LA CONVIVENZA TRA CICLISTI E MOTORIZZATI E' IMPOSSIBILE! Stampa
Martedì 17 Luglio 2018 16:51

LA CONVIVENZA TRA CICLISTI E MOTORIZZATI E' IMPOSSIBILE!

Si dice sempre che in fondo siamo tutti pedoni!Purtroppo,non tutti ,pero’,siamo ciclisti.Non ci puo’ essere convivenza con i motorizzati,auto e moto che siano,mezzi cosi’ diversi nel peso e nella velocita’,guidati da troppe menti turbate(Allegata l’esperienza accaduta a Marco Baldi con la risposta ricevuta da un’automobilista in merito ad un quasi investimento),da persone distratte.

La soluzione è una sola :CICLOVIE  SEMPRE SEPARATE IN CITTA’  o  FUORI.Fissiamocelo bene in mente quando si chiacchiera ai vari convegni o si scrive da eruditi sui giornali.

  1. Gianfranco  Di Pretoro

Federazione ciclistica Italiana Lazio

Responsabile piste ciclabili lazio   

 

PER LA SICUREZZA DEI CICLISTI SOLO CHIACCHIERE !

Ieri,alle 4,30,sull’Appia Antica di Genzano,V.F.,ciclista rumeno di 43 anni,è stato ucciso da un pirata della strada.Il suo unico torto è stato quello di usare la bicicletta per andare a lavorare in campagna con la scarsa visibilita’.Ma,con i pazzi che girano,senza alcuna infrastruttura per le utenze deboli,il ciclista è travolto anche in pieno giorno.Siamo arrivati al punto che fa’ piu’ notizia l’arrivo di un calciatore famoso che la morte sulla strada.E’ terribile !!Dietro una persona uccisa in tale modo ci sono i suoi sogni,le sue aspirazioni,la sua famiglia.Non è sufficiente pensare solo alla sicurezza dei motorizzati,fuori e dentro le auto,ci sono anche gli altri utenti se vogliamo affermare che la strada è di tutti!

Ci vorrebbe una cultura diversa,i controlli a tappeto e,per i ciclisti,le piste ciclabili  su tutte le strade come per i pedoni lo sono i marciapiedi.

TUTTO QUESTO E’ SEMPLICEMENTE UTOPIA!Il povero V.F. avrebbe percorso comunque quella strada perche’ andava a guadagnarsi il pane.

Cosa fare?

Certo,dobbiamo aumentare sempre piu’ le ciclovie “SEPARATE” dai motorizzati  ma la condivisione dello spazio stradale va’ attuato concretamente, visibilmente, per tutti gli utenti su tutte le strade.

Come?In Olanda,anche quando la carreggiata è piu’ stretta di 8 mt.,si tracciano le bike lanes riservate ai ciclisti.Gli automobilisti,possono invaderle solo in sua assenza.Personalmente,a queste aggiungerei la Banda Rumorosa.Forse,l’investitore pirata,se fosse stato colpito dal sonno o distratto dall’uso illegale del telefonino,si sarebbe ridestato prima di investire il ciclista.

Sara’ necessario che il MIT integri queste Bike Lanes nel codice della strada ed i proprietari delle arterie in cui queste saranno disegnate, liscino le banchine.

Senza dubbio,questa è una soluzione ottima,non procura disagi alla circolazione,riconosce al ciclista il suo spazio,è  economica ed è soprattutto capillare,per iniziare il lungo cammino verso la sicurezza di chi pedala.

Prima di augurarci il responsabile intervento  in materia dei nostri  amministratori  ,la Federazione Ciclistica Italiana Lazio,invia alla famiglia del caro V.F. le sue sentite condoglianze.

  1. Di Pretoro

Federazione Ciclistica Italiana Lazio

Responsabile Piste ciclabili e viabilita’

Roma,16 7 2018

Video Velodromo Parco Nord

Egregio Assessore Daniele Frongia

 

Le parole sono inutili ,meglio qualche immagine video per urlare “VOGLIAMO  I CICLODROMI ANCHE A ROMA”.

 

Buona estate.

 

Saluti Gianfranco  Di Pretoro

 

Federazione Ciclistica Italiana Lazio

 

Da: Marco Santoni [mailto: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ]
Inviato: venerdì 13 luglio 2018 20:10
A: Gianfranco Di Pretoro
Cc: Riccardo Di Pretoro
Oggetto: Video Velodromo Parco Nord

Ciao Gianfranco,

Ieri sono andato al velodromo all'interno del parco nord di Milano. È utile per pedalare in sicu lontano da smog e traffico. Certamente, non è per allenamenti lunghi, ma è ottimo per allenamenti veloci di 30-60 minuti.

È gestito da un'associazione (Dateci Pista) che chiede 1€ per ogni ingresso. Una cifra simbolica ma utile per garantire la gestione della struttura.

Ecco il video!

https://youtu.be/yxczVJ18fxw

Saluti,

Marco