Venerdì 03 agosto 2007 Le Nuove Frontiere del Ciclismo su Strada Elaborate da Gianfranco Di Pretoro
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LE NUOVE FRONTIERE DEL CICLISMO SU STRADA
PREMESSA
Il ciclismo agonistico su strada ha ampi margini di crescità perchè sa’armonizzare il passato, il presente ed il futuro,và oltre la tirannia del motore senza rinunciare al fascino della velocità , del coraggio e dell’avventura.Il vero problema non è il doping,comune in tanti altri sport,ma la mancanza di IDEE dei signori che lo gestiscono.La società è profondamente cambiata meno che il ciclismo,questo è veramente paradossale! Il risultato è che il Giro,il Tour,la Vuelta,il Mondiale e qualche Classica blasonata vivono di luce propria ma per gli altri eventi solo qualche “trafiletto†che non paga certamente i tanti sacrifici. Il rischio?La totale implosione del movimento,di quello minore in particolare,causato dalla potenza organizzativa di tre società per azioni che potrebbero autogestirsi alla faccia dell’U.C.I.
OBIETTIVO
a)Uscire dalla confusione fra U.C.I. ed Organizzatori,Squadre piccole e grandi,corridori,doping. b)Dare ai corridori la centralità che meritano. c)Proporre ai giovani un ciclismo agonistico su strada più adatto alle loro mutate abitudini. d)Offrire al pubblico presente,protagonista quanto i corridori,uno spettacolo visibile e vivibile.
PROPOSTE
1 GIOVANI (adolescenti intorno ai 15 anni).Tanti interessi,poco tempo a disposizione. Gran parte praticano sport in luogo chiuso e della durata massima di 2 ore. Questo ciclismo non li coinvolge.E’ importante ripartire dai punti d’incontro in ogni municipio o comune per comunicarsi la loro passione per la bicicletta.Chi non ricorda il piacere di sfidarsi sulle strade vicino casa! 2 CICLODROMI e CIRCUITI BREVI.Bastano poche strade asfaltate scarsamente trafficate da chiudere anche a tempo e gestito dalla società sportiva. Tutte le gare che non si sviluppano in linea come la Milano-S.Remo ecc.,dovrebbero svolgersi o concludersi in circuito per favorire il pubblico presente.Quanto alla lunghezza questo non dovrebbe superare i 5 km. 3 ARMONIA.Tutte le componenti del ciclismo devono evitare pazientemente l’autogestione,fonte primaria di conflitti.Ognuno deve fare un percorso di crescita nel proprio ambito ed avviare un coordinamento efficiente.In particolare: -l’U.C.I. deve snellire i regolamenti,uniformare i punteggi assegnati nelle varie gare ed evitare l’ingessamento europeo dell’attività . -gli organizzatori sono chiamati a rinnovare il ciclismo in piena autonomia. -l’associazione dei corridori deve chiedere più rispetto a chi nonostante tutto è il protagonista dell’evento. -le società sportive per far crescere il ciclismo in modo menageriale. -tutti per favorire il principio di rotazione meritocratica con parametri condivisi. 4 RIDURRE.Meno chilometri di gara,meno ore di gara(al massimo 4 ore),meno giorni di gara, meno trasferimenti durante le corse a tappe,meno metri di dislivello nei tapponi. Più umanità ,più ritmo,più spettacolo.
5 SICUREZZA.Dire che il ciclista è la vera vittima del sistema non è un’assurdità !Basta vedere i cerotti sul corpo dei partecipanti all’ultimo Tour. Gli organizzatori,anche quelli più noti,fanno poco su questo fronte.Meno ancora l’associazione dei corridori che dovrebbe pretendere più rispetto per i propri assistiti. Sono convinto che sia giunto il momento d’inserire la figura dell’Ispettore di percorso. 6 AUTOGESTIONE.Chi non ha la fortuna di ricevere i soldi dagli sponsor più conosciuti o dai Diritti televisivi rischia ogni anno di non realizzare l’evento. L’organizzatore deve lavorare in modo professionale,offrendo uno spettacolo degno di essere vissuto dietro il pagamento del biglietto d’ingresso. 7 DOPING.Esiste per una serie di ricatti,falsità e connivenza.Tante chiacchere ,tanti squallidi personaggi ed a pagare solo il ciclista.Ci sono tante argomentazioni per urlare ingiustizia.Mi auguro che si faccia avanti qualche capace avvocato per chiedere di : -depenalizzare l’uso di sostanze dopanti visto che trattasi solitamente di frode sportiva perchè,danneggia gli avversari ed il proprio fisico.Solo se nella gara è inserito il gioco scommessa o trattasi di spaccio allora dovrebbe scattare il reato penale. -bandire ogni controllo al di fuori di quelli previsti al termine della gara.Non è assolutamente accettabile che nessuno si ribelli verso la normativa che prevede la reperibilità in ogni momento del corridore.E’ una vergogna.Meglio fare il lavavetri che rinunciare alla propria privacy. Lo stesso dicasi per le plateali invasioni negli hotel. alle 6 del mattino. E’ fondamentale invece,che si nomini un’organismo valido per tutte le nazioni,fornito di laboratori di ricerca e d’indagine per dare risultati precisi e tempestivi. La procedura punitiva và semplificata come segue: a)la prima volta che l’atleta incappa nella positività del doping và perdonato solo se confessa e rivela il nome di chi gli ha fornito la sostanza,altrimenti si prende due anni. b)alla seconda positività ,radiazione dell’atleta senza tanti rimpianti. c)gli ex dopati,infine,dovrebbero impegnarsi per convincere i giovani a non farlo mai! NB:basta con le malattie che giustificano l’assunzione di certi farmaci.Chi stà male si cura a casa altrimenti esce dal mondo delle corse visto che nella vita ci sono tante belle cose da fare. 8 PRO TOUR.Una bella idea,sviluppata in modo superficiale,che soddisfa pochi e danneggia molti. Non si devono selezionare così tante squadre sulla base della loro forza economica ma permettere a tutti gli aventi diritto di crescere guadagnando i punti nelle gare. 9 CAMPIONATO DEL MONDO.Un grande evento da non perdere ma solo da modificare! Meno chilometri totali(al massimo 200),meno km per giro(al massimo 8). Il mondiale và effettuato prima del Tour per consentire alla squadra del corridore vincente di presentarlo nelle altre gare della stagione e non alla fine. 10 BICICLETTA.Và liberalizzata la creatività artigianale. L’U.C.I. deve solo verificare che la bicicletta sia conforme ai dettami di sicurezza attraverso vari test.L’evoluzione tecnica del mezzo fa’ parte della crescita del movimento! 11 ASSOCIAZIONE DEI CORRIDORI.Mi sembra inesistente o quasi,capace di condannare il ciclista dopato senza chiedersi perchè e come.Ci vogliono persone appassionate e competenti, in grado d’ interloquire con gli organizzatori e le squadre. Si fa’ poco sul fronte della sicurezza,dei diritti economici ed assicurativi del ciclista,del rispetto della persona con la sua famiglia.Nemmeno chi stà agli arresti domiciliari è schiavo come il ciclista.Vergogna! 12CICLISTA.Merita rispetto anche in questo momento che il fango del doping gli deturpa l’immagine.E’ l’eroe dei nostri tempi ed il pubblico lo sa’ perche’ rischia tanto per farci sognare!
Gianfranco Di Pretoro 8/2007
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