Piano Strategico della Mobilità Ciclistica. Proposto dal Coordinamento Roma Ciclabile. Stampa

Piano Strategico della Mobilità Ciclistica

Il “Coordinamento Roma Ciclabile” chiede

all’Amministrazione Comunale un maggiore impegno nel promuovere l’uso della bicicletta per favorire una mobilità urbana sostenibile.

 

Ricorda che è necessario promuovere molte azioni contemporaneamente per questo obiettivo (dalle infrastrutture, all’intermodalità, alle zone 30, al bike sharing, all’informazione e educazione ecc.). Ricorda a questo fine l’importanza del Piano Quadro della Ciclabilità, che è stato redatto e approvato da molti Municipi, e la necessità rendere subito operativo questo strumento fondamentale. Anche tenendo conto dell’elaborazione in corso del Piano Strategico della Mobilità Sostenibile, nel quale la ciclabilità deve avere un posto di assoluto rilievo.

 

Chiede perciò di approvare immediatamente il Piano Quadro della Ciclabilità Cittadina in Consiglio Comunale

 

 

con l’obiettivo di raggiungere, nel medio periodo (5/7 anni), le percentuali europee di utilizzo della bicicletta negli spostamenti urbani (10/12%). Ricordiamo che, nei recenti finanziamenti per l’acquisto di nuove bici, Roma è risultata prima, con 1.500 nuove bici. Ricorda però che un Piano è efficace soltanto se è accompagnato da una reale attività di programmazione.

 

 

Chiede pertanto che l’amministrazione si impegni, all’interno del Piano triennale delle Opere Pubbliche, ad elaborare un vero e proprio

 

Piano triennale della rete ciclabile

 

 

Solo in questo modo, associando pianificazione e programmazione, la ciclabilità diventa un obiettivo strategico e produce risultati effettivi.

Per assolvere a questi compiti è importante rafforzare la struttura tecnica di cui dispone il Comune, anche integrandola con risorse esterne appropriate alle esigenze dei diversi compiti da svolgere, e la partecipazione dei cittadini e delle associazioni attraverso il tavolo tecnico. I cittadini devono conoscere e partecipare direttamente all’attuazione del Piano Quadro, allo sviluppo dei progetti, dalla fase preliminare fino alla loro realizzazione e gestione.

Il nostro obiettivo è quello di contribuire, insieme naturalmente al potenziamento del trasporto pubblico (più corsie preferenziali), attraverso una effettiva rete di percorsi ciclabili protetti, a cambiare la mobilità a Roma, sull’esperienza di moltissime altre città in Europa e nel mondo (Barcellona, Berlino, Parigi…), riducendo la circolazione di auto private. Un obiettivo che deve vedere coinvolti tutti: pedoni, ciclisti, commercianti, aziende di trasporto, diversamente abili, motociclisti e automobilisti. Nell’interesse di tutti, i cittadini devono assumere comportamenti responsabili, ma gli Amministratori devono svolgere il ruolo che gli compete: lavorare per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente.

 

 

Proponiamo un percorso virtuoso

 

articolato secondo i seguenti punti:

 

1)           Approvare il Piano Quadro della Ciclabilità, già approvato in tutti i Municipi, in Consiglio Comunale, in modo da applicare finalmente la legge n. 13/90 regionale e la n. 366/98 nazionale, che prevedono, nelle nuove strade o nella manutenzione straordinaria di quelle vecchie, la realizzazione di corsie ciclabili e il 10% dei parcheggi alle bici.

