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MINISTRO DELLA SALUTE ULTIMA ORDINANZA: MASCHERINE DOPO LE 18 E DISCOTECHE CHIUSE, PDF Stampa E-mail

Il Ministro della Salute Visti gli articoli 32, 117, comma 2, lettera q), e 118 della Costituzione; Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833, recante “Istituzione del servizio sanitario nazionale” e, in particolare, l’articolo 32; Visto l’articolo 47-bis del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, che attribuisce al Ministero della salute le funzioni spettanti allo Stato in materia di tutela della salute; Visto l’articolo 117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, in materia di conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali; Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19” e, in particolare, l’articolo 2, comma 2; Visto il decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante “Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”; Visto il decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83, recante “Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020” e, in particolare, l’articolo 1, comma 1; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 agosto 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 8 agosto 2020, n. 198; Vista le delibere del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 e del 29 luglio 2020, con le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili; Vista la dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità dell’11 marzo 2020 con la quale l’epidemia da COVID-19 è stata valutata come “pandemia” in considerazione dei livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello globale; Considerato l’evolversi della situazione epidemiologica a livello internazionale e il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia da COVID-19; Ritenuto, nelle more dell’adozione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’articolo 2, comma 1, del richiamato decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, di disporre misure urgenti per la limitazione della diffusione della pandemia sul territorio nazionale; Sentiti il Ministro dell’interno e il Ministro dello sviluppo economico; EMANA LA SEGUENTE ORDINANZA Art. 1 (Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria) 1. Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 agosto 2020, citato in premessa, ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19 sono adottate le seguenti ulteriori prescrizioni: a) è fatto obbligo dalle ore 18.00 alle ore 06.00 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale; b) sono sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. 2. Relativamente ai punti a) e b) non sono ammesse deroghe con ordinanze regionali. Art. 2 (Disposizioni finali) 1. Alle disposizioni di cui alla presente ordinanza si applica quanto previsto dall’articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge 22 maggio 2020, n. 35. 2. La presente ordinanza produce effetti dal 17 Agosto 2020 sino all’adozione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’articolo 2, comma 1, del decretolegge 25 marzo 2020, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, e comunque non oltre il 7 settembre 2020. 3. Le disposizioni della presente ordinanza si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione. La presente ordinanza è trasmessa agli organi di controllo e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 16 agosto 2020. IL MINISTRO DELLA SALUTE

 
Tevere a Roma: fra spiagge, funivie e programmate manifestazioni a rischio di annullo PDF Stampa E-mail

Consorzio Tiberina
 A genzia di sviluppo per la valorizzazione integrale e coordinata  del Bacino del Tevere 
 
 
 

Omicidi, morie di pesci, degrado, mancanza di presidio e proliferazione di Uffici Pubblici, comitati, surrogati di interventi coordinati che dovrebbero essere nell'ordine delle cose (e che invece vedono faticosissima programmazione, mentre le pianificazioni applicabili divengono già datate): fra esigenze disattese di protezione personale e ambientale, velleità, sperperi e molto parlare a vuoto, il Tevere a Roma resta segno concreto e metafora della crisi della città.

In piena emergenza covid-19 il fiume potrebbe trovare un ruolo nuovo (e antico allo stesso tempo), ma le difficoltà sono molte, e allo stato attuale resta per lo più un “luogo non-luogo” interno alla città. Pronto però a trasformarsi <<da problema a risorsa>> di cinque anni in cinque anni, negli slogan elettorali e/o nei frettolosi interventi di fine mandato.

Tre file in allegato: un articolo con intervista de "La Repubblica" al presidente Amendola, un successivo comunicato (sulla scorta di una nuova intervista de "La Repubblica" al presidente Amendola) e una lettera del MIBACT fornita alla nostra redazione dall’Associazione G.D.P., riguardante un lembo di sponda a sua volta significativo dello stato delle cose, con progetti avveniristici che dovrebbero sorgere fra baracche, rifiuti e scarico di rifiuti nel fiume. La prima intervista costituiva anche un sommesso invito di sostegno alle manifestazioni temporanee estive, ma allo stato attuale sembra che prevarrà un approccio dirigista e limitato (culturalmente e logisticamente), legato ad uno o due interventi “spot” ad alto costo per le casse pubbliche.


 
 
00193 ROMA – Via Marianna Dionigi, 17 Mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.     PEC Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Roma, 3 giugno 2020
 
COMUNICATO CONGIUNTO
 
 
Da giorni si dibatte sulle modalità per garantire uno sfogo vitale ai romani in città durante la prossima Estate, probabilmente assai più numerosi del solito (anche per motivi economici), bisognosi di distrazione, spazi all'aria aperta, possibilità di ritrovare un esterno della casa sicuro e fruibile. I siti candidati: litorale, parchi, ciclabili, ma anche le banchine del Tevere, sedi di manifestazioni temporanee essenzialmente nel tratto da Ponte Milvio a Ponte Marconi.
 
