Passo Crocedomini in bicicletta | Giro dei 4 laghi tra Trentino e Lombardia Stampa
Martedì 08 Giugno 2021 16:26
 
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Passo Crocedomini in bicicletta | Giro dei 4 laghi tra Trentino e Lombardia

 
 
 
Lago d'Idro in bicicletta
 
Valicare un passo alpino come il Crocedomini in bicicletta non è cosa di tutti i giorni. Bisogna dosare la fatica, misurare le distanze, spingere nei tratti più pendenti, assaporare la brezza e i profumi lungo le piste ciclabili di avvicinamento, fermarsi nel momento giusto, godere di ciò che ti circonda senza dimenticare che la strada da fare è ancora tanta e in salita. L'itinerario cicloturistico inizia in Trentino, nella Valle dell'Adige, e avanza verso ovest solcando prima le placide colline del Garda, superando la Valle di Ledro e la piana del Chiese che qui sfocia nel lago d'Idro.
Da Baitoni si attraversa il confine con la Lombardia entrando in provincia di Brescia e si inizia a far sul serio...
Nel nostro viaggio in bici tutto al femminile, oltre al passo Crocedomini, abbiamo pedalato lungo le sponde di 4 grandi laghi(Garda, Ledro, Idro e Iseo) e di due minori (Loppio e Ampola).
 
 
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Leaflet | zhuk.cc| © OpenStreetMap contributori
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Total Length: 215.57 kmMax Elevation: 1939.60 mMin Elevation: 74.64 m
 
 
 
 
Rovereto è il punto di partenza dell'itinerario ciclabile di due giorni tra Trentino e Lombardia. Cittadina interessante sia dal punto di vista storico, con il museo della Grande Guerra, sia da quello artistico con la casa di Depero, pittore e scultore estroverso, è lambita dalla pista ciclabile dell'Adige che proviene a nord da Trento e a sud dal Veneto e da Verona.
Da Rovereto quindi si pedala in direzione della vicina Mori su tratti ciclabili e strade promiscue all'interno della località. Pochi minuti e ci si ricollega alla pista ciclabile Garda che unisce Mori a Nago - Torbole, sul lago di Garda.
Il tracciato ciclabile è quasi interamente in piano e segue il percorso della vecchia ferrovia Mar, ormai dismessa da anni.
Se vuoi pedalare sulle piste ciclabili del Trentino abbiamo realizzato una guida con Ediciclo di 240 pagine contenente oltre 30 itinerari e 4 proposte di viaggio. Scopri a questo link come acquistarla.

Dal lago di Garda alla Valle di Ledro

Poco prima di raggiungere Nago, la pista ciclabile guadagna quota con due tornanti suggestivi sotto i quali si può osservare il biotopo di Loppio. Il Passo di San Giovanni, 287 metri, è la prima facile difficoltà da affrontare. A Nago è necessario attraversare la strada principale prima di costeggiare il forte e iniziare la discesa verso il lago di Garda, il primo vero e proprio bacino del nostro viaggio in bicicletta.
Se hai tempo approfittane per scattare qualche fotografia al Garda dall'alto... ne vale davvero la pena. Torbole e Riva del Garda sono due località animate quasi tutto l'anno e, soprattutto in estate, il lungolago è affollato da bagnanti o surfisti in attesa dell'onda giusta. L'acqua cristallina del Garda invoglia anche i più freddolosi ad una nuotata rinfrescante e se il sole è caldo tanto vale approfittarne. L'itinerario costeggia l'acqua fino al ponte sul fiume Sarca che scende dalla Valle dei laghi, vallata dove si può percorrere un'altra tra le belle ciclabili del Trentino.ponale garda
Oltre il Sarca si raggiunge presto Riva del Garda con la sua bella piazza affacciata sull'acqua e le barche attraccate nel porticciolo. Il Sentiero della Ponale, sterrato e panoramico, segue la vecchia strada di collegamento tra la piana del Garda Trentino e la Valle di Ledro e si imbocca poco oltre il borgo.
E' uno dei percorsi più battuti e più famosi del Trentino e ogni anno viene pedalata, camminata e scoperta da migliaia di persone. Il Sentiero della Ponale si staglia sul versante nord occidentale del Lago di Garda prima di perdersi nella vegetazione e salire fino a Molina e il piccolo lago di Ledro.sterrato ponaleLa Ponale non è comunque un tracciato per tutti: le pendenze non sono mai eccessivamente impegnative, eccezion fatta per le rampe cementate dell'ultima parte, ma è necessario comunque avere un minimo di tecnica per governare la bici sugli sterrati sassosi (sia in salita che in dicesa). Cosa dire invece degli scorci? Sublimi senza ombra di dubbio, indimenticabili e unici.
Il primo tratto della Ponale spunta sulla nuova strada di collegamento tra il lago di Garda e il lago di Ledro ma dopo circa 200 metri si riporta sulla sinistra stringendosi e precludendo il passaggio a mezzi motorizzati. Dolci saliscendi accompagnano l'avvicinamento al lago di Ledro e le ultime rampe cementate dopo Pre tolgono il fiato. Molina di Ledro, dove sono stati rinvenuti antichi resti palafitticoli, oggi Patrimonio UNESCO, si sviluppa in parte sulle rive del bacino dove è possibile acquistare generi alimentari, riempire le borracce di acqua alla fontana o mangiare un gelato vista lago.lago di ledro

