Home
Eventi


50.000 MORTI per inQuinamento! nessuno ne parla! SOLO 50.000!! PDF Stampa E-mail
In evidenza
 
 
 
 

Dalle notifiche

 
 
 
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo
 
Ci siamo rotti i polmoni.
No allo smog!
L’inquinamento atmosferico causa ogni anno in Italia più di 50mila morti, oltre a contribuire a indebolire irrimediabilmente la salute dei cittadini.
È tempo di pretendere città più pulite e più vivibili.
Unisciti anche tu!
 
CIRCO MASSIMO 250.000 SPETTATORI. PDF Stampa E-mail
Il Circo Massimo, lungo circa 600 metri e largo 150, poteva ospitare forse - secondo le stime di Plinio il Vecchio - 250.000 spettatori (circa un quarto o un quinto della popolazione cittadina in età imperiale) ed è tutt'ora il più grande edificio per spettacoli mai costruito dall'uomo. Dove sarebbe sorto il circo sarebbe avvenuta la famosa corsa che avrebbe distratto i sabini mentre avveniva il ratto delle loro donne. Secondo Livio le prime strutture in legno risalirebbero all'epoca di Tarquinio Prisco e in età repubblicana vennero costruiti alcuni edifici che componevano il circo, prima in legno poi in pietra, finchè non venne completato da Augusto, che per ornare la spina fece portare dall'Egitto un enorme obelisco di Ramses II, oggi in Piazza del Popolo. Un secondo obelisco, di Tutmosis III e IV, venne fatto portare sotto Costanzo II alla metà del IV secolo d.C., e oggi si trova nei pressi di San Giovanni in Laterano.
L'edificio, che ospitava corse di quadrighe, ma occasionalmente anche spettacoli di gladiatori e venationes (almeno fino alla costruzione del #Colosseo), fu probabilmente l'origine dell'incendio neroniano del 64 d.C., come raccontava già Tacito: nelle botteghe che occupavano il perimetro doveva essere rimasta accesa una lanterna che, cadendo, avrebbe appiccato l'incendio, attizzato dalla notte particolarmente calda.
Nel circo fu posto per volere del senato anche, ad un'estremità, un arco di trionfo per Tito. La struttura ricevette la sua forma finale sotto Traiano e subì poi vari restauri, specialmente sotto Caracalla. Nel VI secolo venne usato ancora da Teoderico per tenere degli spettacoli, cui presenziò durante i festeggiamenti per i suoi tricennalia. 
322716520 711394477009967 5903997914826869003 n322716520 711394477009967 5903997914826869003 n
 
Le 7 salite più difficili d’Italia da fare in bici PDF Stampa E-mail

Le 7 salite più difficili d’Italia da fare in bici

stelviohttps://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/stelvio-yoke-69363_960_720-300x150.jpg 300w, https://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/stelvio-yoke-69363_960_720-768x385.jpg 768w, https://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/stelvio-yoke-69363_960_720-360x180.jpg 360w, https://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/stelvio-yoke-69363_960_720.jpg 960w" data-ll-status="loaded" style="box-sizing:border-box;margin:0px;padding:0px;font:inherit;vertical-align:middle;max-width:100%;height:auto;transition:opacity 0.4s ease 0s;position:absolute;top:0px;bottom:0px;left:0px;width:750px;min-height:100%;color:rgb(160, 160, 160);z-index:-1;opacity:1 !important">

stelvio

 
 
 

Ci sono quelle salite che ti dici sì ce la posso fare, altre invece, anche con la e-bike, che sospiri ma come fanno … Essere uno “scalatore” è un sogno di tanti ciclisti, ma anche di appassionati cicloturisti che si danno degli obiettivi e si allenano per delle sfide ogni stagione. Ebbene, dedicate a tutti quelli che vogliono e che possono osare, abbiamo selezionato quelle che secondo noi sono le più, belle, le più difficili, e perché no, le più epiche salite d’Italia.

Il Pordoi

Spesso identificata come salita simbolo del Giro d’Italia, è indissolubilmente legata alle pedalate di Bartali e Coppi tanto che esiste un monumento sul passo che ricorda la tappa del 1949. Pur non essendoci strappi veri e l’ascesa è rispetto ad altre più dolce, nasconde sempre delle insidie, il più delle volte metereologiche. Lo si può affrontare da Canazei oppure da Arabba. 33 tornanti con una pendenza media del 6,8% per una distanza complessiva di 10 km. Se si parte salendo ad Arabba, vicino alla chiesetta, inizia subito una salita con il 10% di pendenza. Sono proprio i primi chilometri quelli più difficili con lunghi tratti di rettilineo alternati con tornanti stretti e ravvicinati. Se pensate che neve, pioggia e vento siano le solite difficoltà, d’estate non va meglio senza nemmeno un filo d’ombra … C’è anche un tratto pianeggiante vicino al torrente Cordevole. Fatica premiata però, il paesaggio è quello delle Dolomiti!

