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30 Giorni in Bici. Roma Invasa dalle BICI: PDF Stampa E-mail
Scritto da Santoni Maurizio   
Mercoledì 31 Marzo 2021 07:18
30 Giorni in Bicihttps://30giorniinbici.files.wordpress.com/2018/10/cropped-30-dc3adas-en-bici-e15405454624503.png?w=150&h=109 150w, https://30giorniinbici.files.wordpress.com/2018/10/cropped-30-dc3adas-en-bici-e15405454624503.png?w=300&h=218 300w" sizes="(max-width: 695px) 100vw, 695px" data-attachment-id="25" data-permalink="https://30giorniinbici.wordpress.com/cropped-30-dc3adas-en-bici-e15405454624503-png/" data-orig-file="https://30giorniinbici.files.wordpress.com/2018/10/cropped-30-dc3adas-en-bici-e15405454624503.png" data-orig-size="695,505" data-comments-opened="0" data-image-meta="{"aperture":"0","credit":"","camera":"","caption":"","created_timestamp":"0","copyright":"","focal_length":"0","iso":"0","shutter_speed":"0","title":"","orientation":"0"}" data-image-title="cropped-30-dc3adas-en-bici-e15405454624503.png" data-image-description="

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30 Giorni in Bici

In aprile usa la bici tutti i giorni e condividilo online con gli hashtag #30gib e #30giorniinbici

NEWS

Pronti per aprile 2021?

Il 2020 è passato via così e ha piallato il mondo. Si è portato via anche #30giorniInBici ma non fa niente: il 2021 ormai è qui e siamo pronti a pedalare!

Dal primo marzo è attiva la pagina globale https://30daysofbiking.com/: è possibile registrarsi (o semplicemente accedere se hai già effettuato una registrazione in passato) e impegnarsi a pedalare ogni giorno di aprile 2021.

Presto sul sito globale sarà attiva sulla pagina Community una sezione apposita con gli impegni presi in tutto il mondo: anche il tuo!

https://30giorniinbici.files.wordpress.com/2021/03/30dob-spokecard-2020-02_200330_213016.png?w=150 150w, https://30giorniinbici.files.wordpress.com/2021/03/30dob-spokecard-2020-02_200330_213016.png?w=300 300w, https://30giorniinbici.files.wordpress.com/2021/03/30dob-spokecard-2020-02_200330_213016.png?w=768 768w, https://30giorniinbici.files.wordpress.com/2021/03/30dob-spokecard-2020-02_200330_213016.png 1500w" sizes="(max-width: 1024px) 100vw, 1024px" style="box-sizing:inherit;max-width:100%;height:auto;border-radius:inherit">
 
 

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OLTRE 2 MILIONI DI BICI VENDUTE. SONO FINITE, ASPETTIAMO NATALE CHE ARRIVANO DALLA CINA LE BASI DI T PDF Stampa E-mail
Scritto da Santoni Maurizio   
Martedì 30 Marzo 2021 16:47
BIKEITALIA

il 2020 è stato l'anno del boom della bicicletta, la domanda è cresciuta in modo esponenziale e si sono registrati dati di vendita senza precedenti.

Il problema ora riguarda la filiera produttiva con ritardi su componentistica e materie.

Leggi l'articolo Mercato di bici e componentistica in tempo di pandemia

 
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BIKEITALIA

il 2020 è stato l'anno del boom della bicicletta. Oggi lo certificano anche i dati che riportano un +14% di vendita per le bici muscolari e un +44% per le ebike. 

Un'impennata di vendite che ha superato la soglia dei 2 milioni di pezzi venduti. 