La Valle di Ledro e il Passo d'Ampola

Da Molina di Ledro seguiamo il lungolago meridionale godendo dell'ombra e raggiungendo presto Pieve di Ledro e una sterrata facile e in leggera discesa che, con estrema naturalezza, ci conduce all'inizio della pista ciclabile Ledro.
Questo itinerario per biciclette è a tratti in sede propria e a tratti promiscuo, soprattutto in corrispondenza dei paesi. La valle di Ledro punteggiata da borghi e cinta da montagne divertenti da esplorare in mountain bike (un esempio su tutti è ilTremalzo) non è mai satura di turisti e in bicicletta è piacevole da pedalare tutto l'anno. La pista ciclabile termina in prossimità dello sterrato del biotopo d'Ampola, a pochi passi dall'omonimo passo a quota 747 metri.pista ciclabile val di ledro

La piana del Chiese e il lago d'Idro

Dal passo possiamo solo scendere lungo il canyon del Rio Palvico conosciuto anche fuori dall'Italia per essere un luogo meraviglioso dove praticare canyoning. La strada è promiscua ma, fine settimana a parte, poco trafficata. Ci lasciamo cullare dalla discesa perdendo rapidamente quota in direzione di Storo e del lago d'Idro. Essendo già passata di qui durante la realizzazione della guida alle piste ciclabili del Trentino edita Ediciclo mi ricordavo di una bellezza naturalistica imperdibile. Il torrente Palvico scendendo verso la piana forma una piccola cascata che si tuffa in una pozza trasparente. L'acqua ha la temperatura classica di quella dei rivoli montani ma il piacere di immergersi nell'acqua cristallina è indescrivibile. Una pausa rigenerante, un tuffo dove l'acqua è più blu con o senza vestiti, risate e schiamazzi da cicloviaggiatrici felici e siamo nuovamente in sella verso l'imbocco del ramo ciclabile più orientale della pista del Chiese.
Alla fine della discesa svoltiamo subito a sinistra seguendo il canale ricoperto da fiorellini bianchi. Pedaliamo in piano, su asfalto, in direzione del lago d'Idro che dista circa 4 km.pozza ampola
Il bacino di Idro è popolato da studenti e kitesurfer che solleticano la superficie cangiante come libellule, il posto giusto per fare una sosta guardando l'orizzonte.
La destinazione della prima giornata in bicicletta del nostro viaggio è Bagolino, a circa 16 km da Baitoni.ciclabile valle del chiese
Dal lago si torna indietro verso i ponti sul Chiese e sul Caffaro attraverso i quali si entra in Lombardia. Ponte Caffaro, frazione di Bagolino, è un piccolo centro urbano che vanta la pittoresca chiesa di San Giacomo ed è la porta di accesso alla provincia di Brescia. Seguiamo la SS237 per un paio di chilometri fino ad una grossa rotonda dove le indicazioni parlano chiaro: la strada per Bagolino e il passo Crocedomini si trova a destra ed inizia da subito a salire.
La prima parte dell'ascesa al Crocedomini non presenta pendenze accentuate ma la stanchezza dovuta al gran caldo ed ad un'intera giornata in sella inizia a farsi sentire. Lentamente risaliamo l'asfalto inoltrandoci sulla via per il Crocedomini e raggiungendo Bagolino dopo 12 km dal centro di Ponte Caffaro. chiesa san giacomo ponte caffaro

Bagolino... che sorpresa!