Lo Stelvio

Sua maestà lo Stelvio, è una meta molto amata dai ciclisti professionisti che qui possono trovare terreno fertile per allenarsi. Il passo può essere raggiunto sia dall’Alto Adige che dal versante lombardo. Partendo da Prato allo Stelvio si sale per circa 25 km con un dislivello di 1.800 metri, con pendenze che crescono fino all’11% degli ultimi chilometri. La parte più dura è quella della serie dei 48 tornanti con pendenze medie intorno all’8-9%. Se si parte da Bormio sono 22 km, con subito una serie di salite di pendenza media del 7% per 15 km fino a Pian di Grembo. Poi per circa un chilometro si prosegue senza strappi e con pendenze dolci. Gli ultimi 2-3 km sono i più duri, attorno all’8% di pendenza.

gaviahttps://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/passo-gavia-879325_960_720-300x179.jpg 300w, https://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/passo-gavia-879325_960_720-768x458.jpg 768w, https://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/passo-gavia-879325_960_720-750x447.jpg 750w" data-ll-status="loaded" style="box-sizing:border-box;margin:0px;padding:0px;border-style:none;font:inherit;vertical-align:middle;max-width:100%;height:auto;transition:opacity 0.4s ease 0s;width:auto;opacity:1 !important">gavia

Il Gavia

Siamo nelle Alpi lombarde, si tratta di un percorso con una pendenza media del 7%, ma in un tratto di circa mezzo chilometro si raggiunge la pendenza del 14%, e alla fine ci sono alcuni strappi del 10%. Attenzione alla galleria buia e in salita. Partendo da Ponte di Legno, all’inizio si pedala tra i boschi e poi in quota prima si trovano pascoli e poi rocce. Si costeggiano anche laghetti. La vista va all’Ortles, al Cevedale, a tutto il Gruppo dell’Adamello. Se si supera il passo, la discesa porta a Santa Caterina Valfurva.

 

Il Mortirolo

Il percorso parte da Mazzo e poi prosegue per Cà D’Ustin – Piazzola Olta – Ca’ D’Batista – San Matè – Temen – La Fopa – Cuscisc – Piaz – Pesc Sec – Pian di Cop – Passo Mortirolo. 12,4 km da 552 a 1852 metri con un dislivello totale di 1.300 metri e una pendenza media del 10,5%. Questa salita, davvero dura, mette in comunicazione la Valtellina con la Valcamonica. Questa salita tocca picchi che superano il 20%, il tratto più duro dopo circa 4 km. Qui è nato il mito di Marco Pantani che nel 1994 staccò Miguel Indurain.

mortirolohttps://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/passo-mortirolo-300x200.jpg 300w, https://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/passo-mortirolo-768x512.jpg 768w, https://www.viagginbici.com/wp-content/uploads/2023/02/passo-mortirolo-750x500.jpg 750w" data-ll-status="loaded" style="box-sizing:border-box;margin:0px;padding:0px;border-style:none;font:inherit;vertical-align:middle;max-width:100%;height:auto;transition:opacity 0.4s ease 0s;width:auto;opacity:1 !important">mortirolo

Lo Spluga

  1. da Chiavenna sono una trentina di chilometri per un dislivello di 1.780 metri, con tornanti, gallerie buie e vento in quota. Con questa salita si raggiunge il punto più lontano dal mare in territorio italiano. Per i primi 10 chilometri si affronta una salita regolare di modesta difficoltà, con una pendenza media del 6%; nel tratto centrale, si passa dai 970 metri a 1.791, con pendenza dell’ 8%. Gli ultimi 6 km sono in falso piano con 210 metri di dislivello e una pendenza del 6,55%. Da Chiavenna, dopo i primi tornanti si continua in salita attraversando San Giacomo Filippo, Lirone, Prestone, Campodolcino, Madesimo.

Le Tre Cime di Lavaredo

Si scala per primo il Passo Valparola, uno dei principali luoghi della Grande Guerra, poi si scende a Cortina d’Ampezzo, dove ha inizio il Passo Tre Croci e tornante dopo tornante si arriva al lago di Misurina dove si specchiano il Cristallo e le 3 Cime di Lavaredo. Così in sella: La Villa – Passo Valparola – Passo Falzarego – Cortina – Passo Tre Croci – Misurina – Rifugio Auronzo – Passo Cimabanche – Cortina – Passo Falzarego – Passo Valparola – La Villa. 116 km con un dislivello di 3.350 metri ed una pendenza massima del 18%.

Lo Zoncolan

1.210 metri di dislivello in 10,2 chilometri con una pendenza media dell’11,4%, con punte al 22%. Per questo tra i ciclisti è anche chiamato “Kaiser”. Pochi tornanti, lunghe pendenze. La cornice è quella delle Alpi Carniche: i primi 3 km sono su un declivio regolare ma attraversato il paese di Liariis, comincia la parte più ripida con tornanti stretti e ripidi su fondo sconnesso. Solo intorno al nono chilometro, le pendenze tornano al 7% e la strada spiana fino al 4% in prossimità dei tre tunnel, ma non è finita, perché gli ultimi 500 metri hanno una pendenza del 12% per scollinare in vetta a 1.735 metri di altitudine.