Leggi l'articolo Ancma, mercato bici: in Italia oltre 2 milioni di pezzi venduti nel 2020

 
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Ultimo aggiornamento Martedì 30 Marzo 2021 16:53
 
CERCO MTB 29 PER MIO FIGLIO RUOTA 29,AMM. SOLO ANT.POCHI RAPPORTI, 1 CORONA ANT. OK, TREK O SPECIALI PDF Stampa E-mail
Scritto da Santoni Maurizio   
Martedì 30 Marzo 2021 14:04
AMICI,
CERCO BICI MTB 29 DA REGALARE A MIO FIGLIO PER COMLEANNO, RUOTA 29 AMMORTIZZATORE SOLO ANTERIORE; MENO RAPPORTI HA, MEGLIO E' (ANCHE 1 CORONA ANTERIORE BASTA).
MARCHE BUONE: TREK, SPECIALIZED.
MAURIZIO SANTONI 3385708628
 
Cingolani: "Il digitale? Tecnologia fantastica, ma inquina il doppio del trasporto aereo" PDF Stampa E-mail
Scritto da Santoni Maurizio   
Giovedì 04 Marzo 2021 08:00

Cingolani: "Il digitale? Tecnologia fantastica, ma inquina il doppio del trasporto aereo"

di Luca Pagni
Il neo ministro alla Transizione ecologica alla sua prima uscita pubblica ha spiegato i capisaldi del suo mandato: spazio alle innovazioni, ma attenzione alle ricadute ambientali. Tra i primi obiettivi: limitare il consumo di carne, occuparsi dello smaltimento dei rifiuti tecnologici, opere di prevenzioni su infrastrutture e territorio
03 MARZO 2021 3 MINUTI DI LETTURA
 
 
  1. La transizione ecologica secondo il ministro Roberto Cingolani: "La digitalizzazione è una tecnologia fantastica ma non è gratis energeticamente: le sue emissioni di CO2 sono il doppio del trasporto aereo".

L'ex direttore dell'Istituto Italiano di Tecnologia chiamato da Mario Draghi a guidare il ministero di nuova formazione, dove verrà gestita la parte più consistente dei fondi europei per la ricostruzione post pandemia, ha fatto la sua prima uscita pubblica. Cingolani ha partecipato alla "Conferenza preparatoria della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile". E nel suo intervento ha tracciato quelle che potrebbero essere considerate le linee guida del suo mandato: andare verso l'innovazione, ma senza trascurare gli effetti che ogni nuova attività umana ha come conseguenza - diretta o indiretta - sull'ambiente.

"La rivoluzione digitale non è gratis"

La rivoluzione digitale è emblematica del suo modo di pensare. E possiamo immaginare anche di agire, da qui in avanti, nella sua attività di governo. "La digitalizzazione è una tecnologia fantastica se usata in modo intelligente - ha spiegato Cingolani - ma anch'essa non è gratis energeticamente: si stima produca il 4% della CO2 totale che viene emessa, quando gli aerei coprono il 2%, mentre il trasporto leggero fa l'8%: quindi il digitale ha un suo peso consistente. Non occorre dunque sprecare una risorsa che va ben utilizzate e che ha a che fare con i grandi programmi di fine vita del rifiuto elettronico. E vale anche per le batterie. Il digitale è considerato una specie di soluzione al problema e sappiamo che non esistono soluzioni a costo zero".

 

Alla base del pensiero di Cingolani (che si può ritrovare anche in suo un libro uscito per Einaudi dal titolo "Prevenire"), c'è il seguente ragionamento: "La transizione va oltre il concetto consolidato di ecologia, è una transizione globale e antropologica". Per spiegarlo, il ministro è partito da un assunto di base: l'indicatore da tenere per presente per tutte le scelte politiche e tecniche è che la biocapacità del nostro pianeta tra luglio e agosto sarà terminato: significa che viviamo in un'era di debito ambientale. Oltre che economico e in altri contesti cognitivo, perché persino 'l'informazione e la cultura vengono mediati da sistemi talmente veloci che la nostra mente non riesce a metabolizzare le informazioni".

"Fatta 100 la massa degli animali selvatici, per i domestici è 700"

Il modello da seguire per il neonato ministero della Transizione ecologica sarà quindi "la correlazione tra un pianeta in salute e una società giusta. Anche se "su questo non abbiamo una ricetta, non ce l'ha nessuno, stiamo cercando di capire dove andare, di capire la direzione".

