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10 proposte degli amici di Legambiente Onlus sul tema della mobilità sostenibile. PDF Stampa E-mail
 

Ho letto con calma le 10 proposte degli amici di Legambiente Onlus sul tema della mobilità sostenibile.
Li ringrazio per lo sforzo di dare un quadro esaustivo sulle misure da adottare e per la competenza ma mi permetto alcune puntualizzazioni in linea con quanto uscito nella tavola rotonda organizzata dal Ministero dell'Ambiente.
- Credo sia molto importante stressare molto di più la rottamazione senza nuovo acquisto di auto private, fossero anche quelle elettriche. Ottimo invece riversare gli incentivi su abbonamenti, sharing, ecc.
- Capisco la necessità di ragionare sulla fase di transizione ma credo che tutto il ragionamento sugli incentivi avrebbe bisogno di qualche riflessione in più. Ad esempio sul costo dell'energia necessaria per la ricarica dei mezzi elettrici bisogna tener conto che quella proveniente dalla rete ancora oggi è di tipo convenzionale e non da fonti rinnovabili: agevolerei molto di più l'utilizzo di quest'ultima anche con installazione di pannelli in città in aree pubbliche.
- Condizionerei ancora di più il trasferimento di risorse ai comuni costringendoli a finanziare, in primis, le zone car free e politiche di incentivazione del trasporto pubblico ecologico anche in ambito scolastico. Le scuole dovrebbero essere tutte aree car free in entrata e in uscita ( mezz'ora prima e mezz'ora dopo)
Insomma la filosofia è quella di favorire una transizione più veloce possibile dal dominio dell'auto privata alla condivisione e al TPL, soprattutto su rotaia. Allargamento delle zone dedicate allo spazio pubblico pedonale e ciclabile.
Abbiamo bisogno, purtroppo, di una transizione molto più veloce e allora dobbiamo agire con maggiore incisività.

 
LIBERI DI CAMMINARE IN DIFESA DELL'AMBIENTE Vi aspettiamo.Il 13 ottobre PDF Stampa E-mail

Il 13 ottobre aiutaci a diffondere la cultura del camminare.
Il muoversi a piedi in città è un grande gesto rivoluzionario.
È arrivato il momento di mettere da parte parole e proclami, bisogna cambiarle davvero le nostre città e non possiamo solo delegare.
Dobbiamo riprenderci gli spazi urbani per ridarli ai bambini e a noi tutti
Dobbiamo togliere le auto private dalle piazze non per creare salotti borghesi in pieno centro ma per fruirli come spazi collettivi sganciati dalla commercializzazione delle nostre esistenze.
Dobbiamo tornare ad apprezzare gli spazi come luoghi di incontro pubblico al di la del loro valore economico.
Camminate con noi per immaginare città dal volto umano.
Vi aspettiamo.
LIBERI DI CAMMINARE IN DIFESA DELL'AMBIENTE
Giornata del Camminare Federtrek Comune-info Riccardo Troisi

 
EMERGENZA CLIMATICA L'ITALIA DEVE DICHIARARLA. FIRMA LA PETIZIONE PDF Stampa E-mail
 
 
 

MAURIZIO - l’emergenza climatica oggi non si può più negare! Alfonso chiede che nel dibattito che si terrà dinanzi alle Camere il Presidente del Consiglio dei Ministri si impegni a far approvare al Parlamento la dichiarazione di emergenza climatica anche per il nostro paese, come già avvenuto in altri paesi del mondo.

 
 
 
 
 
#EmergenzaClimaticaItalia: l'Italia dichiari l'emergenza climatica!
 
 

Alfonso Pecoraro Scanio ha indirizzato questa petizione a Giuseppe Conte, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Roberto Fico, Capigruppo di maggioranza, Capigruppo di opposizione e ora ha già raccolto 34.182 firme

 
Firma con un solo click
 

Il cambiamento climatico sta diventando sempre più la principale emergenza planetaria.
I rapporti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite certificano, da un punto di vista scientifico, la velocità crescente del riscaldamento globale e degli impatti su tutti i settori importanti per gli equilibri naturali e per la vita, tanto degli esseri umani che di tantissime altre specie animali e vegetali.

