Please don't Smog: Giornata nazionale Contro l'Inquinamento. Stampa
Scritto da Santoni Maurizio   
Venerdì 25 Febbraio 2011 15:38

Please don't smog: giornata nazionale contro l'inquinamento
Venerdì 25 Febbraio 2011 11:33    PDF  | Stampa |  E-mail
L'inquinamento urbano toglie 9 mesi di vita
Venerdì 25 Febbraio 2011 13:31    PDF  | Stampa |  E-mail

 

Dopo il dossier Mal’aria di Legambiente, l’emergenza smog nel nostro Paese è confermata anche a livello europeo. Infatti, secondo un’indagine dell'Agenzia europea per l’ambiente, tra le 30 città europee più inquinate, ben 17 sono italiane. I casi peggiori si concentrano nell'area della Pianura Padana, dove per Milano, Brescia e Torino le stime prevedono che il numero di morti a causa dello smog potrebbe arrivare a superare i 7 mila all’anno. «In Italia ogni cittadino perde in media 9 mesi di vita per l'esposizione alle polveri sottili», ha spiegato Marco Martuzzi, uno dei responsabili del Centro europeo ambiente e salute dell'Organizzazione mondiale della sanità(OMS). Al di là del danno economico che paga l’Italia, si calcola infatti che ridurre le polveri sottili farebbe risparmiare all’Italia fino a 28 miliardi di euro l’anno, l’allarme riguarda in modo particolare la salute dei cittadini. A questo proposito, il centro europeo Oms, sprona urgentemente ad «un'azione politica che affronti il problema del trasporto in maniera sistematica e strutturale».

 

 

Oggi è la prima Giornata nazionale della riduzione dell’inquinamento per volontà popolare. L’evento, con lo slogan “Please don’t smog”, è una campagna di comunicazione che parte a Milano, su iniziativa di esterni, un’impresa culturale che ha raccolto l'adesione di persone e gruppi in altre città d'Italia. Aderiscono tra gli altri, anche il FAI (Fondo Ambiente Italiano), il WWF, e l'associazione Genitori Anti smog. L’obiettivo della manifestazione, che nasce da una provocazione, è quello di mettere in evidenza che si può riuscire a combattere lo smog anche senza l’intervento delle istituzioni. L’evento si basa infatti sulla garanzia di libertà dei partecipanti, nella giornata di oggi ognuno potrà scegliere di dare il suo contributo nella maniera più adatta alle sue possibilità, attuando iniziative nelle proprie città. Ad esempio blocchi volontari del traffico, o semplicemente lasciando a casa la macchina e organizzando autostop point sotto casa.
Saranno diverse oggi le mobilitazioni per Please don’t smog. In particolare a Milano gli organizzatori hanno pensato di attirare l’attenzione con un flash mob  in piazza Duomo alle 13,  l’obiettivo è quello di riuscire a radunare il maggior numero di persone per comporre una gigantesca scritta umana: “Help!”. A Torino, Eco dalle Città e Torino Sostenibile hanno organizzato un flash mob in Piazza Castello (sostenuto da Legambiente Piemonte Valle d'Aosta), mentre a Palermo il Clac si mobiliterà al Foro Italico.
Abbiamo intervistato Beniamino Saibene, uno dei fondatori di esterni.

 

L’associazione culturale  esterni,  chi è e di cosa si occupa?
Abbiamo 15 anni di vita alle spalle, e in questi 15 anni ci siamo specializzati in quello che si può definire “rivalutazione di spazi pubblici”, non solo visti come piazze o parchi. Perché anche l’immaginario collettivo, anche i sogni in qualche modo possono essere considerati spazi pubblici. In questi sogni, in questi luoghi spesso dimenticati e abbandonati, esterni interviene con proposte culturali, con eventi di aggregazione che spesso toccano la sfera sociale.

Oggi 25 febbraio sarà la prima giornata di riduzione dell’inquinamento per volontà popolare, vuole spiegarci meglio di cosa si tratta  e come nasce l’iniziativa Please don’t smog?
Ogni anno si ripropone l’emergenza smog nelle grandi città, ma se un allarme smog ha cadenza annuale, ed è così prevedibile, come si può parlare ancora di “emergenza”? La verità è che sull’emergenza smog non è mai stata fatta una campagna di comunicazione istituzionale, non stiamo parlando di pubblicità progresso, ma di qualcosa un po’ più strutturato, ovvero una campagna che aiuti i cittadini a capire quali sono le pratiche più inquinanti e a cambiare in qualche modo le proprie abitudini. Devo dire che i Comuni di Roma, di Milano, come di altre grandi città, non sono mai intervenuti con un progetto comunicativo di questo genere. Allora abbiamo pensato di organizzare questa campagna sperando che possa cambiare le cose, magari suggerendo all’amministrazione delle modalità di comunicazione per evitare la solita emergenza smog che ogni anno si ripropone.

In altre parole esterni ha pensato di rispondere alle mancanze delle istituzioni con questa iniziativa che sensibilizza il singolo cittadino ad autoregolamentarsi.  Quali sono invece le insufficienze che andrebbero risanate dall’alto?
Sicuramente manca l’investimento nell’educazione civica e culturale. Le amministrazioni e il governo non puntano sui cittadini. Bisogna incentivare la solidarietà, le iniziative devono puntare sull’educazione alla cooperazione. Per esempio, basterebbe invitare i singoli cittadini a dividere la macchina con il vicino di casa per andare a lavoro, parlo di car sharing, o navette aziendali.

Nei giorni scorsi ci sono già state azioni dimostrative di Please don’t smog, vuole riassumerci qualcuna di queste?
Semplici, simboliche e provocatorie. Abbiamo organizzato autostop, rallentamento del traffico, distribuzione delle coperte ( per la serie stai con la coperta e abbassa il riscaldamento). Tutto per provocare il cittadino, e magari spronarlo ad evitare un altro giorno bloccato nel traffico, prendendo la bicicletta.

Un ultimo invito a partecipare al flash mob di oggi
Flash mob alle 13:00, saremo a Piazza del Duomo a formare la scritta “Help” visibile dall’alto. Abbiamo perciò bisogno di centinaia di persone.

 

di Marianna Falso

Ultimo aggiornamento Venerdì 25 Febbraio 2011 15:42