E' il caso del rapporto tra cibo e biodiversità.  "Fatta 100 la massa globale degli animali selvatici, quella degli animali domestici è 700, quella degli uomini 300. L'agricoltura intensiva pone problemi: ci ha consentito di vivere più a lungo ma ha comportato una notevole alterazione dell'ecosistema. La soluzione non è fermare il progresso, ma neppure fare quello che si vuole".

"L'industria ha creato batteri super corazzati"

Cingolani ha anche parlato dell'incrocio tra sviluppo e conseguenze sulla salute. Perchè l'inquinamento prodotto dall'industria non è solo legato alle emissioni o alle microplastiche. C'è tutto il tema dell'emergenza batteri che sono ormai diventati antibiotico-resistenti: "Alcune industrie hanno riversato nell'ambiente una tale quantità di antibiotici che ci ritroviamo con batteri super corazzati che oltre a rappresentare una fonte di inquinamento diventano anche un problema per la salute pubblica".  

Un discorso che ha portato Cingolani a toccare anche un tema ancora più attuale. Che il ministro ha affrontato in questo modo: "Non si può separare l'epidemiologia da quello che mangiamo, dal modello di sviluppo economico. Questa correlazione richiede soluzioni che siano multiple e prevedano il concetto di co-beneficio".

Ma cosa significa nel concreto? Un esempio per tutti: "Sappiamo che chi mangia troppa carne subisce degli impatti sulla salute, allora si dovrebbe diminuire la quantità di proteine animali sostituendole con quelle vegetali. D'altro canto, la proteina animale richiede sei volte l'acqua della proteina vegetale, a parità di quantità, e allevamenti intensivi producono il 20% della CO2 emessa a livello globale". Da qui la conclusione del suo discorso: "Modificando la nostra dieta, avremo un co-beneficio: migliorando la salute pubblica, diminuendo l'uso di acqua e producendo meno CO2".

"Ho visto il ponte Morandi crollare da casa mia"

Il che porta al concetto finale espresso da Cingolani nel suo intervento:  "Dobbiamo cominciare a guardare al futuro con un'ottica di prevenzione. Dobbiamo cominciare a fare il 'risk assessment', l'analisi del rischio di tutto quello che facciamo e produciamo, delle nuove tecnologie. Una nazione smart e sicura è una nazione in grado di prevedere: vivendo a Genova, sono particolarmente sensibile a questo tema. Ho visto il ponte Morandi crollare da casa mia e queste son tutte cose che dobbiamo cominciare a mettere nel paniere delle nostre tecnologie".

 
LA SICUREZZA DEL CICLISTA FUORI CITTA' NON E' UN OPTIONAL PDF Stampa E-mail
Scritto da Santoni Maurizio   
Giovedì 25 Febbraio 2021 07:56

LA SICUREZZA DEL CICLISTA FUORI CITTA' NON E' UN OPTIONAL

  1. DI PRETORO                              

Federazione Ciclistica Italiana Lazio

Responsabile Piste Ciclabili e Sicurezza                                      Roma. 24 Febbraio 2021

                                                   

                                                  Ill.mo Presidente della Repubblica Italiana

                                           Prof.SERGIO MATTARELLA   

                                            Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana

                                                   Prof.Dott.  MARIO  DRAGHI

Per conoscenza:

Ministero delle Infrastrutture e Trasporti

Ministero dell’Ambiente

Commissione VIII e IX della Camera dei Deputati

Regioni e Comuni tutti.  

                                     

                                                          Lettera  Aperta

LA SICUREZZA DEL CICLISTA “FUORI CITTA” NON E’UN OPTIONAL

Signor Presidente della Repubblica,Signor Capo del Governo Italiano,in un momento cosi’ difficile per il mondo intero,trasmetterVi il lamento di tanti cicloturisti e cicloagonisti che ogni giorno pedalano “FUORI DELLE AREE URBANE”, puo’ sembrare inopportuno ma siamo tanto stanchi di pedalare con la paura per la sopraffazione dei motorizzati.

La nostra unica colpa è quella di seguire la passione per la bicicletta !