Oltre 100.000 cittadini su Change.org hanno chiesto e ottenuto che il Governo italiano si candidasse ad ospitare la Conferenza ONU sul clima - Cop26 nel 2020. Pur essendo stata scelta un'altra sede, l'Italia ha ottenuto di ospitare la PreCop.La mobilitazione di milioni di giovani in tutto in mondo sta rilanciando un appello a tutte le istituzioni per evitare un cambiamento climatico catastrofico. Anche in Italia, il movimento Fridays for Future, chiede da mesi che il Parlamento italiano voti una seria dichiarazione di emergenza climatica, attraverso un'altra petizione molto popolare su Change.org.
Il movimento mondiale #allinforclimateaction, sempre su Change.org, ha raccolto oltre 700 mila sostenitori per presentare, il 23 settembre prossimo, al Climate Summit delle Nazioni Unite a New York, un appello affinché si dichiari lo stato di emergenza climatica nel mondo.
I punti programmatici presentati dal M5S, PD e LeU per il nuovo governo, rilanciano positivamente l'esigenza del Green New Deal e alcuni obiettivi importanti come l'investimento sulle energie rinnovabili, la difesa della biodiversità, la lotta al dissesto idrogeologico. Ma ancora non prevedono la dichiarazione di emergenza climatica da parte del Parlamento e del Governo italiano.
Affrontare questa urgenza è certamente un cambio di paradigma economico ma non è solo questo. È innanzitutto la presa d'atto di un'emergenza planetaria da cui discendono le decisioni economiche, sociali e istituzionali conseguenti. Ecco perché, su questa richiesta, sono mobilitati giovani e cittadini, associazioni e istituzioni in tutto il pianeta.

Tanto premesso:

chiediamo che a partire dal dibattito programmatico che si terrà dinanzi alle Camere, il Presidente del Consiglio dei Ministri si impegni a far approvare dal Parlamento la dichiarazione di emergenza climatica nei tempi più rapidi possibili e a presentarsi al Climate Summit delle Nazioni Unite, del 23 settembre a New York, sostenendo la necessità della dichiarazione di stato di emergenza climatica nel mondo quale premessa per una radicale svolta nelle strategie di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici.

Chiediamo:

• ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, di attivarsi per calendarizzare al più presto una discussione per una dichiarazione di emergenza climatica;
• ai Capigruppo di maggioranza e di opposizione del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati di attivarsi per approvare questo provvedimento con la più ampia convergenza possibile.

Primi firmatari:

Jimmy Ghione, inviato di Striscia la Notizia  

Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food Law and Policy

Rosalba Giugni, presidente di Marevivo

Gianfranco Amendola, magistrato ambientalista

Domenico De Masi, presidente del Comitato scientifico della Fondazione UniVerde e di Opera2030

Livio de Santoli, prorettore della Sapienza Università di Roma

Francesco Piccinini, direttore di Fanpage

Filippo Ghirelli, vicepresidente Visionari   

Pasquale Russo, direttore Link Campus University

Angelo Consoli, direttore Ufficio Europeo Jeremy Rifkin e presidente del CETRI

Enea Roveda, amministratore delegato di Lifegate

Matteo Campofiorito, direttore di GreenStyle

Stefano Zago, direttore di TeleAmbiente

Luca Franceschetti, attivista per il clima

Pietro Cesaro, co-fondatore Duegradi

Chiara Bruni, vicepresidente di SOS Terra Onlus

Marco Jacopo Rimoldi e Andrea Zagato, fondatori di Influgramer.com   

Osvaldo Bevilacqua, giornalista e conduttore televisivo

Rosario Trefiletti, presidente Centro Studi Indagini3

Francesco Paolo Russo, direttore generale ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori

 
Firma con un solo click
 

Visita la pagina della petizione

 

A Change.org crediamo nella voce di persone come te. C'è qualcosa che vorresti cambiare?

