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Tasse locali: la stangata del 2011
Giovedì 16 Dicembre 2010
Per quanto riguarda i Comuni sono state esaminate le principali fonte di gettito come Ici, Irpef, Cosap e tariffa rifiuti urbani. Per la Provincia, invece, l'imposta sulla Rc auto, l'addizionale sulla bolletta dell'Enel, la quota parte della Tarsu e l'imposta di trascrizione. Per la Regione, infine, l'Irap, la compartecipazione all'Iva, all’addizionale regionale sull'Irpef e la compartecipazione sulle accise della benzina. Sempre nello studio di Contribuenti.it viene anche chiarito come avviene la ripartizione delle imposte tra gli enti locali: il 54,3% va alle Regioni, il 40,1% dei Comuni ed il rimanente 5,6% alle Province.
Interessante notare anche la differenza che questi aumenti avranno tra città e città ; in testa alla classifica degli aumenti delle tasse locali (triste primato) troviamo Napoli; il capoluogo campano sarà il comune nel quale la pressione tributaria locale crescerà di più nel 2011. Ogni singolo abitante del comune partenopeo, infatti, verserà nel prossimo anno ai propri enti locali, imposte, tasse, tributi e addizionali varie per 2.612,20 euro contro una media nazionale di 1.790,30 euro; tuttavia, si legge nel rapporto, è importante sottolineare come tra le entrate tributarie comunali del capoluogo partenopea vi sia la tassa rifiuti, che contribuisce chiaramente a falsare la classifica incidendo da sola per ben 569,20 euro contro la media nazionale di 264,50 euro.
Al secondo posto delle città che saranno più vessate dalle tasse locali troviamo Milano con un totale di 2505,00 euro; terza posizione per Aosta (2426,20 euro) seguita da Bologna (2470,10 euro) e da Roma (2469,80 euro) che si piazza al quinto posto. Ultimo posto a livello nazionale per un’altra città campana, Campobasso, che con “soli” 890,40 euro pro capite si piazza in fondo alla classifica in una posizione ben più invidiabile dei corregionali di Napoli.
“Le ragioni di questa crescita – secondo il presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, - sono da ricercarsi principalmente nella assenza di un Garante per la sorveglianza dei tributi. Bisogna istituire al livello regionale presso Lo Sportello del Contribuente la figura di ‘Mister Fisco’. La Sua attività dovrà essere indirizzata verso tre filoni principali d’azione: la sorveglianza della tassazione degli enti locali; il coordinamento e ed il confronto con le altre istituzioni locali e nazionali nel contrasto all’evasione fiscale; il monitoraggio della tax compliance favorendo il dialogo tra le associazioni dei contribuenti, le amministrazioni finanziarie e gli agenti delle riscossione.”