Che gli abitanti di Bagolino, borgo di 4000 abitanti racchiuso tra il Passo Crocedomini e il lago d'Idro siano orgogliosi del proprio paese appare subito chiaro e come non potrebbero? Dall'aspetto raccolto tipicamente medievale, Bagolino è una vera sorpresa: posto a quasi 800 metri di quota rivela un carattere forte e ricco di tradizioni e sapori. Visitare Bagolino significa passeggiare per le sue vie e perdersi tra gli affreschi delle case, significa assaggiare il bagòss, un gustoso formaggio prodotto qui, significa parlare con la gente e scoprire che un tempo si lavorava il ferro della Val Trompia e che il carnevale è la festa più importante. Alloggiamo all'hotel del Tempo Perduto, semplice ma accogliente con un ristorante dove vengono preparate specialità da leccarsi i baffi (la mezza pensione è piuttosto economica!)

La salita al passo Crocedomini

Mentre noi pedalavamo tra il lago di Garda e quello d'Idro, Leo e Antonello sono andati in avanscoperta: se sei curioso leggi il racconto del loro anello tra il passo Crocedomini e il passo Maniva.
21 km separano il valico del Crocedomini da Bagolino, punto di partenza del secondo giorno in sella. Se stai viaggiando in estate cerca di partire presto per evitare le alte temperature. La strada è tutta in salita e siamo pronte ad affrontarla: prima tappa Valle Dorizzo dove è possibile fare rifornimento di acqua o fermarsi a bere un caffè. A 13 km da Bagolino incontriamo Gaver, punto di partenza per bei giri in MTB come quello al passo del Bruffione o di trekking come quello al lago della Vacca e decidiamo di fare una sosta rigenerante (al bar preparano un ginseng delizioso). Da Gaver, nel Parco dell'Adamello, mancano 8 km al passo, 8 km di strappetti, di lunghi tornanti, di rettilinei dove respirare prima di ributtarsi nell'ascesa. I panorami si aprono, le montagne di roccia nuda si mostrano, qualche spruzzata di neve primaverile colora i pendii come colore sulla tavolozza. L'ascesa continua imperterrita e sublime: i profumi si confondono, le gambe ripetono lo stesso movimento ininterrottamente, altri ciclisti sudano al nostro fianco. Gli ultimi chilometri sono i più belli e fanno sospirare. L'arrivo è glorioso perchè il Passo Crocedomini è una salita che mette a dura prova la resistenza. In quota si può acquistare una fetta di formaggio bagòss prima di sedersi a sorseggiare una birra ghiacciata. La discesa in Valle Camonica è lunga ma veloce. Si scende facilmente seguendo il ritmo della strada e giungendo a Breno prima del previsto.crocedomini

La valle dei camuni e il lago di Iseo

Sento nell'aria il profumo di casa, l'aroma di lago, il lago di Iseo, l'ultimo dei 4 incontrati nel nostro viaggio in bici. La segnaletica in valle è chiara nonostante il tracciato sia arzigogolato. Seguiamo le indicazioni della ciclovia dell'Oglio, l'itinerario a lunga percorrenza che dal passo in cima alla Valle Camonica continua fino al cuore della pianura padana. Tra i campi coltivati a mais, la frescura dell'Oglio e i trattori dei contadini ci avviciniamo al Sebino. Superiamo Darfo Boario Terme, punto di partenza della strada della Via Mala, costeggiamo il Parco dell'Alto Sebino sfidando il vento che soffia avverso. Pisogne con la Torre del Vescovo nella piazza antistante al lago e con gli affreschi del Romanino custoditi nella chiesetta di Santa Maria della Neve ci accoglie vivace e calda. L'avventura in bicicletta tra Trentino e Lombardia ha la sua fine sulle rive del lago di Iseo, bacino lombardo poco conosciuto ma ricco di luoghi ameni da scoprire... la prossima volta dove pedaleremo?!?
Ultimo aggiornamento Mercoledì 16 Giugno 2021 06:56