A due settimane da una prima intervista a LA REPUBBLICA, Giuseppe Maria Amendola, presidente dell'Associazione Amici del Tevere e del Consorzio Tiberina – i due più qualificati Soggetti che si interessano del Tevere a Roma ormai da lustri –, è stato interpellato nuovamente dal quotidiano romano. 
 
Sono riprese nel seguito alcune delle considerazioni di questa seconda intervista, che più specificamente riguarda le manifestazioni temporanee estive (così classificate anche a fini urbanistici). Il Consorzio, oltre a comprendere le quattro Università Statali di Roma e vari importanti Soggetti pubblici e privati, riunisce anche i principali Concessionari permanenti e temporanei di tratti delle sponde del Tevere a Roma, per cui può contestualizzare la situazione attuale dell'emergenza covid-19 in termini particolari e generali.
 
Molti membri del Consorzio il 20 mattina (proprio la data di pubblicazione della prima intervista) erano on-line ad un Tavolo Tecnico in video-conferenza opportunamente promosso dalla Direzione e dalle Aree competenti a Concessioni e Vigilanza della Regione Lazio, per fare il punto della situazione con tutti i Concessionari di manifestazioni temporanee estive sul Tevere, privati e pubblici, in questo secondo caso uno solo, Roma Capitale per la così detta “spiaggia Tiberis” (pur avendo l’Amministrazione Capitolina richiesto e ottenuto 19 interi anni solari di Concessione, il previsto parco lineare non è stato realizzato e l’utilizzo dell’area è per l’appunto soltanto per manifestazioni temporanee). Nei mesi scorsi, peraltro, Roma Capitale aveva fatto sospendere attraverso propri Pareri tutte le richieste di nuove Concessioni stagionali presentate da privati alle Conferenze di Servizi promosse dalla Regione Lazio.
 
L'iniziativa di questo Tavolo, per ora senza analogo seguito da parte delle altre Amministrazioni competenti, è stata particolarmente apprezzata, pur nell'incertezza generale; lo spirito di collaborazione, piuttosto che uno slogan, è ormai una vera e propria necessità. La Regione ha riconosciuto anche  quest'anno,  e  forse  soprattutto  quest'anno,  l'importanza  delle manifestazioni temporanee 
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estive, ma è chiaro che occorre giungere a prescrizioni regionali che contemperino in situazione di emergenza covid-19 le norme nazionali, i vincoli urbanistici e quelli dettati dalle Soprintendenze, nonché le esigenze e le capacità degli operatori specializzati. E non è certo cosa facile, in tempi così stretti. Ulteriore incognita: la situazione dei contagi, pur attualmente in deciso miglioramento, e le prossime conseguenti disposizioni.

 
Il vaccino funziona: da dicembre un miliardo di dosi l'anno PDF Stampa E-mail
 

 

 
 
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L'Espresso

Il vaccino funziona: da dicembre un miliardo di dosi l'anno

Si chiama mRNA-1273. E crea anticorpi che neutralizzano il covid. I test sono ok e sarà approvato in autunno.  Poi partirà la produzione di massa. Intervista esclusiva ad Andrea Carfi, lo scienziato italiano a capo del team sulle malattie infettive di Moderna

di Alessandra Cattoi     
29 maggio 2020
Due mesi che valgono due anni, o forse di più. Sono passati sessanta giorni dall’avvio della sperimentazione clinica del vaccino contro il virus SARS-CoV-2 dell’azienda biothec americana Moderna e i primi risultati, resi pubblici il 18 maggio, sono stati definiti da tutti gli esperti molto promettenti. Innanzitutto il vaccino si è dimostrato sicuro, non comporta effetti collaterali ed è ben tollerato. Ma soprattutto i dati mostrano che le persone vaccinate hanno sviluppato livelli di anticorpi uguali o superiori a quelli misurati in soggetti infettati dal virus e successivamente guariti. Notizie tanto incoraggianti da fare sbilanciare anche Anthony Fauci, direttore del Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) e capo della task force della Casa Bianca per l’emergenza coronavirus. Fauci si è detto «cautamente ottimista» rispetto all’efficacia del vaccino di Moderna «proprio perché» ha dichiarato alla Cnn, «i primi risultati hanno dimostrato la capacità di neutralizzare il virus con la somministrazione di dosi ragionevoli di vaccino, ed è lecito prevedere che se gli stessi livelli di anticorpi saranno confermati su un numero più ampio di persone, il vaccino potrà proteggere dall’infezione».
 
Alla frenetica corsa verso il vaccino per sconfiggere la piaga del 2020, partecipa anche Andrea Carfí, scienziato italiano, da dieci anni negli Usa e da due a capo del team sulle malattie infettive di Moderna. Intervistato dal sito dell’Espresso lo scorso marzo, era apparso ottimista fin dai primi giorni della prima fase di sperimentazione sull’uomo e, a quanto pare, i fatti oggi gli danno ragione.
 
