie degradate della capitale, con una crescita determinata esclusivamente da un aumento della popolazione lento e costante, che dopo l’indipendenza comunale a seguito del referendum del 1992, ha subito un notevole incremento.
Tale crescita demografica, non accompagnata da un’adeguata rete di servizi e infrastrutture, ha portato però ad uno sviluppo incentrato prevalentemente sull’edilizia residenziale. Inoltre la tendenza degli ultimi anni al decentramento delle grandi aree commerciali in zone esterne alla capitale ha coinvolto Fiumicino con la realizzazione dei centri commerciali “Leonardo” e “Da Vinci”.
Viene da sé che la posizione strategica alla foce del Tevere, la presenza dell’aeroporto intercontinentale Leonardo Da Vinci e la vicinanza a Roma hanno reso nel tempo Fiumicino oggetto di ambiziosi piani di sviluppo, con investimenti sia pubblici che privati, che si sono concretizzati nella progettazione di opere e infrastrutture di dimensioni colossali. Il porto turistico, il porto commerciale, il raddoppio della struttura aeroportuale, l’interporto e il nuovo ponte su Fiumara Grande altro non sono che l’espressione di una discutibile prospettiva urbanistica e culturale.
In questo quadro si inserisce il Comitato Cittadino Fiumicino Resiste, che nasce spontaneamente in occasione della posa della prima pietra del porto turistico, ma che esprime la propria criticità verso la totalità degli interventi previsti, e crede fermamente che la valorizzazione del territorio debba essere rivolta alla conservazione dell’ambiente e non allo stravolgimento degli equilibri naturali della zona di foce, estremamente sensibile agli impatti antropici. Il Comitato esprime inoltre dissenso verso il tipo di gestione delle grandi opere le cui conseguenze, soprattutto per quanto riguarda il degrado della qualità ambientale che si riflette anche sulla salute, vengono subite dalla cittadinanza, la quale tuttavia riceve benefici minimi se rapportati a quelli degli investitori.
L’esigenza di approfondire il tema dello sviluppo urbanistico di Fiumicino ha portato all’organizzazione di un’assemblea volta a dare voce ad esperti dei differenti ambiti interessati per comprendere meglio le possibili conseguenze di queste grandi opere.
Il timore è che dietro le scintillanti prospettive di nuovi posti di lavoro, riqualificazione di aree degradate e prestigio per la città si nascondano in realtà scenari più cupi, con l’irreparabile cementificazione di un prezioso territorio e la cancellazione di spiagge e mare con il conseguente aumento dei disagi legati alla viabilità, all’inquinamento di aria, acqua e suolo, in un conseguente e generale peggioramento della qualità della vita.
 
                                                              “Il nostro è un paese senza memoria e verità,
                                                                  ed io per questo cerco di non dimenticare”
                                                                                                                    (P.P.Pasolini)
 
FIUMICINO: SVILUPPO O DEVASTAZIONE?
Contro la speculazione sul territorio, per una migliore qualita' della vita
Arrivano il porto turistico, il porto commerciale, l'interporto, il raddoppio dell'aeroporto, il corridoio C5, il nuovo ponte della Scafa.
Un incontro per cercare di comprendere cosa realmente rappresenta per il nostro territorio questo piano di sviluppo.
Interverranno:
- Comitato Fiumicino Resiste (Relazione introduttiva)
- Massimiliano Santi (circolo PRC-SE di Fiumicino) “Verso il faro di Portus”
- Paolo Tortora (Ricercatore Dip. Scienze della Terra Univ. Sapienza) "Il delta tiberino: origine, evoluzione e stato attuale"
- Daniele Nalbone e Ylenia Sina (autori libro “In Prima Persona”) “Lotte e vertenze dei Comitati Uniti del Lazio”
- Paula Felipe de Jesus (Urbanista LABUR) “Sviluppo urbanistico del litorale”
- Comitato Fuoripista “Raddoppio dell’Aeroporto di Fiumicino: opportunità o disastro per il Territorio?”
- Vanessa Ranieri (Presidente WWF Lazio) “Valutazioni ambientali: strumenti essenziali di pianificazione”.
- Lorenzo Parlati (Presidente Legambiente Lazio) “Fiumicino, no al nuovo porto alla foce del tevere ”Dossier sul porto turistico”
- Gualtiero Alunni (Comitato No Corridoio RM-LT ) ''il saluto dei Comitati Uniti del Lazio”
- Marco Papi (portavoce locale dei Verdi) “La Fiumicino che avremmo voluto”
 
ASSEMBLEA CITTADINA
Domenica 18 Aprile 2010 ore 17.00 a Fiumicino - Teatro Traiano via del Serbatoio 24
 
Iniziativa promossa dal Comitato Cittadino Fiumicino Resiste
                                                     www.fiumicinoresiste.com
ASSEMBLEA PUBBLICA MARTEDì 20 APRILE 
ORE 20.30 - MONTAGNANO - BAR “da NANDO”  
 
