Coronavirus, la proposta di Bikeitalia: una rete ciclabile d’emergenza contro il traffico e gli asse |
Coronavirus, la proposta di Bikeitalia: una rete ciclabile d’emergenza contro il traffico e gli assembramenti sui mezzi pubblici
Programmare, per il ritorno ‘alla normalità’ dopo l’emergenza coronavirus, anche “una rete ciclabile di emergenza” per consentire di ‘spostare’ molti degli utenti dei mezzi pubblici sulle due ruote. Lo propone Bikeitalia.it, il portale online per la ciclabilità che sollecita interventi da mettere in campo per far fronte alla probabile rimodulazione del servizio Atm per evitare gli assembramenti e per scongiurare il rischio che le “750 mila persone” che “utilizzavano quotidianamente la splendida rete cittadina di trasporto pubblico per i propri spostamenti quotidiani” utilizzino l’auto per i propri spostamenti. La proposta è quindi aiutare i milanesi a scegliere le due ruote con una rete ciclabile “da realizzare in una settimana o poco più attraverso interventi specifici a bassissimo costo su strade di rilievo strategico per connettere le periferie con i poli attrattori, con i parcheggi di interscambio e questi tra loro”. “E’ una buona proposta”, secondo Carlo Monguzzi, consigliere comunale del Pd e presidente della commissione Ambiente e Mobilità di Palazzo Marino, quella lanciata dal portale online Bikeitalia.it di per una “rete ciclabile d’emergenza” a Milano in vista del “ritorno alla normalità” dopo l’emergenza coronavirus. “Se riapriamo tutto, con le macchine che sostituiranno il trasporto pubblico, cadiamo dalla padella alla brace. Non so se è meglio morire di virus o di smog, meglio non morire. Quindi dobbiamo attrezzarci tutti ad avere più mezzi pubblici. Ma la possibilità di trasformare la città in un’ enorme pista ciclabile potrebbe essere una soluzione del breve periodo, anche perché andiamo verso l’estate. Poi si spera si possa tornare alla normalità. Ma mettere in campo le biciclette in questo periodo intermedio, va benissimo, perché il momento della riapertura sarà delicato e avere tanta gente in metro è rischioso”, ha concluso Monguzzi. |