Ben vengano le ciclovie separate dalla viabilita’ ordinaria(Foto 1) ma i notevoli costi di realizzazione e di esercizio, impediscono la loro diffusione capillare,spesso lontane dalle citta’ e non adatte agli allenamenti  specifici dei nostri tesserati agonisti.

Con la legge n.144 del 1999 si è definito il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (in sintonia con la Commissione Europea)con l’obiettivo di ridurre il numero dei decessi e delle lesioni gravi.In effetti,secondo i dati Aci-Istat 2019 sono diminuiti gli incidenti,i morti,i feriti per quasi tutti gli utenti della strada meno che per i motociclisti( deceduti +1,6%) ed i CICLISTI,addirittura + 15%.

I 534 CICLISTI morti(Aci-Istat 2019) dovrebbero far sobbalzare le autorita’ interessate alla mobilita’,invece, si fa’ poco per diffondere la cultura del rispetto verso di noi.

E’ sacrosanto impegnarsi per una mobilita’ alternativa nelle citta’ ma non si possono trascurare le strade “FUORI  CITTA’” pedalate per turismo e per gli allenamenti agonistici da un gran numero di cittadini.Nell’area metropolitana di  Roma,i ciclisti morti nel 2016,rappresentano con  il 7% ,la terza categoria dopo gli automobilisti e motociclisti.

Ci tremano ancora le gambe ripensando alla strage sulla SS 18, in localita’ Marinella a Sant’Eufemia di Lamezia Terme:8 ciclisti morti,famiglie distrutte in un attimo da un giovane drogato alla Cannabis (Foto 2-giorno 5 12 2010 ore 9).

Onorevoli,noi cicloagonisti e cicloturisti non siamo diversi da quelli urbani,siamo gli stessi che durante la settimana vanno a scuola,al lavoro,ai convegni o al supermercato,in bicicletta.

Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale non deve riguardare solo l’abitacolo degli automezzi,il tipo di guard rail o le utenze deboli nelle aree urbane ma tutti gli utenti della strada .

Noi cicloamatori,uscendo dalla citta’,percepiamo concretamente di essere di troppo(Foto 3),in balia di tutti solo perche’ le Amministrazioni comunali non progettano le corsie ciclabili verso il mare,i monti,il lago.Una vergogna, se pensiamo all’attenzione delle citta’ olandesi verso di noi(Foto 4).

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  1. CHIEDIAMO ?

Il riconoscimento al ciclista del suo spazio ben visibile sulla strade che conducono alle mete turistiche piu’ appetibili.

Semplicemente ,una corsia disegnata a terra con il logo della bici(Foto 5),talvolta colorata nel suo interno(Foto 6) e ben lisciata(Foto 7).

Costa pochissimo,responsabilizza inequivocabilmente il motorizzato in caso di contatto con il ciclista e facilita la realizzazione della fitta rete ciclabile.

In Olanda,questo tipo di corsia ciclabile,è molto comune nelle strade strette anche 7 metri perche’ la loro legge(Art.185 ) prevede che PUO’ ESSERE INVASA SOLO QUANDO NON E’ PRESENTE IL CICLISTA NEL SUO INTERNO (Foto 8).Ecco perche’ tale infrastruttura non determina rallentamenti alla circolazione.

La corsia ciclabile diventa un vero salvavita contro la distrazione del motorizzato  se la si evidenzia esternamente con la “Banda Rumorosa e catarifrangente”(Foto 9-10).

Naturalmente,la predetta corsia ciclabile,dovra’ essere inserita nel Codice della Strada.

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Oggi,il nostro CdS obbliga i ciclisti a tenere la destra(Art.143) ed a pedalare in fila indiana(art.182) ovvero nell’inferno(Foto 11),in mezzo a buche e trabocchetti di ogni genere.Forse,la bike lane proposta,se ben lisciata,migliorera’,sicuramente,la nostra sicurezza.

Riconoscere al ciclista il “suo spazio su tutte le strade” è la concreta riabilitazione di questo utente  in nome del diritto di uguaglianza ispirato al concetto di Safe System,della responsabilita’ condivisa.Finalmente,potremmo dire:la strada è di tutti!