2)           Coordinare e integrare la sua realizzazione con tutte le altre forme di dissuasione del traffico di auto private: isole pedonali, zone a traffico limitato, isole ambientali (30 km) protette con dossi, nelle zone residenziali, in prossimità di scuole, ospedali, parrocchie, nelle aree verdi, utilizzando i marciapiedi larghi per percorsi ciclopedonale; creare itinerari, percorsi segnalati, se possibile in sede propria o promiscua; prevedere stalli di biciclette in tutte le realtà. Prevedere la pista ciclabile in tutti i corridoi della mobilità: Togliatti (il progetto originale prevedeva il tram nello square centrale e la ciclabile all’esterno), Laurentina, Nomentana, dove era finanziata (e nonostante la raccolta di 1.000 firme, il finanziamento è stato cancellato).

3)           Attivare i mobility manager, attraverso il coordinamento Atac, nella distribuzione del questionario ai lavoratori, per verificare le potenzialità d’uso della bicicletta. Tenendo conto della esperienza positiva fatta alla F.A.O., dove oltre 100 lavoratori vanno a lavorare in bici tutti i giorni, avendo un parcheggio nel cortile, spogliatoio e docce.

4)          Inserire una norma nel Regolamento Edilizio che consenta di parcheggiare le bici nei cortili condominiali.

5)           Bike Sharing da realizzare, sulla base delle esperienze di Milano e Parigi, in tutta la città, con la prima mezz’ora gratuita (l’associazione non vedenti ha chiesto il tandem, per poter andare in bici).

6)           Intermodalità bici + mezzo pubblico: bici al seguito gratuite, tutti i giorni, in orari compatibili, anche sui tram e sui bus di periferia; completare gli stalli nelle stazioni metropolitane/ferroviarie, con percorsi di adduzione alle medesime in sicurezza; collegare le stazioni Balduina/S. Pietro nella sede della ferrovia dismessa, sopra la FM3, coinvolgendo in un tavolo tecnico, oltre ai Ciclisti, le aziende di trasporto e i Municipi.

7)           Il Cicloturismo, nella città più bella del mondo, deve essere sviluppato, con piano parcheggi negli alberghi, assistenza, itinerari tematici. Realizzare ciclostrade che consentano di raggiungere le maggiori località turistiche, dando priorità al collegamento di Roma con il mare, lungo il Tevere, alla litoranea, al Giro delle Mura Aureliane, al Gran Sentiero Anulare, che colleghi Parchi e Ville Storiche. Coinvolgere in questo progetto gli enti locali dell’area metropolitana, provincia, regione e Ministero dell’ambiente.

8)           Realizzare i Ciclodromi, spazi dove giovani possano allenarsi in sicurezza, in tutti i municipi, chiudendo 2/3 volte la settimana al traffico alcuni circuiti;

9)           La sicurezza è un argomento fondamentale. Bisogna garantire la vigilanza della piste ciclabili, che potrebbe essere svolta dai vigili urbani (anche con telecamere), la manutenzione e la pulizia.

10)      Fare campagne di sensibilizzazione dei cittadini, rivolte ad informare e ad educare (per cambiare le cattive abitudini di quei romani che usano l’auto anche per acquistare le sigarette a 500 metri); fare educazione stradale nelle scuole, soprattutto nelle medie, dove i giovani non hanno ancora i motorini.

 

 

E’ fondamentale, per attuare questa strategia, il coordinamento degli assessori competenti: Ambiente, Mobilità, Urbanistica e Lavori Pubblici

 

 

Nel passato abbiamo avuto molte esperienze negative (fra tutte ricordiamo il progetto dell’assessore all’ambiente per una ciclopedonale sul marciapiede larghissimo di Viale Aventino, mentre l’assessore all’Urbanistica realizzava vasche in cemento sul medesimo marciapiede).

I fondi per realizzare il piano quadro della ciclabilità possono arrivare alle Amministrazioni locali dal Ministero dell’Ambiente e dalla Comunità Europea. Ricordiamo anche che l’art. 208 del codice della strada prescrive che il 10% delle multe sia finalizzato agli utenti deboli, diversamente abili, pedoni e ciclisti.

 

 

Su questa strategia offriamo la nostra esperienza e collaborazione, per realizzare il sogno di “ ROMA CICLABILE”