CICLISTI e MOTOCICLISTI,UN SOLO GRIDO:SICUREZZA,SICUREZZA SULLE STRADE Stampa

CICLISTI e MOTOCICLISTI,UN SOLO GRIDO:SICUREZZA,SICUREZZA SULLE STRADE

Ieri,al Colosseo,tanti ciclisti e motociclisti (anche se appiedati) per chiedere ancora una volta ai motorizzati incapsulati :RISPETTIAMOCI,RISPETTIAMOCI!Dietro quest’accorato appello delle utenze deboli c’è la paura della strada dominata da fattori incontrollabili  e terribili ,aggravati dalla prepotenza smisurata di chi guida mezzi veloci.Un dato è certo: se il pedalatore è considerato dai motorizzati un disturbo alla loro mobilita’ lo dobbiamo alla considerazione marginale delle Istituzioni verso questa categoria.

Il rispetto deve partire proprio dal Ministero delle Infrastrutture,dalle Regioni e dai Comuni con i fatti,a suon di corsie riservate ai ciclisti sulla strada e non attraverso chiacchiere perditempo o contentini .Visto che la convivenza con gli altri utenti della strada non è possibile per la diversa natura e velocita’, è decisivo comunque,riconoscere  sempre al piu’ debole il diritto di esistere definendo con chiarezza il suo spazio sulla carreggiata.Invece,in tante strade come le  pericolose extra urbane,non c’è alcuna menzione ciclistica.

E’ risaputo che la sicurezza in bicicletta deriva dalle bike lane e dalle ciclovie separate dagli automezzi(Foto 1-2) ma,per la loro scarsita’,sara’ sempre difficile realizzare una rete capillare per andare a scuola,al lavoro,per turismo.

Nei paesi del nord Europa si è individuato il giusto compromesso nella CORSIA ciclabile che il sottoscritto chiama di RISPETTO.Due semplici linee a terra tratteggiate,ultimamente anche con la banda rumorosa e catarifrangente,su tutte le strade anche se strette 7 mt.Non causa disagi alla circolazione perche’ quando il ciclista non c’è puo’ essere invasa dagli altri mezzi FOTO 3-4-5.

In fondo, basta integrare il Codice della Strada con questa infrastruttura per dare al ciclista la sicurezza in piu’.

Guai a dimenticare i giovani,troppo spesso illusi .Tanto impegno nelle scuole per impartire l’Educazione stradale e poi le bici ben custodite in cantina.I ragazzi vogliono incontrarsi,dialogare,scatenarsi in bici  senza l’ansia dei genitori.Ci vogliono gli spazi chiusi al traffico,vicino alle popolose borgate,tanti CICLODROMI per acquisire l’abilita’ nel guidare il mezzo su due ruote, importante almeno, quanto nuotare.

Sapete quanti impianti del genere esistono a Roma Capitale?Nessuno,nessuno.

  1. Di Pretoro