 
Torneo di Burraco Solidale con Cena e balli. sabato 16 novembre. PDF Stampa E-mail

 

WWW.OASISENZOMISSONI.ORG

TORNEO DI BURRACO  SOLIDALE

 

 

 

 

 

Sabato 16 novemvre dalle ore 16.00 presso il Ristorante Appio Claudio

in Via Vallericcia 11 ( Quarto Miglio).

Iniziativa di solidarietà a favore del Centro Oasis di Enzo Missoni per i bimbi malnutriti del Burkina Faso.

 

 

 

 

Programma

 

 

Ore 16.00 formazione tavoli. Organizzato da Maurizio Rinaldis.

Ore 16.30 inizio partite (tre mani da quattro partite)

Ore 20.00 Cena con Antipasto, 2 mezzi primi ,Patate al forno, insalata, Dolce, Vino e acqua.

A seguire proclamazione vincitori e distribuzione ricchi premi. Con Nicolino Colantoni e Morena Santoni.

Ore 22.00 Balli di gruppo fino alla fine della Serata con Roberto Lagana’. E Maestro Angelo Greca.

 

 

 

 

Per partecipare inviare e-mail a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o telefonare al 3385708628 (Maurizio) o 3280135856 (Giovanna) 3473360920 . indicando nome e cognome dei partecipanti entro giovedì 14 novembre..

 

Costi: 25 euro a persona .

Solo burraco 10 euro.

Potete partecipare alla serata anche se non giocate a burraco.

 

VI ASPETTIAMO NUMEROSI

 
Una pista ciclabile al posto della cortina di ferro che divideva l’Europa PDF Stampa E-mail
 
 
 
 
 
Una pista ciclabile al posto della cortina di ferro che divideva l’Europa

Una pista ciclabile al posto della cortina di ferro che divideva l’Europa

Mobilità
di
 
Rudi Bressa
Quasi 7000 chilometri di pista ciclabile ripercorrono la cortina di ferro che divise l'Europa, dal Patto di Varsavia fino alla caduta del muro di Berlino.

Un percorso per riscoprire la storia dell’Europa. Una pista verde che trasforma quello che fu il confine tra Europa dell’Ovest e dell’Est in un trait d’union della cultura europea, grazie anche alla mobilità dolce.

È questo il progetto proposto in Parlamento dal deputato tedesco Michael Cramer, che nel 2005 vide nella “Iron Curtain Trail” un modello di turismo sostenibile

Dove passa la Pista della Cortina di Ferro

Si tratta di quasi 7000 chilometri (6.800 per la precisione), che vanno dal Mar Nero a sud fino al Mare di Barents a nord passando lungo il tracciato del muro di Berlino. E ironia della sorta quella che era considerata una “cintura della morte”, è oggi una “cintura verde”, trasformata in uno straordinario habitat per piante e animali grazie a decenni di isolamento.

 
 
 
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Il tracciato della “Pista della Cortina di Ferro”

Una vera e propria riserva naturale, patrocinata e protetta dallo stesso Mikhail Gorbachev, ex presidente dell’Unione Sovietica e presidente di Green Cross International (GCI). La “Pista della Cortina di Ferro” attraversa ben 150 parchi naturali, tre riserve naturali Schaalsee, Elbaue e la Rhoen e il Parco Nazionale del Harz Mountains.

Non  solo natura

Ci sarà la storia ad accompagnare chiunque si addentrerà attraverso questo confine storico, teatro di numerose battaglie e culla della cultura europea. Un’opera di straordinaria importanza, culturale ed ambientale, che ha visto la collaborazione di norvegesi, russi, finlandesi, estoni, cechi, tedeschi, slovacchi, ungheresi, rumeni, croati. Una pista che trasuda ad ogni chilometro tutta l’identità del Vecchio Continente.

