Alberi a protezione del clima, la Pianura padana faccia come l'Australia Stampa

Alberi a protezione del clima, la Pianura padana faccia come l'Australia

Il primo ministro australiano Scott Morrison, ha annunciato di aver finanziato un piano per piantare oltre un miliardo di nuovi alberi per aiutare a raggiungere gli obiettivi climatici decisi nell’ultima conferenza internazionale sui cambiamenti climatici di Parigi

 
di Renato Reggiani 21 marzo 2019,17:42
foreste cambiamenti climatici
Afp
Foreste, Australia

Gli alberi sono l’unico sistema veramente efficace che abbiamo oggi per diminuire l’inquinamento da gas serra come la CO2 ( anidride carbonica), ci servono più alberi, più superfici verdi, più orti urbani e domestici . Ma piantare alberi non è solo una fantastica scelta altruistica per aiutare i nostri figli e lasciare un mondo ricco di biodiversità, è anche una scelta “egoistica” nel senso che gli alberi producono da subito grandi quantità di ossigeno permettendoci di respirare meglio ed assorbono per ogni tonnellata di nuova massa legnosa che si sviluppa, fino a 1 tonnellate di CO2 rimuovendola dall’aria e la fissano per secoli nel loro tronco. Si considera una resa media di 1,2-1,4 p € er ogni euro investito nel verde, ma a New York o in grandi metropoli come Milano o Roma questo valore può raggiungere anche i 5 € (dati Urban Forest Research).

Le foreste e la loro cura sono una grande occasione di sviluppo economico e di lavoro.  La Pianura Padana e le sue città sono una delle regioni europee con il più alto tasso di mortalità legato all’inquinamento. Sostituire le foreste di capannoni abbandonati che infestano Veneto, Lombardia e Piemonte con nuove e rigogliose foreste di pianura e fondovalle, che un tempo ricoprivano quei luoghi,  sarebbe un’ impresa meravigliosa anche in Italia. In Olanda a Rotterdam nell’elegante quartiere di Kralingen è stato piantato un bosco di centinaia di ettari che dopo 60 anni è diventato anche una grande attrazione turistica.

 

Piantare un miliardo di nuovi alberi tra città e pianura, avrebbe un impatto fantastico sull’inquinamento e sul miglioramento della qualità della vita per le popolazioni che sarebbero coinvolte dal progetto.

 

 

Foreste, Australia (AFP)

 


Attenzione però, nell’infinita biodiversità vegetale occorre selezionare gli alberi più adatti a crescere in città, perché magari perdono poche foglie in inverno riducendo i costi legati alla raccolta delle stesse o più adatti ad assorbire il rumore ed essere piantati lungo le strade. Esistono alberi più adatti al clima dei prossimi anni, più resistenti ai cambiamenti ambientali e di temperatura, e soprattutto nelle città per massimizzare i benefici occorre scegliere l’albero giusto al posto giusto.

 

È stato calcolato dal Worldwatch Institute anche un valore economico dell’albero in città,  nell’arco di 50 anni di vita, un albero può generare € 20.000 in ossigeno, € 22.500 per il riciclo dell’acqua, € 40.000 per la bonifica dell’aria dall’inquinamento, per un guadagno totale di quasi 100.000 € per ogni albero, senza contare tutti gli altri vantaggi non misurabili economicamente.

 

Gli alberi puliscono l’aria che respiriamo dalle micidiali polveri sottili, producono ossigeno, aumentano la biodiversità, ci proteggono dal rumore, riducono i consumi legati al riscaldamento ed al raffreddamento anche del 20%, assorbono fino al 50% dell’acqua in caso di temporali, l’umore di chi abita accanto a viali e giardini è migliore e riducono la depressione. Cosa stiamo aspettando ad iniziare l’unica grande opera veramente essenziale e non rinviabile, un piano straordinario per piantare e curare un miliardo di alberi nelle città e territori urbani italiani, farebbe la differenza e lascerebbe un tesoro prezioso ai nostri figli.