Poi c’è la sicurezza del ciclista,utente debole per eccellenza.Dobbiamo lavorare ancora molto anche se,con lo spazio dedicato su tutte le strade,il passo piu’ importante è stato fatto.

Di seguito,ci permettiamo di aggiungere, alcune proposte per la nostra sicurezza :

1 Intensificare le Campagne di Pubblicita’ Progresso  destando l’attenzione dei motorizzati verso il ciclista(sorpassarlo a distanza(Foto12) ,fare attenzione quando si apre lo sportello auto  ecc.).

2 Aumentare i controlli di chi usa in modo improprio il telefono cellulare durante la guida(Art.173 Cds).Quali sono le vittime sacrificali di questa particolare pandemia?Naturalmente i ciclisti ed i pedoni quando attraversano la strada.Le forze dell’ordine dovrebbero avvalersi delle nuove tecnologie come  l’Autovelox anti-cellulare(Foto 13),una sorta di telecamera che fotografa il conducente e la targa del mezzo.In nostro aiuto,in caso di distrazione del motorizzato,potrebbe essere inserito nell’auto (obbligatorio entro il 2022), il radar a corto raggio (tipo Continental Right-Turn Assist-Euro NCAP(Foto).

3 Usare il sistema Tudor SICVE anche fuori delle autostrade per controllare il superamento dei limiti di velocita’(Art.142 CdS).Tante strade nazionali,provinciali ne avrebbero proprio bisogno per tratti di 10-25 km.Gli altri sistemi sono intercettabili.I motorizzati rallentano in loco e poi vanno come fulmini.

4 Coinvolgere il medico di famiglia per certificare lo stato di salute del motorizzato in occasione del conseguimento e del rinnovo della patente di guida.Noi ciclisti siamo in balia di persone aggressive,depresse,euforiche,frettolose,malate ecc. che solo il medico di famiglia conosce.Invece,in occasione del conseguimento-patente,il richiedente,autocertifica il suo stato fisico riempiendo un modulo pre-stampato. Le cause di tanti incidenti si vengono a conoscere solo dopo l’evento,circostanze imprecisate, che sarebbe stato meglio prevenire.

5 Controllare la sosta selvaggia anche nelle strade metropolitane attraverso lo Street Control.Superare un mezzo in sosta vietata significa far esporre il ciclista all’investimento delle auto piu’ veloci provenienti dalla corsia del sorpasso.

6 L’Educazione stradale ai giovani è un dovere sociale .Nell’uso della bicicletta c’è tutto quello che i giovani desiderano:divertirsi in equilibrio su due ruote,superarsi a velocita’,viaggiare e sognare mondi diversi.Le scuole,le associazioni ciclistiche,le famiglie ben pensanti, fanno del loro meglio nell’eta’ della fanciullezza(Foto 14) poi,con l’adolescenza,tutto si disperde.Poco sport,raramente agonistico e via,incapsulati nelle minicar,a fare i grandi.

Peccato,perche’ l’attivita’ agonistica,con le sue regole,le sue gioie e dolori,avrebbe facilitato lo sviluppo fisico e psichico di tanti ragazzi.

Perche’ non ripartire dai  CICLODROMI nelle grandi citta’(Foto 15-16)?Questi impianti polivalenti con un circuito ciclistico  asfaltato di 2.000 mt, chiusi al traffico motorizzato,sono la chiave di volta per entusiasmare i giovani annoiati delle periferie.

Prof.Sergio Mattarella,Dott.Mario Draghi,Vi preghiamo di dare seguito alle nostre proposte trasmettendole alle Commissioni parlamentari,alle Regioni , per gli approfondimenti del caso.

Naturalmente,i Comitati Regionali della Federazione Ciclistica Italiana,si metteranno a disposizione per ogni approfondimento in materia.

Nel ringraziarVi per la disponibilita’ del Vostro prezioso tempo,invio distinti saluti. 

Gianfranco Di Pretoro

Federazione Ciclistica Italiana Lazio 

Responsabile Piste Ciclabili e Sicurezza

Ordine dei giornalisti di Roma n.164681 

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