«La cautela era e continua ad essere d’obbligo ma si, confermo che l’ottimismo era ben risposto», dice oggi Carfi all’Espresso. «Infatti, su tutti i 45 volontari sottoposti alla prima fase di sperimentazione, il vaccino è risultato sicuro, confermando i dati ottenuti in studi clinci di altri nostri vaccini. Abbiamo anche osservato la produzione di anticorpi in tutti i soggetti vaccinati e in otto di loro abbiamo dimostrato la presenza di anticorpi neutralizzanti, cioè in grado non solo di riconoscere il virus ma anche di bloccarlo evitando cosí l’infezione. Dopo la somministrazione del vaccino, i titoli di questi anticorpi appaiono paragonabili a quelli di persone infettate e poi guarite da infezione da SARS-CoV-2. Tra qualche settimana avremo i risultati definitivi di tutti i 45 volontari a cui è stato somministrato il vaccino mRNA. Nel frattempo continuiamo i test su modelli animali. Sappiamo già che i topi vaccinati con mRNA-1273 (il nome del vaccino di Moderna, ndr) hanno anticorpi che neutralizzano il virus e, più importante, sono protetti quando esposti al virus.
 

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PARIGI CITTA' CICLABILE. ROMA? DAL 2001 CHE LO ASPETTIAMO. PDF Stampa E-mail

https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/parigi_ciclabili-temporanee-280x175.jpg 280w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/parigi_ciclabili-temporanee-541x338.jpg 541w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/parigi_ciclabili-temporanee-768x480.jpg 768w" data-sizes="(max-width: 932px) 100vw, 932px" data-src="https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/parigi_ciclabili-temporanee.jpg">Parigi

Negli annunci di città come Lione, Montpellier e Bordeaux per una Rete di Mobilità di Emergenza si legge non solo la volontà di passare alla Fase 2 evitando la paralisi del traffico urbano a causa della riduzione della portata del trasporto pubblico, ma anche una rincorsa alle buone pratiche ciclabili realizzate da Parigi negli ultimi 5 anni.

La Capitale della Francia ha infatti sviluppato una rete ciclabile e di moderazione del traffico mai vista prima, ottenendo come risultato un forte incremento degli spostamenti a piedi, in bicicletta e con i monopattini elettrici.

Questi risultati non sono passati inosservati, ne ai cittadini e neppure alla politica nazionale. I parigini infatti, chiamati lo scorso Marzo alle urne per eleggere il nuovo sindaco, non ci hanno pensato due volte a rieleggere Anne Hidalgo, la sindaca che in 5 anni ha trasformato la città e che ha basato buona parte della propria campagna elettorale 2020 sull’ulteriore promozione della ciclabilità con l’obiettivo di arrivare alla città dei 15 minuti.

Evidentemente Parigi è diventata un esempio da seguire, non solo a livello infrastrutturale ma anche a livello politico: se i cittadini hanno premiato la sindaca con un nuovo mandato perché altri sindaci non dovrebbero riproporre la transizione ciclabile nelle rispettive città?

https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/parigi_francia_monopattini_foto-di-Joel_philippon-1-280x157.png 280w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/parigi_francia_monopattini_foto-di-Joel_philippon-1-541x303.png 541w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/parigi_francia_monopattini_foto-di-Joel_philippon-1-768x429.png 768w" data-sizes="(max-width: 921px) 100vw, 921px" data-src="https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/parigi_francia_monopattini_foto-di-Joel_philippon-1.png">Foto di Joel Philippon

Non a caso diversi centri urbani che si sono spesi a favore della realizzazione di nuove piste ciclabili pop-up vedono nell’emergenza l’occasione per sperimentare una nuova mobilità che da temporanea possa diventare in poco tempo la normalità, così da avviare più città possibili a una nuova transizione ecologica.

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Parigi dal canto suo non accenna a fermarsi, e oltre a non essersi fatta trovare impreparata dall’emergenza grazie a politiche di ciclabilità evidentemente lungimiranti pensa al raddoppio sia a livello cittadino che metropolitano.

In particolare la regione metropolitana di Parigi, l’Ile-de-France, ha già stanziato 300 milioni di euro per la creazione di nuove ciclabili veloci che possano collegare in poco tempo Parigi ai comuni limitrofi, incentivando così il bike to work e alleviando la pressione sul trasporto pubblico.

https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/Rete_Ciclabile_Parigi_Ile_de_France-193x200.jpg 193w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/Rete_Ciclabile_Parigi_Ile_de_France-342x355.jpg 342w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/Rete_Ciclabile_Parigi_Ile_de_France-768x797.jpg 768w" data-sizes="(max-width: 1234px) 100vw, 1234px" data-src="https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/04/Rete_Ciclabile_Parigi_Ile_de_France.jpg">

Già in passato l’Ile-de-France aveva promosso il noleggio a lungo termine di biciclette a pedalata assistita proprio per aiutare le persone a raggiungere la capitale in bicicletta.

Insomma, Parigi è in testa nella corsa delle città più ciclabili d’Europa e in qualche modo sta riuscendo a trascinare anche altre realtà minori, il tutto in una sfida dove i vincitori non sono altro che i cittadini e l’ambiente.

 
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