PRESIDIO CONTRO L’ INCENERITORE di ALBANO
DAVANTI ai CANCELLI della DISCARICA di RONCIGLIANO
VENERDì 23 APRILE ORE 9.00 Via Ardeatina
 

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano
 
 
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Questa è una lotta che rifiuta ogni delega, quindi se vogliamo vincerla dobbiamo partecipare tutti/e direttamente!
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COMITATO NO CORRIDOIO ROMA - LATINA
 
In allegato info e iniziative di/su tre vertenze del Lazio che insieme a noi lottano contro le devastazioni e le nocività. Il pezzo sull'Alto Lazio è ripreso da UnoNotizie.it
 
Ecosalutiresistenti
 
 
FIRMA on line: http://www.PetitionOnline.com/ppnoc1/
Il nostro blog: 
http://quartiereroma12.blogspot.com
http://www.facebook.com/profile.php?id=1616374864&ref=profile
A tutti gli organi d'informazione in indirizzo
A tutti i Comitati e a tutti i cittadini
 
Di seguito e in allegato il Comunicato Stampa in risposta alla lettera scritta dalla Presidente della Regione Lazio e pubblicata da "Il Messaggero".
ESR
 
 
COMUNICATO STAMPA
 
       Dichiarazioni di Gualtiero Alunni Portavoce del Comitato No Corridoio Roma – Latina
 
       Oggetto: Risposta alla Presidente Polverini in merito alla lettera pubblicata su “Il Messaggero”.
 
       Nelle “60 puntuali e dettagliate azioni di governo” riportate nella lettera Lei dichiara: “In particolare mi è chiarissima la necessità dell’adeguamento della Roma-Latina, non è più possibile assistere allo stillicidio di incidenti quotidiani. Mi impegno a mettere in campo da subito tutte le risorse disponibili per la messa in sicurezza dell’arteria”. Se ci fermassimo a questo, saremo d’accordo e Le consiglieremo di chiedere che gli 800 mln della quota pubblica per costruire l’autostrada Roma-Latina vengano stornati per l’adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina. Ma ha continuato: “sul piano della viabilità regionale andremo molto oltre: vogliamo riprendere il progetto del corridoio tirrenico meridionale da Fiumicino a Formia e realizzare la Cisterna-Valmontone”. In riferimento a quest’ultima affermazione, Lei in campagna elettorale dichiarava su SKY, facendo una enorme gaffe: “difatti pochi giorni fa l’ho percorsa nel tour elettorale”. Dato che per fortuna ancora non esiste, poteva almeno dichiarare che l’aveva sognata nei suoi incubi notturni!
      La riesumazione del progetto della Giunta Storace, che per la sua lunghezza di oltre 130 km verrebbe a costare almeno 4.000 milioni di euro, essendo in project financing, lo Stato e quindi tutti i cittadini “contribuiranno” per il 40%, sborsando1.600 milioni di euro per un’opera inutile, perché è nota a tutti l’impossibilità dell’ingresso a Roma e non si risolverebbe neanche costruendo il secondo GRA, che sposterebbe, danneggiando e aumentando le file, il traffico sulle altre consolari. Quindi, la buona amministrazione vorrebbe che s’intervenisse con l’unica soluzione sostenibile e cioè l’ottimizzazione dell’intermodalità, la riduzione dei tempi di percorrenza, dei costi e dell’inquinamento: la costruzione della metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea e il potenziamento delle attuali reti ferroviarie. Così facendo si porterebbe ad attuazione anche il Suo auspicio Presidente Polverini: “Una mobilità accessibile ed efficiente si garantisce con investimenti nelle infrastrutture del trasporto pubblico regionale e nel materiale rotabile. Solo così si potrà rilanciare il trasporto ferroviario da e verso la Capitale e le altre principali località laziali, e conquistare una effettiva integrazione ferro-gomma”.
      Le chiediamo di recedere da quanto ha ulteriormente dichiarato: “promuoveremo rapidamente un Accordo di programma quadro con il ministero delle Infrastrutture, il comune di Roma e le province del Lazio proprio per indirizzare le risorse su questi investimenti prioritari”.
Per non andare sulla cattiva strada La invitiamo, prima che prenda decisioni affrettate, a confrontarsi democraticamente con le Comunità locali, le Associazioni e i Comitati al fine di trovare insieme una soluzione condivisa e partecipata. Diversamente, come accaduto ai suoi predecessori, si troverà a dover fronteggiare una dura opposizione sociale degli agricoltori, degli ambientalisti, dei pendolari e delle comunità dell’agro romano e del pontino.
      Di potenziali “Attila devastatori” ne abbiamo avuti abbastanza, speriamo che la Regione Lazio avendo per la prima volta una donna come Presidente, voglia ascoltare i cittadini e non i soliti poteri forti speculativi.
      Aprile 2010
 
Nodi del COMITATO NO CORRIDOIO Roma-Latina