Home Proposte di Roma Ciclabile I Verdi verso la Costituente Ecologista.
I Verdi verso la Costituente Ecologista. PDF Stampa E-mail

1

Assemblea della Federazione dei Verdi del Lazio

Roma, 24 aprile 2010.

I VERDI DEL LAZIO PER LA COSTITUENTE ECOLOGISTA

La presente mozione unitaria è valida sia per l’assemblea dei Verdi della Lazio che per quella per il

rinnovo degli organismi di Roma.

Come Verdi del Lazio, dopo gli esiti del congresso nazionale di Fiuggi ed a norma di Statuto,

siamo chiamati a ricostituire gli organigrammi del partito per la Federazione Regionale e per la

Federazione Provinciale di Roma.

Affrontiamo questo momento di confronto e di ricostruzione subito dopo le recenti elezioni

regionali.

I Verdi tornavano a presentarsi con il proprio simbolo ed avevano da scontare quattro anni di

assenza effettiva dalla scena politica. A questo si deve aggiungere l’estromissione dei Verdi e dei

temi ecologisti dagli organi di informazione ed in particolare dal sistema monocratico dell’emittenza

televisiva nazionale.

Aspetti che sicuramente hanno condizionato l'esito elettorale.

E’ per questi motivi che ritengo un segnale incoraggiante, da non trascurare, il risultato che i Verdi

hanno raggiunto nel Lazio: 29.725 voti, pari al 1,21 %, con una punta di voti 25.099 pari al 1,46 %

nella Provincia di Roma dove abbiamo eletto un Consigliere Regionale nella persona del

Presidente dei Verdi Angelo Bonelli.

Il dato nazionale conferma questa tendenza ed i Verdi hanno eletto consiglieri regionali in

Toscana, Emilia Romagna e Marche che si aggiungono a quelli già eletti dell'Abruzzo e del

Trentino Alto Adige.

Ma il vero vincitore delle elezioni regionali è stato sicuramente il partito del non voto che per la

prima volta nella storia della Repubblica è il partito di maggioranza assoluta. E' il segnale senza

appello che la politica, come l’abbiamo sino ad ora conosciuta, non rappresenta più i problemi del

paese e dei cittadini.

Come Verdi abbiamo scelto di impegnarci in una radicale fase di ricostruzione per una proposta

politica efficace, quella della Costituente Ecologista, che dobbiamo portare avanti, anche nel Lazio,

con determinazione.

All’inizio di questo percorso abbiamo dovuto affrontare le elezioni regionali che possiamo dire di

avere superato dignitosamente.

Al contrario, vista la sconfitta di Emma Bonino alla presidenza, esprimiamo grande preoccupazione

per il futuro della nostra regione: riteniamo che questa destra arrogante e populista, che si

appresta a governare il Lazio, difficilmente saprà dare risposte al degrado morale, ambientale e ai

gravi problemi sociali che investono il nostro territorio.

Difficilmente possiamo credere che la Presidente Polverini decida di impegnarsi affinché il Lazio

ponga tra le priorità la lotta ai cambiamenti climatici, al degrado degli ecosistemi ed alla povertà

sociale; temi, che come sappiamo, sono strettamente connessi tra loro e dovrebbero essere

oggetto di scelte politiche coraggiose, capaci di assicurare un futuro, ambientale ed economico,

soprattutto alle generazioni che verranno.

Ma una cosa è sicura: nel Lazio, grazie anche all’opposizione seria e costruttiva che il Gruppo

regionale dei Verdi assicurerà, vigileremo con attenzione affinché la nozione fondamentale di

interesse collettivo non lasci il posto a proposte di governo tese all’affermazione di interessi

individuali, di clan o di corporazione, di cui questa destra è costantemente portatrice.

Difenderemo il rispetto delle regole e delle normative contro chi le vuole piegare ai propri interessi

personali.

Diversamente avremmo voluto che, insieme ad Emma Bonino, ci fosse un nostro impegno di

governo per una reale ricostruzione morale e ideale del Lazio.

Siamo preoccupati perché proprio l’ambiente potrebbe pagare pesantemente quella che rischia di

diventare una vera e propria aggressione alle regole ed alle normative di tutela del territorio e degli

interessi collettivi: è probabile che le scelte vengano effettuate sempre più in sede locale

rispondendo a logiche di scambio che ad esigenze di garanzia e partecipazione dei cittadini.