 
I ciclisti italiani annunciano la mobilitazione nazionale per la sicurezza stradale PDF Stampa E-mail

I ciclisti italiani annunciano la mobilitazione nazionale per la sicurezza stradale

17 FEBBRAIO 2023
 

Si terrà il 3 giugno 2023 a Roma la più grande manifestazione nazionale per la sicurezza stradale che l’Italia abbia mai vissuto, a comunicarlo sono i rappresentanti di associazioni sportive e della mobilità che al momento hanno richiesto di restare anonime.

Adv
 

“Non possiamo continuare a rischiare la vita sulle nostre strade ogni volta che facciamo sport, che decidiamo di andare al lavoro o una semplice gita fuori porta”, hanno fatto sapere in una nota congiunta inviata alla redazione di Bikeitalia.

La manifestazione sarà quindi il punto di arrivo di un lungo periodo di mobilitazione che passerà anche per l’iniziativa del 26 febbraio prossimo in cui saranno create delle strisce pedonali umane in molte città italiane per mettere in evidenza le difficoltà di tutta l’utenza fragile della strada.

Immagine critical mass budapest fonte wikipedia - <a href=https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Critical_mass_budapest3_4.22.2006.jpg" data-lazy-srcset="https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006.jpg 800w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-280x186.jpg 280w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-534x355.jpg 534w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-768x511.jpg 768w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-730x485.jpg 730w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-540x358.jpg 540w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-255x171.jpg 255w" data-lazy-sizes="(max-width: 800px) 100vw, 800px" data-lazy-src="https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006.jpg" data-ll-status="loaded" sizes="(max-width: 800px) 100vw, 800px" srcset="https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006.jpg 800w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-280x186.jpg 280w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-534x355.jpg 534w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-768x511.jpg 768w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-730x485.jpg 730w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-540x358.jpg 540w, https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2023/02/800px-Critical_mass_budapest3_4.22.2006-255x171.jpg 255w" style="box-sizing:border-box;height:auto !important;max-width:100%;vertical-align:bottom;border-style:none;overflow-wrap:break-word">Manifestazione per la sicurezza dei ciclisti [foto di repertorio – Fonte Wikipedia]

La scelta della data non è d’altronde casuale: sabato 3 giugno è il World Bicycle Day, la giornata della bicicletta indetta nel 2018 dalle Nazioni Unite.

La manifestazione, ancora in fase di costruzione e definizione, sembra che partirà da via dei Fori Imperiali a Roma e culminerà a Porta Pia a Roma, dove ha sede il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di cui si richiede un intervento solerte per porre fine alla strage degli utenti fragili sulle strade.

Che quella del 2023 sarebbe stata una primavera calda per la mobilità a pedali lo si era capito già al momento della discussione della manovra finanziaria lo scorso mese di dicembre, quando la maggioranza ha deciso di cancellare i 94 milioni di euro previsti per la realizzazione di piste ciclabili per gli anni 2023 e 2024.

Oggi sul tavolo, oltre ai finanziamenti, c’è anche il tema della modifica al Codice della Strada e la questione del limite di 30 km/h in città, la crisi del settore bici e l’IVA sulle biciclette, nonché la distanza di sicurezza per il sorpasso delle biciclette e, ancora di più, la mancanza di competenze all’interno dei comuni italiani per la progettazione di infrastrutture per la ciclabilità.

“Il nostro obiettivo è che il 3 giugno 2023 centomila ciclisti portino un dossier di interventi sul tavolo del Ministro dei Trasporti per chiedere interventi urgenti”, fa sapere il gruppo promotore.

A noi non resta altro che bloccare l’agenda e comprare il biglietto del treno per Roma perché tutto lascia sperare che sarà un momento epico e irripetibile.

 
A ROMA La Campagna #città30subito PDF Stampa E-mail
 
La Campagna #città30subito è promossa da FIAB Italia,Legambiente Onlus, ASvis - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile , Kyoto Club, VIVINSTRADA, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO - Alleanza Mobilità Dolce ed è condivisa con associazioni locali e cittadini che sentono l’esigenza di una rivoluzione nella sicurezza stradale in ambito urbano e chiedono #Città30,
Associazioni promotrici dell’evento romano sono: Coordinamento Fiab Lazio, Fiab Roma Ruotalibera, Bicipa Fiab Roma APS, Fiab Roma BLT, Fiab Ostia in Bici, Fiab Roma Naturamici, Legambiente Lazio e Associazione • Salvaiciclisti • Roma330811734 607665227850414 9067170839378144581 n
 
<< Inizio < Prec. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Succ. > Fine >>

Pagina 2 di 252