L'Assessore allo Sport della Provincia di Roma sulla Formula 1 all'Eur. |
Sabato 08 Maggio 2010 15:43 |
Gran premio, Roma lancia il «mayday» a Monza L’assessore della Provincia capitolina: «A questo punto solo l’aiuto brianzolo può scongiurare il Gp» Civati: «Ma non ci sono ancora atti formali». Ingresso nel Comitato: il Comune vota stasera, ma è spaccatura â– volente o nolente, ha di fatto bloccato tutto. Che sia stata una tregua armata, come chiesto dallo stesso di metà febbraio con la delegazione brianzola. Oppure, più semplicemente, una priorità in grado di distrarre da ogni altra considerazione. «L’unica speranza, di fatto, era proprio quella di bloccare ogni discorso grazie ai risultati delle elezioni regionali», spiega Patrizia Prestipino a Sport e Turismo della Provincia di Roma, è stata una delle poche voci dichiaratamente fuori dal coro di chi, lontano dalla Brianza, ha da subito intonato il no al Gp dell’Eur. «L’esito delle urne però», prosegue la Prestipino, «Ã¨ stato molto diverso da quello che avremmo sperato. Ora si è composto un asse, quello tra Alemanno e la davvero molto difficile da piegare. Noi però andiamo avanti, anche se sappiamo che sarà dura». L’unica soluzione, secondo l’assessore provinciale, è un aiuto che arrivi da Monza. «Un’azione congiunta con Monza e la Brianza credo che possa essere l’unica carta da giocare. Penso a un’intesa con il Pd locale, penso innanzitutto a Civati nel Lazio il centrodestra ha i numeri per poter fare quel che vuole. A meno che, sempre dal nord, non si metta di traverso la Lega. Anche in questo caso però si devono attendere gli sviluppi della politica e mi riferisco alla possibile candidatura di Bossi In ogni caso, è certo che il potere di veto della Lega può essere importante». Chiamato in causa da Roma, Pippo Civati non si sottrae alla responsabilità : «Però in più di un’occasione, il presidente della Provincia di Roma, Zingaretti una posizione più tecnica. Nel senso che occorre avere sotto mano delle carte, dei documenti, altrimenti è meglio stare zitti. Inutile lasciarsi andare a dichiarazioni alla fa qualche politico monzese. Si rischia soltanto di generare il solito dibattito all’italiana, trovandosi poi di fronte a una bolla di sapone». Perché, sottolinea Civati, «l’unico dato politico reale, al momento, è che a Roma non esiste alcun atto relativo a questo Gp. Quell’area, come si sa, è oggetto di vincoli ambientali e di tutela del patrimonio monumentale. Occorrerebbero delle varianti urbanistiche per consentire la disputa di una gara, ma queste varianti al che i promotori del Comitato si sarebbero aspettati. Le opposizioni in consiglio non hanno fatto mistero di nutrire più di un dubbio sull’opportunità di dar vita a un nuovo ente. La firma del rinnovo sino al 2016 da una parte, il peso specifico della stessa Provincia (giudicato del tutto relativo) nella battaglia per l’autodromo dall’altra. Questi i due punti su cui si è poggiata la posizione della minoranza, che però nella seduta di questa sera potrebbe limitarsi all’astensione nel momento del voto. Questo perché, come spiegato nell’ultimo consiglio, l’importanza del Comitato viene vista sì priva di benefici, «ma anche inutile e tanto marginale da non potere generare danni». Con la conseguenza che il via libera dovrebbe infine arrivare, mutilando però anche questo strumento della compattezza politica necessaria per garantire poi efficacia di intervento. Stefano Arosio www.ilcittadinomb.it On line tutta la vicenda del Gp di Roma PRESTIPINO molto diverso da quello che avremmo sperato. Ora si è composto un asse, quello tra il sindaco Alemanno e il presidente regionale Polverini, che sarà davvero molto difficile da piegare». CIVATI delle carte, dei documenti, altrimenti è meglio stare zitti. Inutile lasciarsi andare a dichiarazioni alla bravehart, come invece fa qualche politico monzese. Si rischia il solito dibattito all’italiana» momento non sono state nemmeno richieste. Per giunta, qualora dovessero essere fatte, si dovrà necessariamente intraprendere anche una corsa contro il tempo». Perché, come ha spiegato di recente Gianni Alemanno ultimo per lo start del Gran premio romano è proprio quello del 2013. «Resta il fatto», prosegue Civati, «che occorrerebbe evitare tante “sparate” inutili. anche parlato di una cabina di regia nazionale, mi piacerebbe capire che fine abbia fatto quella proposta. La verità è che tutto rimane in alto mare e a Roma si vive di una situazione caotica, anche da un punto di vista politico. Detto questo, bisogna evitare che proprio la politica consenta di procedere in barba a vincoli e normative. Perché, si sa, il business troppo spesso riesce a farla da padrone». Con l’organizzazione del Gp dell’Eur, che