Ia Edizione nella terra dei Nomadi in Mongolia MTB. Stampa
Scritto da Santoni Maurizio   
Mercoledì 11 Agosto 2010 18:04

 

 

E' partita la prima edizione della corsa a tappe nella terra dei nomadi

Mountain bike in Mongolia,
è iniziata la sfida sui pedali

Dieci tappe per 1400 km: 93 corridori al via, tra cui il l'italiano Marzio Deho e l'ex gregario di Armstrong Heras

E' partita la prima edizione della corsa a tappe nella terra dei nomadi

Mountain bike in Mongolia,
è iniziata la sfida sui pedali

Dieci tappe per 1400 km: 93 corridori al via, tra cui il l'italiano Marzio Deho e l'ex gregario di Armstrong Heras

Sono partiti in 93 , tutti in mountain bike, per fare 1400 km in Mongolia, in 10 tappe, affrontando un dislivello di circa 14mila metri. Dopo cinque anni di ricerche, esplorazioni e trattative, il progetto Mongolia Bike Challenge è così scattato ufficialmente con la prima tappa. La formazione italiana è la più numerosa al via, con 34 atleti, tra i quali il pluricampione Marzio Deho, segue la Spagna con 32 biker, tra i quali Roberto Heras, ex gregario di Lance Armstrong al Tour de France negli anni d'oro. La Mongolia ne ha 11. Gli altri arrivano da Australia, Germania, Svizzera, Austria, Usa, Polonia, Repubblica Ceca e Belgio.

EVENTO NAZIONALE - Per questo paese è un evento e sotto l’arco d’avvio ufficiale del Mongolia Bike Challenge è arrivato il saluto del ministro del turismo e del ministro dell’ambiente, orgogliosi di assistere a un evento sportivo che non ha precedenti in terra mongola. Emozionati anche gli atleti, visto che nessuno di loro si è mai trovato a gareggiare in uno scenario come quello della Mongolia.

La gara in Mongolia di mountain bike La gara in Mongolia di mountain bike    La gara in Mongolia di mountain bike    La gara in Mongolia di mountain bike    La gara in Mongolia di mountain bike    La gara in Mongolia di mountain bike    La gara in Mongolia di mountain bike    La gara in Mongolia di mountain bike

RISPETTO DELL'AMBIENTE La gara tiene conto in primo lugo degli spazi che attraversa ed è per questo che il regolamento prevede che non si debba lasciare traccia del passaggio: per rispettare stile di vita e ambiente è proibito tassativamente lasciare lungo la tappe o nei siti di accampamento ogni segnale del passaggio della carovana e delle sue permanenze. L'organizzazione si preoccuperà di ritirare, dopo l'avvenuto passaggio dell'ultimo concorrente, ogni cartello o fettucciato usato per delimitare o segnalare il percorso a seguire. Sarà poi obbligo di ogni concorrente portare con se fino a fine tappa qualsiasi tipo di residuo (carte, bottigliette, camere d´aria bucate, etc.). Nel rispetto dello spirito nomade che anima queste terre, anche se qui c'è sicuramente più affinità con i cavalli che non le biciclette.


10 agosto 2010