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Giappone, indagine Aiea su fusione reattori Fukushima

martedì 24 maggio 2011 14:47
 

 
<p>Parte dell'interno dell'impianto nucleare Fukushima Daiichi. REUTERS/Tokyo Electric Power Co/Handout</p>

TOKYO (Reuters) - Tre dei sei reattori della centrale nucleare di Fukushima, pesantemente danneggiata dal terremoto dell'11 marzo, hanno subito una fusione a pochi giorni dal disastro. Lo ha rivelato la Tokyo Electric Power, operatore dell'impianto, sollevando subbi però sul perché questa informazione non sia stata diffusa prima.

La divulgazione della notizia sulle fusioni, a più di due mesi di distanza dal terremoto, arriva mentre l'agenzia per la sicurezza nucleare dell'Onu ha iniziato un'indagine sulla peggiore crisi nucleare dai tempi di Chernobyl, 25 anni fa.

Gli esperti stanno cercando di capire come la situazione della centrale di Fukushima Daiichi, 240 chilometri a nord di Tokyo, sia sfuggita di mano dopo il terremoto e il conseguente tsunami, che sono costati la vita a circa 25.000 persone.

"Siamo qui per raccogliere informazioni e per cercare di imparare la lezione, perché le basi per alti standard in tema di sicurezza nucleare non sono mai sufficienti", ha detto Michael Weightman, capo dell'agenzia per la sicurezza nucleare della Gran Bretagna e leader del team di 18 uomini dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica.

Gli ingegneri sono ancora impegnati a fermare le perdite d'acqua radioattiva dai reattori e a cercare di riportare l'impianto sotto controllo.

I rappresentanti del team Aiea, tra i quali esperti di sicurezza che arrivano da Francia, Russia, Cina e Usa, incontreranno questa settimana funzionari giapponesi prima di recarsi a Fukushima.

La squadra dell'agenzia Onu preparerà poi un dossier che sarà presentato a un vertice di funzionari internazionali il prossimo mese a Vienna e rappresenterà la prima verifica esterna della risposta giapponese all'emergenza.

La Tepco era stata cauta sull'utilizzo del termine "fusione" ma ha fatto sapere oggi di aver concluso che tre reattori su sei hanno subito proprio una fusione.

Il governo ed esperti esterni avevano già parlato di probabile fusione delle barre di combustibile nei tre reattori e le conclusioni di oggi rappresentano solo la conferma di quello che molti esperti esteri avevano dedotto a pochi giorni dal disastro.

Ma la tempistica dell'annuncio ha sollevato dubbi sulla disponibilità dei funzionari a chiarire da subito la portata della crisi, che ha provocato una paura diffusa di contaminazione radioattiva in tutto il mondo.

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