Comunicato congiunto delle Associazioni e Ciclisti. Stampa

13.mag.2010 Comunicato congiunto delle associazioni e dei coordinamenti

Al sindaco Gianni Alemanno
All’assessore all’Ambiente Fabio De Lillo

L’approvazione del piano quadro della ciclabilità rappresenta un importante passo in avanti per promuovere l’uso della bicicletta

Deve essere ben chiaro che l’amministrazione comunale si sta impegnando con questo Piano, davanti a tutti i cittadini, per raggiungere questo obiettivo. L’abbiamo fortemente voluto e abbiamo collaborato, come cittadini e associazioni, per disegnarlo. Prendiamo molto seriamente questo impegno e a nostra volta, continueremo a lavorare per migliorarne i contenuti, sia nella fase di partecipazione prevista dal regolamento comunale prima dell’approvazione del Piano in consiglio comunale, sia nella fase ben più impegnativa della sua attuazione.

Ci riserviamo di intervenire più attentamente sui contenuti del Piano, dopo averlo studiato bene e valutato. Ma fin d’ora facciamo alcune osservazioni critiche di carattere generale e vogliamo essere ben chiari su alcuni punti:

1) Poca chiarezza sulle risorse da investire
Il Piano prevede una serie articolata di interventi, sulle infrastrutture e sui servizi, fa una ipotesi di costi, ma dà indicazioni molto generiche sulle risorse di cui potrà disporre per attuare quello che prevede. Gli strumenti di attuazione appaiono assolutamente inadeguati. Si parla di raccordo con le politiche della mobilità, con l’urbanistica e il nuovo piano regolatore, ma le capacità di coordinamento dell’assessorato all’ambiente, da cui il Piano dipende, si sono dimostrate fino ad ora inconsistenti. L’ufficio ciclabilità è un punto di riferimento importante, ma andrebbe assolutamente potenziato per l’importanza del lavoro da svolgere. Si conta sui programmi integrati, ma sappiamo che i pochi programmi integrati avviati quattro anni fa sono fermi e non ne sono stati avviati altri. Nel frattempo si impegnano ingenti risorse (il doppio di quelle necessarie ad attuare l’intero Piano della ciclabilità!) per un opera come il megaparcheggio sulla stazione Termini. Quale messaggio si dà ai cittadini? Venite al centro con la macchina o con la bicicletta?

2) Reale impegno politico dell’intera macchina amministrativa
Il Piano prevede due scenari, a breve e medio termine. Ma quello a breve è in gran parte costituito da opere e servizi già finanziati, non si prevedono molte altre risorse oltre a quelle già impegnate. Noi pensiamo invece che l’efficacia del Piano dipenda dalla consistenza delle trasformazioni che produce proprio a breve termine, dall’impatto forte sul sistema della mobilità, per rendere chiaramente visibile a tutti i cittadini che la bicicletta è una alternativa possibile e che le opere fatte sono effettivamente utili. Il Piano poi prevede una fitta rete locale, fatta di percorsi segnalati a terra. Benissimo, il costo è praticamente zero, ma sappiamo che l’attuazione non è facile in una città assediata dalle auto che corrono e che parcheggiano ovunque e in doppia fila. Chi farà queste reti locali? I municipi? Che impegno, prima di tutto politico, metterà il Comune per affrontare un compito del genere?

3) Interventi per la messa in sicurezza delle strade
Il Piano è una componente di un sistema di mobilità sostenibile. Che aiuta ma che per funzionare richiede a sua volta che il traffico di questa città, aggressivo e insostenibile, venga governato. L’Assessorato all’ambiente deve essere consapevole che, se non è in grado di orientare l’intero sistema della mobilità per garantire più sicurezza per tutti, e per i pedoni innanzitutto, vedrà fallire anche il suo Piano della ciclabilità. Chiediamo che si impegni con l’assessorato alla mobilità perché si istituiscano le zone 30 in tutti i quartieri, più ZTL e ZTPP, più aree pedonali. La rete ciclabile non può essere una “riserva indiana” in una città ostaggio delle automobili;

4) Adeguamento del servizio di bike-sharing agli standard europei
Fra i servizi, il bike-sharing deve essere assolutamente rilanciato come servizio alla città e non come noleggio bici. Deve cambiare la sua gestione. E’ insensato far pagare la prima mezz’ora d’uso, deve esserne facilitato l’accesso integrato con il trasporto pubblico locale, deve fare effettivamente massa critica, deve essere ovunque.

5) Necessità di una svolta culturale
Bisogna inoltre investire in cultura, e il Piano su questo non dice nulla. Bisogna promuovere l’uso della bicicletta, a partire dalle scuole, anche per il gioco e lo sport, perché deve cambiare la cultura dei cittadini, deve essere comune sentire che l’automobile non ha futuro nelle nostre città, che lo spazio pubblico va rispettato, che dobbiamo cambiare le nostre abitudini se vogliamo vivere meglio insieme.

6) Maggiori poteri all’ufficio ciclabilità
Chiediamo che l’Ufficio ciclabilità, una volta approvato il Piano, sia convocato in tutte le conferenze dei servizi che riguardano i Piani urbanistici e le opere pubbliche, per controllare che vengano attuati gli interventi previsti per la ciclabilità, e che il suo parere sia vincolante per l’approvazione dei Piani e delle opere.

Le associazioni che promuovono l’uso della bicicletta faranno la loro parte.
Ribadiamo il nostro impegno affinché questo Piano, migliorato dove necessario, diventi effettivamente uno strumento vincolante per tutte le politiche dell’Amministrazione e si realizzi in tempi certi e brevi. Vigileranno sull’operato di questa Amministrazione e la giudicheranno. Eserciteranno la loro pressione con tutti gli strumenti possibili, con le loro biciclette sulla strada.