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Stiamo a casa, ma non stiamo fermi

10 Marzo 2020
 

Lo shock delle misure emergenziali messe in atto dal governo per il contenimento del Coronavirus ha colpito noi come tanti altri in modo violento: in questo momento avremmo dovuto essere nel pieno della produzione della prima Fiera del Cicloturismo che si sarebbe dovuta tenere a fine mese. 

Ma la straordinarietà della situazione ci ha costretti a sospendere un lavoro a cui abbiamo dedicato tanto impegno e tanti mesi di lavoro.  Allo stesso tempo, lo stop ci ha offerto l’occasione di rimettere le mani su altre cose che avevamo lì da completare, per noi è il caso di questo sito.

Se siete lettori abituali di Bikeitalia.it, probabilmente vi sarete resi conto che c’è qualcosa di diverso: l’aspetto del sito è un po’ cambiato, abbiamo un nuovo layout grafico e abbiamo riorganizzato tutti i contenuti.

Liberare 8.000 contenuti unici da un’architettura vecchia di 7 anni ha richiesto molto tempo e molto lavoro e siamo soddisfatti del risultato che oggi vi presentiamo. Siamo soddisfatti perché siamo riusciti a dare espressione a ciò che vogliamo essere, a ciò che vogliamo diventare: una testata giornalistica libera ed economicamente indipendente con un obiettivo chiaro e dichiarato: “Trasformiamo l’Italia in un Paese ciclabile”.

Vogliamo diffondere la cultura della ciclabilità in tutta Italia, raccontando cos’è una bici e come si usa, che la bicicletta fa bene alla salute, che è uno strumento per spostarsi o per viaggiare e anche per fare affari. 

Per questo abbiamo suddiviso Bikeitalia.it in 5 macrosezioni:

BICI, SALUTE, MOBILITÀ, VIAGGIARE, BUSINESS.

Nella nuova Bikeitalia.it abbiamo integrato maggiormente i contenuti editoriali con la nostra offerta di corsi di formazione e bike fit perché riteniamo che solo una testata giornalistica economicamente indipendente possa fare informazione libera e credibile. 

Siamo inoltre particolarmente orgogliosi di presentarvi il frutto di un lavoro tanto lungo in questo momento tanto difficile perché adesso è il momento in cui a tutti è richiesto di riformularsi, senza abbandonare la razionalità perché un giorno il virus finirà e noi dovremo essere pronti per ricominciare e ricostruire dalle macerie.

Cogliamo l’occasione di questo stop per riorganizzarci, per imparare qualcosa di nuovo, per essere più forti e non più deboli al momento della ripartenza. 

Insomma, stiamo a casa, ma non stiamo fermi.