al di là di quello che spot mediatici ad hoc vogliono far passare è tutt’altro che immune da contrasti e ambiguità , si rende ancor più necessaria e opportuna una fermezza di strategie e azioni. Per un’opposizione efficace, però, al momento mancano le condizioni. Perché sia una gara ad armi pari, Monza dovrebbe liberarsi della zavorra che viene dalla vacatio in sede di presidenza di Aci Milano. Il commissariamento, ma soprattutto le divisioni intestine in vista delle prossime elezioni, sottraggono tempo ed energie a chi dovrebbe ora guardarsi dall’insidia più grande. E per la consuetudine di occuparsi innanzitutto dei problemi più vicini, la questione Roma viene inevitabilmente relegata in secondo piano. Con conseguenze che di settimana in settimana rischiano di divenire ingestibili. E mentre l’Aci di Roma precisa che il verosimile inserimento della tappa romana del Rally d’Italia 2011 nulla ha a che vedere con una possibile gestione di Flammini sulle strategie politiche da seguire. È di fatti slittata la discussione in aula per l’ingresso del Comune nel Comitato Insieme per l’autodromo. La seduta dello scorso giovedì ha rimandato l’odg atteso e sollecitato in primis da a lunedì. Quando ha trovato un’accoglienza ben più tiepida di quello La Ferrari di Alonso, e tutta la Formula 1, sempre più vicine a Roma Quando si dice “corsi e ricorsi”. Proprio un anno fa in Malesia si consumò la “beffa” del muretto Ferrari che portò al trasferimento di Luca Baldisserri ad altri incarichi all’interno del team. Quest’anno il “muretto” rosso è stato ancora protagonista in negativo con le scelte scellerate durante le qualifiche che hanno poi avuto pesanti ripercussioni sulla gara. Tra i sussurri e anche qualche “grido” all’interno della stanza dei bottoni c’è stato anche chi ha ammesso di affidarsi “troppo” ai computer. Forse un vecchio marinaio, capace di sentire e giudicare il vento, avrebbe fatto meglio in tema di previsioni. Sicuramente meglio dei tanti e troppi “radar” che, ormai è straprovato, non ne azzeccano una. Il mondiale prima di trasferirsi in Europa fa ancora tappa in Oriente. Si correrà a Shanghai, su una pista dove chi ha velocità di punta da sfruttare potrà fare la differenza. Quindi ancora una sfida tra Red Bull, Mc Laren, Ferrari, Mercedes. La quarta tappa del Mondiale può però cominciare a delineare i veri valori in campo. La Red Bull ha dimostrato di avere tutti i numeri per stare davanti a tutti ma deve trovare quall’affidabilità che come in Malesia le ha permesso di fare doppietta. La McLaren è sicuramente la più veloce del lotto, ma non sempre velocità di punta più elevate, automaticamente, significano migliori tempi. Hamilton, letteralmente graziato nel giorno di Pasqua per le sue scorribande sul rettilineo malese, e Button possono però essere protagonisti veri. In casa Mercedes, al di là dei rassicuranti sorrisi, qualche crepa in realtà si scorge. Tutto ruota attorno alle prestazioni di Schumacher. Da lui ci si aspettava e ci aspetta tanto, ma sino ad ora le prestazioni migliori sono arrivate da Nico Rosberg. Questo avrebbe fatto aumentare la tensione in seno al team soprattutto nei rapporti tra Norbert Haug e Ross Brawn, che i bene informati vedono sempre più distanti. Ed eccoci alla Ferrari. Domenicali ha richiamato tutto il team ad una maggiore concentrazione dopo le distrazioni metereologi che malesi. Qualche preoccupazione per la rottura del motore di Alonso e soprattutto per il numero di motori sin qui impiegati, troppi per quattro gare. Sulla vettura dello spagnolo verrà montato quasi sicuramente il propulsore che era stato utilizzato in gara in Bahrain. Le temperature non eccessivamente alte della Cina potrebbero essere compatibili con lo sfruttamento di quell’otto cilindri. Sulla vettura di Massa invece nessuna variazione motoristica. In Cina però la Ferrari potrebbe presentare un primo considerevole pacchetto di sviluppo aerodinamico in grado di contrastare le migliori prestazioni di qualche avversario. Forse anche il nuovo sistema, mutuato dalla Mc Laren, in grado di mandare in stallo l’ala posteriore sui lunghi rettilinei per garantirsi maggiore velocità . La Cina dunque diventa un primo vero banco di prova e di verifica delle possibilità di successo della casa di Maranello che è comunque in testa ad entrambe le classifiche, costruttori e piloti. Tanti elementi dunque di interesse e di attesa prima dello stop di 20 giorni che porterà al via della stagione europea col doppio impegno di maggio prima a Barcellona poi a Montecarlo. Il Mondiale 2010 entra davvero nella sua fase decisiva. Chi guadagna o chi perde punti potrebbe veramente giocarsi già carte decisive per il traguardo finale. *vicedirettore RaiSport FORMULA |