Intervento di Bike Sharing Roma su Testaccio e Bike Sharing Stampa
Gentili 'soci', vi vorrei sensibilizzare su due questioni molto importanti che in questi giorni vedranno decisioni che speriamo non siano sbagliate.

1. il bike-sharing: sta succedendo davvero l'imponderabile sulle pagine del Corriere della Sera. La cronaca romana del quotidiano sta facendo una vera e propria campagna di disinformazione tutta a favore di Atac. Nessuna possibilità per il comitato che presiedo di parlare. Nessuna possibilità di spiegare ai giornalisti ed al direttore come stanno realmente le cose senza essere derisi o quasi. La loro linea editoriale è quella di far parlare Massimo Tabacchiera, capo di Atac, che ne dice di così grosse da far cascare i palazzi. Esordì dicendo che utilizzare le biciclette sempre entro la mezz'ora per non pagare è un "utilizzo anomalo" (ma se in tutti i bike sharing del mondo è così!!!), e ha finito ieri, sempre sul Corriere, dicendo che i continui furti (in 20 giorni, ovvero da quando il servizio è in mano ad Atac, hanno rubato il 25% delle bici) sono colpa di un complotto, di un sabotaccio. Nessuno dei giornalisti del Corriere ha fatto notare a Tabacchiera che le biciclette vengono rubate per il semplice fatto che Atac non chiede agli abbonati il numero di carta di credito (o l'iban) come viene fatto -ancora una volta- in tutti i bike-sharing del mondo. Come tutti noi sappiamo il bike-sharing romano bike-sharing non è più: è stato trasformato in un ciclonoleggio volgarotto che, tra l'altro, a mio avviso ruba il lavoro ai ciclonoleggi già esistenti proponendo per quel tipo di servizio delle tariffe concorrenziali. Ma se poi si va al vero utilizzo del bike-sharing, ovvero l'utilizzo da pedolare, ecco che le tariffe diventano improponibili: un utente normale che utilizzava la bici per fare l'ultimo miglio dalla stazione della metropolitana a casa oggi si trova a dovere pagare 0,50 cent per l'andata e 0,50 per il ritorno. Fanno 250€ annui, da aggiugere (!!) ai costi dell'abbonameto del trasporto pubblico. Praticamente una frode. Pensate, poi, che data come unità di misura un euro, si hanno in cambio dal traporto pubblico 75minuti di servizio (il famoso biglietto bit) e dal bike-sharing 60minuti di bicicletta. Insomma il pendolare, il lavoratore, il cittadino che si mette nel traffico, respira smog, rischia la vita paga di più del cittadino che va ad occupare mezzi pubblici già saturi. Tutto questo e molto altro sono riuscito a dire ieri in diretta su RomaUno, tutto questo abbiamo detto tramite Maurizio al TG3-regione, su Radio Popolare ecc. Ma il concetto non passa sul Corriere della Sera, cheppi è l'unico giornale che periodicamente torna sull'argomento. Le continue insistenze e le litigate con il direttore della cronaca di Roma hanno portato all'apertura di un forum (http://forum.roma.corriere.it/corriere_roma/) sul quale vi invito davvero ad intervenire in massa e al quale domani risponderà Tabacchiera in persona. Occorre fare massa critica.

2. la ciclabile di testaccio: manovre losche (sebbene pare che i commercianti si siano convinti per il tracciato più logico) stanno cercando di dislocare la ciclabile non importa dove, ma basta che non ci siano commercianti assetati di doppia fila. Io ho fatto il possibile per sostenere la causa sia scrivendo lettere di fuego a Corsetti ed a Trombetti, sia pubblicando sull'altro mio blog (http://www.degradoesquilino.com/2009/06/per-un-giorno-degrado-testaccio.html) un articolo a riguardo. Credo che in questi giorni tutti quanti dovremmo fare il possibile (mail agli amministratori, lettere da far pubblicare sui giornali, parrà strano ma le pubblicano e contano moltissimo) per scongiurare decisioni sbagliate da parte del Comune e per sostenere le scelte dell'amministrazione Municipale che invece mi sembrano sostenere la scelta tecnica più adeguata. Cerchiamo di non lasciare soli quelli di BiciRoma che mi pare che siano più di tutti sul fronte in questo momento.

Scusate se vi ho tediato oltremodo.