In campo urbanistico, ambientale e paesaggistico, il disastro potrebbe essere imminente e

dovremo sicuramente vigilare sullo sviluppo delle seguenti vertenze:

2

- Rimodulazione del Piano Rifiuti ed opposizione alla costruzione del Termoinceneritore di

Albano impianto che, se realizzato, dovrà fare riferimento alle nuove tecnologie ad emissioni

zero;

- Applicazione del Piano Casa con incentivi a chi investe contro la dispersione energetica ed a

chi realizza edifici che autoconsumano energia prodotta da fonti rinnovabili, comunque

impedendo che il Piano Casa si trasformi nell’ennesimo condono e si continui la costante

aggressione al territorio;

- Proseguimento delle politiche regionali a favore della realizzazione di impianti di produzione di

energia da fonti rinnovabili, contro il ritorno al nucleare nella regione Lazio ed in tutto il Paese;

- Impedire la realizzazione del Corridoio autostradale Tirrenico perché significherebbe

continuare a privilegiare il trasporto su gomma e non consentirebbe di reperire le risorse per

mettere in sicurezza la S.S. 148 Pontina;

- Iter legislativo ed amministrativo, già iniziato con la Giunta Marrazzo, per l’ampliamento del

Parco dell'Appia Antica, per l'istituzione di nuove aree protette quali il Terminillo, i monti

Predestini, Tolfa e i Monti Lepini, ed ancora per l'approvazione dei Piani di assetto dei parchi

esistenti;

- Ripresentazione della proposta di Legge

Norme concernenti gli impianti radioelettrici fino a” Relativa al Piano Regolatore per il posizionamento ed il

300 GHz e gli elettrodotti.

monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico.

La nostra opposizione in regione dovrà essere rigorosa e costruttiva con proposte che

contribuiscano al superamento della crisi economica, che è palesemente anche sociale ed

ambientale, con conseguente rilancio dell’occupazione e chiedendo con forza una riconversione

ecologica dell'economia ed una riforma etica della finanza.

Dobbiamo ora avere coraggio, a partire proprio dal Lazio che può proporsi come “laboratorio

politico”, di superare l’attuale forma partito dei Verdi e pensare alla nascita di una nuova forza

ecologista che, a partire dai territori, si rifaccia al modello di Europe Ecologie.

I Verdi, così come li abbiamo conosciuti, vanno superati per riunire tutte le migliori esperienze ed

intelligenze oggi sparse sul territorio per parlare a tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro del

Paese.

Occorre ripartire dalle realtà locali e da forme di partecipazione aperte e inclusive per ridare un

senso alla politica.

E' per questo che i Verdi, con questo obiettivo, anche nel Lazio non possono non guardare al

risultato delle molte liste civiche e delle liste Grillo che hanno una marcata caratterizzazione

ambientalista.

Servirà un lungo e duro lavoro, un bagno di umiltà e trasparenza, cercando di discutere con tutti i

movimenti e le forze politiche per capire cosa si può fare assieme per realizzare quelle politiche di

cui il Lazio e tutto il nostro Paese necessitano.

Come Verdi del Lazio dobbiamo contribuire a costruire concretamente un progetto di governo per il

Paese e, da subito, abbiamo il dovere di cercare di fermare le politiche distruttive di questa

maggioranza dalla privatizzazione dell'acqua al nucleare impegnandoci attivamente ed in prima

persona nella raccolta delle firme per la presentazione dei referendum per dire no alla

privatizzazione dell'acqua ed al ritorno al nucleare.

E ancora in questi giorni in Parlamento, hanno tentato di introdurre per Legge la possibilità che le

regioni diano deroghe al calendario venatorio con il vero fine di liberalizzare la caccia per far

sparare tutto l'anno. I Verdi si batteranno per fermare questo crimine contro la natura, contro la

vita.

Per perseguire tutti questi obiettivi dovremo tornare caratterizzarci come forza politica presente sui

territori attivando un’organizzazione articolata per aree locali ma, allo stesso tempo, caratterizzarci

per l’estrema competenza e conoscenza scientifica nell’affrontare le vertenze socio-ambientali con

la costituzione di gruppi di lavoro specifici.

Il progetto è ambizioso: dare il nostro contributo alla nascita di una nuova e forte forza ecologista,

che sappia recuperare all'impegno civile e politico le migliori esperienze dell’associazionismo in un

movimento federato per costruire una rete ecologista territoriale, libera, diversa e aperta che

sappia, senza confini ideologici, tornare ad avere la capacità di parlare a tutti i cittadini del Lazio e

dell’Italia.

Nando Bonessio, garante della Federazione dei Verdi del Lazio