La rivoluzione della mobilità sarà completa solo quando tutta l’energia per fare il pieno sarà pulita, proveniente solo da fonti rinnovabili. Se per magia tutte le auto, le moto, gli autobus e i camion che circolano in Italia andassero a energia elettrica rinnovabile, i risparmi si possono calcolare intorno ai 100 milioni di tonnellate di CO2 annue. Tutto comincia da noi. Con LifeGate, già oggi, con solo 4 click, scegli per la tua casa energia da fonti rinnovabili e prodotta in Italia. Risparmia attivandola da solo online, clicca qui.

 

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A un italiano su tre piacerebbe andare al lavoro in ebike

A un italiano su tre piacerebbe andare al lavoro in ebike

Mobilità
Pubblicato il 31 ago 2019
di
 
Emanuele Rigitano
Gli italiani sono al terzo posto su dieci Paesi europei per la disponibilità ad andare al lavoro in ebike. La motivazione principale a favore è la tutela dell'ambiente, a scoraggiare il maltempo e il costo delle biciclette elettriche.

Un cittadino italiano su tre vorrebbe andare al lavoro pedalando una ebike anziché utilizzare la macchina o altri mezzi di trasporto. Questo è uno dei risultati di uno studio realizzato a livello europeo che trova l’Italia sul podio delle preferenze per le due ruote elettriche.

La media europea di chi sarebbe disposto ad utilizzare una bicicletta a pedalata assistita è del ventiquattro per cento, quella italiana ben il nove per cento più alta, con un maggiore interesse da parte degli uomini (quaranta per cento) rispetto alle donne (ventisette per cento).

italiani lavoro ebike

Un italiano su tre ha risposto che sarebbe disposto a usare una ebike per andare al lavoro. Foto © Shimano

Se si considerano i pendolari italiani tra i venticinque e i trentaquattro anni, la percentuale di persone interessate a utilizzare una ebike per tutelare l’ambiente supera il cinquanta per cento. Motivazione che convince mediamente trentasette italiani su cento, a pari merito con la possibilità di risparmiare, il ventinove per cento vuole mantenersi in forma mentre il ventisette vuole evitare di rimanere incolonnato nel traffico.

Leggi anche: 7 incredibili percorsi in ebike per una vacanza ricca di storia e natura

Tra chi invece non è molto convinto della scelta le motivazioni principali sono il maltempo per il trentanove per cento, un tragitto troppo lungo per il ventinove e il costo di una bici elettrica o a pedalata assistita (vetnicinque).

Al lavoro in ebike: cosa ne pensano i cittadini europei

La ricerca online realizzata da YouGov in collaborazione con Shimano (Steps) ha inoltre stilato una classifica del gradimento dell’idea di utilizzare l’ebike in dieci Paesi europei. Ampiamente in testa si trovano i Paesi Bassi con il quarantasette per cento, al secondo posto la Spagna con il trentanove e terza l’Italia, agli ultimi tre posti Francia (diciotto per cento), Svezia (quindici) e Regno Unito (undici).

Leggi anche: La Svezia offre sussidi per chi compra una e-bike

A livello europeo la principale motivazione per passare a una ebike è la possibilità di mantenersi in forma, che con il trentaquattro per cento delle preferenze supera di quattro punti la protezione dell’ambiente e la possibilità di risparmiare denaro. Il principale fattore di scoraggiamento resta invece la possibilità di incontrare brutto tempo (trentasette per cento), davanti al costo elevato di una ebike (trentaquattro) e il tragitto troppo lungo (trentuno).

Al quarto posto dei fattori scoraggianti i cittadini europei di Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia hanno indicato il timore di arrivare sudati o accalorati sul posto di lavoro. Rispetto agli aspetti negativi dello studio risponde Marco Cittadini, responsabile della comunicazione e delle pubbliche relazioni di Shimano: “Coloro che hanno fatto il passaggio a una ebike hanno scoperto che il maltempo è raramente un problema insormontabile e il sudore è una cosa del passato quanto l’assistenza elettrica fa il suo lavoro”.

 
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